Il postalista
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Club
della Filatelia d'Oro Italiana
comunicato stampa del CFO pubblicato su
"il postalista"
I
prezzi di mercato dei francobolli italiani e la loro valutazione di catalogo
Nell'ambito delle attività istituzionali e perseguendo gli obiettivi prefissati
dal proprio Statuto, il Club della Filatelia d'oro italiana, al fine di fornire
a tutti gli interessati, con spirito costruttivo e nell'interesse generale dei
filatelisti e di tutti gli operatori, uno strumento di ausilio ed orientamento
sul mercato filatelico, ha realizzato una rilevazione volta ad evidenziare la
notevole differenza tra i valori indicati dai cataloghi ed i prezzi reali
registrati sul mercato.
Poiché nelle more della realizzazione di questo studio sono stati pubblicati i
nuovi cataloghi 2012, i dati rilevati sono stati comparati anche con le nuove
edizioni.
Il primo problema che si è presentato nel corso del nostro lavoro è stato quello
di individuare un criterio qualitativo comune da adottare nelle nostre
rilevazioni, problema la cui soluzione non è facilitata dalle descrizioni che
compaiono nelle pagine di presentazione dei cataloghi stessi.
Gli standard qualitativi cui si riferiscono i tre cataloghi non risultano
infatti essere omogenei e questo induce confusione nel filatelista e soprattutto
nel neofita.
Constatato che le serie comunemente trattate in asta sono di qualità media,
abbiamo preferito riferirci a questo indice reale e non considerare come
standard di riferimento francobolli di qualità eccezionale per freschezza e
centratura; il prezzo di questi esemplari sarà sempre, sia in vendita che in
acquisto, un prezzo da amatore e non può rientrare in una rilevazione di medie
di mercato quale vuole essere il nostro lavoro.
Risulta evidente che il catalogo è uno strumento culturale, tecnico e pratico
insostituibile. Esso è un manuale ma anche un saggio, pertanto la differente
impostazione tecnico-scientifica, tra i diversi editori, può essere considerata
una ricchezza culturale. Meno comprensibile, secondo le ordinarie leggi del
mercato, risulta la differenza, a volte notevole, tra i valori indicati dai
diversi cataloghi per lo stesso francobollo ed a parità di qualità.
E' chiaro che il valore indicato dai cataloghi è un dato teorico e che si
riferisce ad uno status concettuale.
L'estrema diversificazione qualitativa dei materiali da collezione, spiega in
parte la necessità e la diversità dello “sconto” praticato sul prezzo teorico di
riferimento indicato dal catalogo, che tutti sappiamo non essere un “prezzo
fisso” di mercato. Ma pur considerando che il prezzo reale si diversifica
secondo le tante qualità dei materiali ed i diversi mercati, che scontano anche
“diversa” fiscalità, i valori indicati dai cataloghi risultano oggi troppo
lontani dalla realtà.
E' opinione del Club che prezzi di catalogo troppo lontani dalla realtà di
mercato, creino confusione, soprattutto nei meno esperti e finiscano per
togliere autorevolezza ai cataloghi stessi; inoltre la disomogeneità dello
standard qualitativo di riferimento nei diversi cataloghi, rende arduo anche per
un addetto ai lavori individuare il prezzo corretto degli esemplari che si
vogliono analizzare.
In estrema sintesi ben si comprende che un valore di catalogo 100 è teorico e
che nella realtà è necessaria una notevole elasticità dei prezzi, specie in un
momento di crisi, ma riteniamo che il valore indicato dal catalogo debba essere
comunque “realistico” e pertanto se un francobollo valutato 100 si tratta sul
mercato normalmente a 25, risulta evidente che la quotazione di catalogo non può
superare il valore di 50 comprensivo dei costi di commercializzazione,
indicazione “chiara e trasparente” che preserva operatori e collezionisti e che
riduce gli ambiti di mera speculazione.
Il lavoro di rilevazione è stato lungo e non facile, e la problematica è
risultata trasversale a tutti i settori del collezionismo filatelico ed a tutti
cataloghi. Per questi motivi, non volendo al momento realizzare un catalogo,
riteniamo sufficiente una tabella esemplificativa contenente poche ma
significative voci.
