La pagina č stata ricostruita su "il postalista" in quanto non era possibile il link alla pagina del sito Cifo Flash News a cura di Claudio Ernesto Manzati:
“LA TRUFFA CHE VIENE DA LONTANO: I FALSI FRANCOBOLLI DI SEDANG
“Circa 30 anni fa, il Matin ed il petit Journal annunciarono un giorno che la capitale francese stava per essere visitata da un sovrano orientale, S.M. Mario I di Sedang, Re di un’isola dell’Oceano Pacifico, e che all’ospite, il quale aveva saputo difendere la propria indipendenza di fronte all’Inghilterra, conveniva fare onorevole accoglienza. Dopo breve tempo il re giunse, adorno di gioielli, scortato dai suoi ministri e da un corteo di esotici in tenute sontuose; prese alloggio in un lussuoso albergo, vivendo con regale magnificenza ed uscendo ogni giorno in vettura e con il suo seguito. Pochi giorni dopo giunsero delle lettere recanti un francobollo dalla forma strana, adorno di un bel disegno e recante la scritta: “ Sedang due lune”. I filatelisti parigini naturalmente furono subito in allarme e dispensarono grosse mance al personale dell’albergo per ottener qualche esemplare di quei francobolli mai veduti, i quali ben presto aumentarono di prezzo fino a raggiungere quello di 1000 Franchi l’uno. Un bel giorno uno dei piů noti commercianti di francobolli ricevette un invito di recarsi dal re il quale, ricevutolo con solenne cerimonia, lo mise in comunicazione con il suo primo ministro per trattare di affari. Al commerciante si offerse di diventare, dietro pagamento di una forte somma, agente esclusivo per i francobolli del Sedang. Concluso l’accordo, il ministro confidň al negoziante di avere portato con sé, all’insaputa del re, una grossa e splendida raccolta ma che su ciň bisognava mantenere il segreto se no lui, il ministro, sarebbe stato perduto. In tal modo una forte somma di denaro passň nella mani del re e dei suoi scaltri complici, e l’Europa fu invasa dai francobolli del Sedang…. Ma quando si cominciň a cercare dove fosse questo regno soltanto allora si scoprě il trucco. - 1925″
Lo scritto riportava ancora in calce
appunto la scritta “1925”, per cui tutta la vicenda doveva essere
accaduta alla fine del 1800. Incuriosito da tale beffa filatelica,
sono andato a cercare su Wikipedia notizie su Sedang scoprendo
quindi una storia ancora piů complessa. Riassumo rapidamente come si
č creato lo stato di Sedang durato poco piů di un anno. Un
avventuriero francese di nome Marie-Charles David de Mayrena nel
1888 si reca sugli altopiani dell‘ Annam, nell’Indocina francese,
vicino al fiume Mekong, dove vive una piccola popolazione locale
molto arretrata e alcuni missionari francesi. Lo scopo ufficiale di
tale spedizione (accompagnano lo stesso poche decine di soldati
coloniali francesi e altri mercenari da lui prezzolati) č confermare
l’influenza francese su questi territori ed evitare una possibile
ingerenza tedesca. Facendo il doppio gioco tra la popolazione, a cui
assicura protezione contro le mire colonialiste europee, e la
Francia che l’ha inviato per lo scopo prima riportato, lo stesso
sposa la figlia del capo locale e si autoproclama re di Sedang con
il nome di Mario I. Dopo qualche mese la Francia riprende in mano le
operazioni inviando un piccolo corpo militare e mettendo in fuga il
novello re, che nonostante il breve periodo di regno, si era dato da
fare vendendo onorificenze e blasoni, battendo moneta e stampando
francobolli. Eccoci quindi al nostro ritrovamento.
Sempre da Wikipedia
sappiamo che sono state emesse due serie: una nel 1888 impressa a
Shangai con pessima qualitŕ di stampa e una nel 1889 di qualitŕ
migliore stampata a Parigi. ovviamente come riportato dai giornali
francesi e considerando che siamo ai primordi del collezionismo di
francobolli, la febbre, che aveva contagiato tutti i collezionisti,
portň ad una rapida diffusione, sicuramente ad alto costo, delle due
serie. Scoperta la truffa e scomparso il regno, ovviamente, i
francobolli sono spariti da album e cataloghi anche per dimenticare
la truffa subita da negozianti filatelici e collezionisti. Una serie
usata č presente presso la Royal Philatelic Society of New Zealand,
quale testimonianza storica dell’evento. In conclusione, scrivere di
questa storia mi ha riportato alle sensazioni di giovanetto lettore
di Salgari, quando prendendo in mano francobolli di lontane terre,
cercavo sugli atlanti le coordinate geografiche degli stessi. Oggi
invece, da consumato collezionista, mi dŕ lo stimolo ad andare a
cercare quanti altri pseudo Stati effimeri hanno lasciato memoria
attraverso francobolli. email: info@cifo.eu sito: http://www.cifo.eu/
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