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  Ciciliano (oggi Ceciliano)
L'ufficio postale e le corrispondenze
di Roberto Monticini

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AGGIORNAMENTO: 24-04-2024
Con C. Grossheim revisione delle vicende postali dell'ufficio
R. Monticini: 2 lettere del 07/1918 con bollo da me non conosciuto.

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NUMERO FRAZIONARIO: 4-92 e 4-117 (relativamente all'ufficio postale di Ciciliano) e n. 4-122 all'ufficio di Arezzo n. 2 - Foro Boario (Vedi)

 


Ceciliano, cartolina illustrata spedita l'11 agosto 1937

Ciciliano (oggi Ceciliano) è una frazione del Comune di Arezzo: è posizionata in un piccolo colle che volge lo sguardo sia verso la via del Casentino che verso la Via Sette Ponti; la parte bassa della frazione è posizionata sulla via Casentinese e prende il nome di Case Nuove di Ceciliano, mentre la parte alta, arroccata sula sommità, conserva l’antico nome seppur modificato in Ceciliano.

La chiesa parrocchiale è dedicata a "san Romano di Cicigliano, o Ciciliano, chiesa di antichissimo casale, commemorato nell'anno 944 in un diploma dei re Ugo e Lotario; e sembra, che questo nome di Ceciliano sia derivato o da qualche possessione già della gente Cecilia, oppure dal suo primitivo titolo in onore di santa Cecilia" (1).

Note storico - postali con la collaborazione di Alcide Sortino e Carlo Grossheim

Ciciliano: Ufficio di 3^ classe aperto il 16.7.1908 (Bullettino n. 30/1908).

Nell'Elenco del 1913 (edito nel 1914) è Ricevitoria di 3ª classe con il frazionario 4-92 e con denominazione:
AREZZO n. 2 - Ciciliano.

In data 10.7.1914, la Ricevitoria postale di 3ª classe di AREZZO n. 2, Ciciliano assume la nuova denominazione di:
AREZZO n. 2, Sobborgo San Lorentino (Bullettino n. 32/1914)

In data 1.6.1915, la Ricevitoria postale di 3ª classe di AREZZO n. 2 - San Lorentino assume la nuova denominazione di: AREZZO n. 2 – «Ciciliano» (Bullettino n. 24/1915)

Nel supplemento al Bollettino n. 21 del 21 luglio 1916, alle variazioni all'elenco pubblicato nel 1914, si riporta:

Dopo il 1916 la Ricevitoria di 3ª classe Arezzo n. 2 (Ceciliano) è stata soppressa per essere riaperta come Collettoria prima del 1922 con il nome Ciciliano e con il nuovo frazionario 4-117, come tale compare negli Elenchi del 1922 - 1926 - 1930 - 1938 - 1943.

L'ufficio è presente negli Elenchi 1954 e 1963 classificata come Ricevitoria; il B.U. ne comunica la sua chiusura in data 1.2.1982. L'ultima sede dell'ufficio era situata sulla SR71 (Strada Regionale Umbro Casentinese Romagnola), al numero 64, Loc. Case Nuove di Ceciliano.

Conosciamo alcuni nomi di coloro che hanno ricoperto il ruolo di Titolare dell'ufficio: Mattesini Angiola fino al 7 aprile 1931 (RPT 8/1931), le subentra Zamponi Pasquale e successivamente la di Lui nipote Zamponi Lina, la quale ha gestito l'ufficio, ubicato in locali di sua proprietà, fino alla sua chiusura. La figlia della signora Zamponi ricorda tuttora, rievocando la sua infanzia, come, a volte da piccola, accompagnasse la madre al ritiro ed alla consegna del sacco della posta, allo scortapieghi della linea ferroviaria Arezzo-Pratovecchio-Stia, presso la stazione di Ceciliano. La signora Zamponi ricopriva anche la funzione di "postina del paese".

Il frazionario 4-117 non risulta riassegnato.

Alcune corrispondenze

CICILIANO (AREZZO)

La bustina listata a lutto sotto riprodotta è un mio ritrovamento di bollo tondo riquadrato fino ad oggi sconosciuto.


La lettura nel bollo dell'ufficio postale non è risultata agevole, mi sono pertanto avvalso di amici, esperti del settore, che mi hanno aiutato a rendere certo il nome dell'ufficio postale contenuto all'interno del bollo:

Daniele Prudenzano, autore dell'aggiornamento del catalogo "IL NUOVO GAGGERO" sui tondo riquadrati, ha letto nel bollo: Ciciliano, esprimendo però il suo proprio dubbio su come un ufficio così piccolo potesse essere stato dotato di un bollo datario con le ore.

Enrico Bertazzoli, esperto filatelico, vi ha letto Ciciliano e si è prodigato per ridisegnare il bollo con i tratti che era stato in grado di leggere:

Non potevo esimermi dal verificare anche un riscontro scientifico ed allora ho interrogato anche l'amico Franco Moscadelli, perito filatelico e delle tecniche di stampa, naturalmente nulla anticipando dei risultati già riscontrati.

L'immagine all'infrarosso ottenuta da Franco Moscadelli è ulteriore conferma dell'attribuzione del bollo all'ufficio postale di Ceciliano, l'impronta è quindi stata impressa dopo meno di due mesi dalla data di apertura dell'ufficio.



l'immagine all'infrarosso ottenuta da Franco Moscadelli

Daniele Prudenzano mi ha così rassicurato dicendo che il ritrovamento di questa impronta andrà ad arricchire "IL NUOVO GAGGERO", con l'auspicio ed il mio personale augurio, di trovarne altre nuove e, fortuna voglia, magari anche di più agevole lettura.

AREZZO N. 2 (CICILIANO)

Ecco due lettere del 1918 che nel bollo hanno la dicitura AREZZO N. 2 (CICILIANO), la qual cosa fa pensare che ancora nel 1918, la frazione fosse servita da una Ricevitoria, mentre la Collettoria sarà aperta prima del 1922:


Lettera in partenza il 4.7.1918 dall'ufficio di PM 154, diretta a Puglia e pervenuto alla Ricevitoria di Ciciliano il 7.7.1918 - Lo scrivente è un tenente del 140 Telegrafisti, appartenenete alla 48ª Divisione, l'ufficio di PM 154 dal 6.4.1918 era dislocato a Paese (Treviso) - (Coll. R. Monticini)


Lettera in partenza l'11.7.1918 dall'ufficio di PM 154, diretta a Puglia e pervenuto alla Ricevitoria di Ciciliano il 14.7.1918 - Lo scrivente è un tenente del 140 Telegrafisti, appartenenete alla 48ª Divisione, l'ufficio di PM 154 dal 6.4.1918 era dislocato a Paese (Treviso) - (Coll. R. Monticini)

 

CICILIANO (AREZZO)



Lettera inoltrata per Posta Aerea il 23.10.1941, attraverso l'ufficio di PM 220, localizzato a Tripoli.
Scrive il Sergente Maggiore Nucci Federico del 5° Raggruppamento Artiglieria d'Armata.
Diretta a Ciciliano, affrancata con c. 50 (lettera) + c. 50 (Posta Aerea.
Bollo di tipo guller dell'ufficio postale di Ciciliano impresso in arrivo il 29.11.1941
(collezione Roberto Monticini)

 

1) - Le Chiese d'Italia dalle loro origini sino ai nostri giorni - Opera di Giuseppe Cappelletti, Prete veneziano, Vol. decimottavo, Venezia, nello Stabilimento Nazionale dell'Editore Giuseppe Antonelli, 1864.