La tabella in calce è la sintesi dei risultati della nostra indagine sui prezzi
di realizzo di francobolli con piena gomma e senza traccia di linguella di
Italia Regno e Repubblica, registrati in asta e dei prezzi di vendita al
dettaglio ricavati dai listini di noti commercianti italiani.
Per quanto riguarda le aste, i realizzi sono stati rilevati da sessioni tenutesi
tra dicembre 2010 e giugno 2011 e sono comprensivi delle commissioni. Sono stati
presi in considerazione cinque listini di vendita diretta di noti commercianti.
Pur avendo analizzato dettagliatamente più di cento voci (francobolli nuovi con
e senza traccia di linguella), riteniamo sufficiente pubblicare i risultati di 5
serie a campione sia di Regno che di Repubblica, di medio/alto valore. Non
riteniamo utile al momento pubblicare i risultati di vendita relativamente ad
altre serie e diverse aste e listini, poiché la realtà indagata appare molto
omogenea.
I prezzi del catalogo Bolaffi riportati in tabella, sono riferiti alla qualità
media (q.m.) perché le quotazioni per la qualità 100% riportate dal catalogo
stesso e la ulteriore differenziazione di prezzo introdotta da quest'ultimo a
seconda della presenza di un certificato di comprovata storicità o meno, non
trovano normalmente riscontro nella qualità del materiale che viene esitato
nelle aste.
I prezzi del catalogo Sassone riportati, sono quelli che si riferiscono alla
ottima prima scelta, così come descritti nelle avvertenze del catalogo.
I prezzi dell'Unificato sono quelli riferiti a francobolli in normali buone
condizioni come indicato dal catalogo.
Dall'analisi e dal confronto dei dati tra le edizioni 2011 e 2012 dei tre
cataloghi risulta che il Bolaffi ha apportato correzioni in aumento o ribasso di
qualche punto, il Sassone ha praticamente lasciato invariate le sue quotazioni
mentre l'Unificato, mostrandosi sensibile alla reale necessità di intraprendere
questo percorso, ha ribassato leggermente, in modo ragionato, buona parte dei
suoi prezzi.
La lettura dei risultati evidenziati nella allegata tabella, dimostra
inequivocabilmente come i realizzi in asta ed i prezzi di vendita dei listini
siano ancora molto lontani dalle quotazioni riportate sui cataloghi. Divario che
si accentua ancora di più in caso di vendita da parte di privati, perché dalle
rilevazioni medie da noi considerate, vanno tolte le doppie commissioni (di
vendita e di acquisto) che comportano pertanto un realizzo netto inferiore di
circa il 40%.
Ribadiamo che, ad opinione del Club, il principale problema dei cataloghi è la
mancanza di omogeneità e, qualche volta, di chiarezza nella definizione della
qualità di riferimento: se questo dato è diverso o, peggio, non è chiaramente
comprensibile, si presta facilmente a confusioni per non dire a speculazioni e a
poco serve dissertare sulle valutazioni indicate.
Il Club si augura che, nell'interesse generale della filatelia e la tutela del
collezionismo, questo lavoro possa costituire elemento oggettivo di serena
riflessione per gli Editori, i Commercianti e per tutti gli operatori del
settore, nonché rappresentare un ulteriore fattore conoscitivo e di giudizio per
i collezionisti.
Regno d'Italia dal 1911:
Repubblica Italiana:
Parere pubblicato il 2/12/2011
Invito agli Editori di Cataloghi ad operare alcune
modifiche di fondo
A seguito di quanto espresso nel parere n° 4, il Club della filatelia d’oro
italiana invita gli Editori dei Cataloghi italiani a :
1) Rimodulare ed esemplificare gli standard qualitativi di riferimento della
catalogazione dei francobolli, riducendo le eccessive differenziazioni dovute a
stati di centratura più o meno perfetta, o ad altri criteri che non trovano
riscontro nella stragrande maggioranza delle transazioni.
2) Applicare un criterio di qualità di riferimento il più possibile omogeneo e
condiviso da tutti: questo criterio, a nostro parere, deve essere quello della
qualità media dei francobolli evitando eccessi di perfezionismo dannosi al
mercato stesso e che portano solo a rendere poco o per niente commerciabili,
oppure a considerare difettosi francobolli che in realtà non lo sono.
