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Enciclopedia Illustrata delle affrancature meccaniche per pacchi della Repubblica

Roberto Di Casola – Albano Parini

presentazione di Sergio De Benedictis

Tra le varie attività di collaborazione tra il Postalista e Roberto Di Casola sicuramente i nostri lettori avranno gradito la pubblicazione dei cataloghi che Di Casola ha negli anni prodotto e che ora ha reso disponibili e scaricabili.

La pubblicazione di un catalogo per un collezionista è funzionale alla sua attività sia al fine di renderlo consapevole di ciò che è stato prodotto e fornire quindi un filo conduttore per la sua collezione ma anche, pensiamo noi, per stimolarlo verso nuovi interessi collezionistici.

A tal proposito volentieri riceviamo e pubblichiamo questo piccolo, per ora, catalogo sulle impronte A.M. realizzate in ambito repubblicano al fine di coprire l’affrancatura del Servizio Pacchi Postale.

Ne sono autori Roberto Di Casola e Albano Parini e ha visto sinora la collaborazione di

Giorgio Alberti
Saverio Bocelli
Giovanni Camerone
Sergio De Benedictis
Roberto Monticini
Lorenzo Oliveri
Albano Parini
Luigi Teti
Sergio Visintini

Non è questa la sede per approfondire la nascita e lo sviluppo di questo servizio in ambito postale, che ha visto, come in altri, svolgere un ruolo importante anche da parte della nostre affrancature meccaniche.

Il Servizio Pacchi Postali in Italia viene istituito il 1° ottobre 1881 a seguito di quanto deciso al Congresso di Parigi del 1880 ed andava a sostituirsi al servizio fino a quel momento svolto dalle ferrovie e compagnie private.

“In Italia le A.M. per pacchi postali a due sezioni entrarono in uso solo dal 1931 con Regio Decreto n. 82 del 21.12.1930 ma le notizie fino al 1970 sono quasi inesistenti.

Questo l’incipit di una primissima pubblicazione AICAM (sempre lei la nostra beneamata Associazione a cui possono essere richieste); la n. 64 per l’esattezza

http://www.aicam.org/pub02.html

Mario Pozzati, ITALIA - PACCHI POSTALI

uscita nella prima metà degli anni ‘80 del secolo scorso e alla quale rimandiamo per chi voglia approfondire il tema.

Riportiamo anche per dovere di cronaca quanto riferisce una delle varie edizioni, quella del 2002/2003 per la precisione, del catalogo di Storia Postale dell’Unificato:

Lo stesso Pozzati ha poi approfondito e ripubblicato l’argomento nella pubblicazione AICAM n. 118.

Sottolinea ancora Albano Parini, coautore dell’Enciclopedia in oggetto, nella pubblicazione AICAM n. 181.

Costituiscono ora un capitolo chiuso della meccanofilia italiana, in quanto il loro utilizzo è stato abbandonato negli anni ottanta. Sono pertanto un settore di ricerca estremamente interessante per la sua unicità e per il fatto che non c’è più la necessità di star dietro alle novità. Per contro è coinvolgente la ricerca di tutto quanto è stato utilizzato nei cinquant’anni in cui esse sono state in servizio

Per completezza ricordiamo anche la pubblicazione

n. 206 “ Mario Pozzati. LE AFFRANCATURE MECCANICHE NEGLI UFFICI POSTALI ITALIANI. “ che ne parla all’interno di una più ampia trattazione di tutti gli altri servizi

Ci fa poi inoltre particolarmente piacere citare due pubblicazioni in cui il compianto “Maestro” Nino Barberis allarga i nostri orizzonti al di fuori del territorio italiano

n. 73 Nino Barberis. U.P.S.: AFFRANCATURE MECCANICHE AMERICANE PER IL SERVIZIO PACCHI.

n. 81 Nino Barberis. CATALOGO DELLE AFFRANCATURE MECCANICHE DI SAN MARINO

Nel caso qualche lettore voglia approfondire anche l’aspetto tecnico del funzionamento delle varie macchine prodotte ricordiamo la datata ma sempre utile e valida opera di Voltaire Bugnoli “ Affrancature Meccanche Come nascono”

Arricchito il nostro bagaglio tecnico, possiamo con competenza apprezzare lo sforzo fatto da Roberto Di Casola e Albano Parini nel volerci fornire una puntuale classificazione di queste particolari impronte nel periodo di Repubblica.

 

Il layout della pubblicazione, che va vista come un “work in progress”, è leggermente diversa dalle altre sinora pubblicate.
Sicuramente più semplice, presenta una suddivisione e codificazione per provincia ed in alcuni casi riporta la macchina utilizzata.

Alcuni riquadri sono volutamente lasciati in bianco per futuri inserimenti.
A tal riguardo, anche senza voler duplicare per il momento l’iniziativa messa in campo per il ritrovamento delle impronte del periodo Regno, se qualche nostro lettore vorrà segnalare impronte non ancora presenti, non potrà che far piacere ai nostri due autori.

Chi interessato potrà seguire le stesse modalità

https://www.ilpostalista.it/am_ritrovamenti.htm

SCARICA IL CATALOGO (pdf)


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