Dal 23 al 25 novembre si è tenuta a Verona, nell’ambito della manifestazione Veronafil, una esposizione internazionale di letteratura filatelica, alla quale ha partecipato anche l’AICAM con il suo notiziario e con tre pubblicazioni (in altra parte leggerete il risultato di questa partecipazione). Vediamo, almeno quanto ho potuto individuare io, altre partecipazioni nelle classi 1 e 2 (libri) che abbiano attinenza con la meccanofilia.
L’unica pubblicazione che cita la meccanofilia nel titolo è il volumetto di Nicolaie Stan “Corelarea între perforarea timbrelor şi francatura mecanică România 1872-1953”, che tratta del legame tra francobolli perforati (perfin) ed affrancature meccaniche.
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Dopo aver presentato l’origine dei francobolli perforati nel mondo, presenta l’introduzione degli stessi in Romania. Motivato dall’incremento del volume postale, dal 1 gennaio 1929 vennero introdotte in Romania le affrancatrici meccaniche, chiaramente destinate a sostituire l’uso dei francobolli perforati da parte delle grandi aziende. L’Autore fornisce un elenco delle aziende che fecero uso simultaneamente di francobolli perforati e AM. Le aziende erano nella maggior parte situate a Bucarest e le macchine erano Francotyp, con sparute Hasler, Universal e Frankers.
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Una particolarità è data da affrancature che potremmo definire “miste” francobollo (anche se probabilmente si dovrebbe parlare di “marche”-AM, dovute al fatto che erano presenti tasse obbligatorie su qualsiasi lettera interna, come quella per il fondo per l’aviazione e per l’assistenza ai dipendenti postali; ecco quindi buste e cartoline con il francobollo speciale (marca) perforato per assolvere queste tasse e l’affrancatura postale assolta con una impronta di AM.
Un tocco di esotismo ci è dato da Hatim Al Attar che ha presentato “Sultanate of Oman Postal System 1966 -2016” dove in sei pagine presenta tutte le AM in uso in Oman, introdotte dal 1974, sia presso privati che presso gli uffici postali. Tutte le illustrazioni sono limitate al punzone ed al datario.
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Presenta un solo caso di AM con targhetta pubblicitaria e fornisce questa spiegazione:“È consentito l'aggiunta del logo utente quando si richiede un servizio specifico previo
pagamento di commissioni”. L’equivalente della nostrana tassa sulla pubblicità di un
tempo?
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Capitoli dedicati alla meccanofilia li troviamo nei volumi dedicati alla storia postale
locale. Il nostro Socio Gian Franco Mazzucco ha presentato la sua recentissima “La Posta
a Settimo Torinese dal Regno di Sardegna al Regno d’Italia”, in cui segnala l’attivazione di
macchine affrancatrici SIMA Italia A. X. presso le società “La Gutenberg” e “Soc. An.
Farmaceutici Italia”, pubblicando quanto apparso sui numeri 3 e 5 del 1937 della
Rassegna dei Telegrafi e dei Telefoni; purtroppo non pubblica immagini di queste AM.
Relativamente alla “La Gutenberg”, numero di matricola 1009, troviamo due immagini
nell’Enciclopedia delle AM del Regno del Socio Roberto di Casola, repertoriate TO 37.20
e TO 37.20a; anche nello “Studio e catalogazione delle affrancature meccaniche del
Regno” del Socio Albano Parini sono segnalate queste due AM.
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Nessuna riproduzione, in questi due studi, invece della AM della “Soc. An.
Farmaceutici Italia”, numero di matricola 1378; la caccia è aperta! Entrambi segnalano
anche, con impronte del 06.06.1945 e 20.02.1946, una AM SIMA Italia in uso alla “Paramatti”, sempre di Settimo Torinese.
Se andiamo all’estero Stefan Krammer nella sua poderosa “Postges chichteder
Stadt Ybbs an der Donau”, Seconda Edizione aggiornata del 2017 (sono ben 370 pagine!),
accanto a vari servizi a cui dedica capitoli con ampie illustrazioni (pacchi, telegrammi,
modulistica, trasporti postali, ecc.) dedica 10 pagine alle AM in uso presso privati. Quelle
in uso presso gli uffici postali le troviamo solo come affrancatura sui documenti postali che
illustrano i vari servizi.
Il Socio Lorenzo Oliveri nel suo volume “Storia postale della Valle Stura” segnala le TP Label degli uffici postali di Campo Ligure, Masone e Rossiglione e pubblica le uniche due AM in uso a privati a Campo Ligure.
Un altro campo in cui si trovano AM sono le pubblicazioni di collezioni tematiche oppure a sviluppo tematico. Qui troviamo il nostro Socio Don Francesco De Simone con il suo “Il mio Santo protettore Francesco da Paola”, in cui accanto a francobolli, cartoline, interi ed annulli troviamo oltre venti AM.
Anche Alfio Fiorini nel suo “L’uomo e la Terra” utilizza una decina di AM riguardanti il tema agricolo.
E per finire vediamo il mastodontico certosino lavoro del Socio Luigi Ruggero Cataldi “Roma postale”. Gli uffici postali della Capitale d’Italia”, dove accanto agli annulli manuali e meccanici in uso presso i vari uffici postali e servizi (come il servizio tassate) vengono presentate anche le AM.
Come vedete non è molto e quel poco si deve cercare con il lanternino; noi meccanofili siamo proprio collezionisti di “nicchia”!
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