3) Ridurre il differenziale tra valutazioni riportate dai cataloghi e valori di
mercato, per pervenire nel giro di breve tempo ad esprimere quotazioni che non
raggiungano il doppio dei valori rilevati nelle normali transazioni di
compravendita. Ridurre la differenziazione di prezzo tra gli esemplari con gomma
integra e i francobolli linguellati.
Invito pubblicato il 2/12/2011
I prezzi di mercato dei francobolli
italiani e la loro valutazione di catalogo
Concluse positivamente tutte le procedure previste dallo Statuto, che hanno
comportato l’elaborazione progressiva collettiva, e quindi la totale e
qualificata condivisione del testo e dei contenuti, da parte dei 107 Soci
iscritti, sentito il parere dei Soci simpatizzanti, il Club della Filatelia
d’Oro Italiana è pervenuto all’emissione del quarto PARERE e del relativo INVITO
che si allegano al presente comunicato e che sono altresì visibili nel sito
sociale www.clubfilateliaoro.it .
Il parere ed il conseguente invito affrontano un tema di grande attualità
nell’ambiente filatelico, ovvero i prezzi di mercato dei francobolli italiani e
la loro valutazione nei cataloghi.
E’ evidente che la maggior parte dei filatelisti si muove con grande difficoltà
e con senso di confusione tra le valutazioni riportate nei cataloghi che, a
fronte di una realtà di mercato per pezzi di qualità media pari al massimo al
30% della valutazione riportata nei cataloghi, sono nei fatti ben distanti dal
mondo filatelico reale.
Attraverso una accurata rilevazione obiettiva dei prezzi di vendita, in aste o a
prezzi netti, di cinque voci scelte a campione per il Regno e di altrettante per
la Repubblica, confrontati con quelli riportati nei tre cataloghi, si è
verificata inequivocabilmente l’entità della notevole differenza tra mercato
reale e catalogo e tra gli stessi cataloghi di uso più comune.
Infatti si è riscontrata un’ampia ed ingiustificata forbice di valutazione fra i
tre cataloghi esaminati, Bolaffi, Unificato e Sassone che inevitabilmente
confonde il collezionista. Il Club ritiene auspicabile che si raggiunga una
maggiore omogeneità sia nella valutazione economica, sia nella definizione dei
criteri di qualità, il tutto ad esclusivo vantaggio della filatelia italiana e a
tutela dei collezionisti.
Si è ritenuto necessario, sempre a tutela del collezionismo e dei collezionisti,
invitare gli editori dei cataloghi a precisare, semplificare e rendere omogenei
i criteri qualitativi, a prendere sempre come riferimento la qualità media del
francobollo evitando eccessi di perfezionismo, a ridurre l’intervallo di
valutazione tra quotazione di catalogo e prezzo reale di mercato e tra
francobollo con gomma integra e il corrispondente linguellato.
Il Club si augura che, nell'interesse generale della filatelia e la tutela del
collezionismo, questo lavoro possa costituire elemento oggettivo di serena
riflessione per gli Editori, i Commercianti e per tutti gli operatori del
settore, nonché rappresentare un ulteriore fattore conoscitivo e di giudizio per
i collezionisti.
Si confida nella sensibilità di tutte le componenti istituzionali del mondo
filatelico, affinché nell’interesse generale e con l’obiettivo comune di
proiettare la filatelia in un futuro di espansione e crescita, si possa
procedere alla razionalizzazione e semplificazione dei criteri di valutazione di
un francobollo: il Club ritiene che una catalogazione concepita con i criteri
proposti possa favorire l’attività collezionistica e di conseguenza anche il
mercato filatelico.
Il Club della Filatelia d’Oro Italiana auspica che gli editori accolgano
positivamente l’invito, adeguando la loro azione, già dalle prossime edizioni
dei cataloghi, per rispondere ad un’esigenza di chiarezza a lungo richiesta e
molto sentita dai collezionisti, a tutto vantaggio del mondo filatelico
italiano.
Luca Lavagnino
Portavoce del Club della Filatelia d’Oro Italiana
luca.lavagnino@alice.it
Peveragno, 6 dicembre 2011
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