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Catalogo delle Affrancature Meccaniche dei Fasci di Combattimento di Roberto Di Casola & Enrico Bertazzoli |
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presentato da Sergio De Benedictis |
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Una particolare collezione specialistica, all’interno di quella più generale dell’intero Periodo Regno, è quella che raccoglie le impronte delle varie Federazioni dei Fasci di Combattimento, sparse sul territorio italiano. Questo lavoro a quattro mani di Roberto Di Casola ed Enrico Bertazzoli raccoglie in maniera organica le varie impronte. I Fasci di combattimento vengono istituiti da Benito Mussolini a Milano il 23 marzo 1919 con lo scopo di "porre in valore la vittoria italiana e di propugnare gli ideali nazionali". Con l'affermarsi dell'ideologia fascista, i Fasci di combattimento costituiscono la struttura di base del Partito nazionale fascista. In ogni Comune viene infatti istituito un Fascio di combattimento retto dal segretario politico e assistito da un direttorio, costituito dal vice segretario politico, dal segretario amministrativo e da sei componenti tra i quali il vice comandante locale della Gioventù Italiana del Littorio (G.I.L.) e i comandanti dei Giovani fascisti e degli Avanguardisti e Balilla. Con il Congresso di Roma del novembre 1921 i Fasci italiani di combattimento si trasformarono nel Partito Nazionale Fascista (PNF).
Non manca comunque un disallineamento operato da alcune sezioni, dovuto anche alle diverse macchine affrancatrici utilizzate.
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