Questa magnifica chiesa a Nyeri fu costruita dal governo italiano per i soldati morti
durante la Seconda Guerra Mondiale
Nei pressi della stazione di Nyeri sono situati il 3rd General Hospital con la sezione destinata agli italiani, e i due campi, n. 1-A e n. 1-B, di evacuati civili, distanti 3 km l’uno dall’altro. È questo uno dei distretti più belli della Colonia e, con Nairobi, dal clima migliore.
“Il Third General Hospital di Nyeri che, dall’agosto c.a., ha assunto il nome di « Italian Central Hospital » (non ancora in uso per gli indirizzi), alle dirette dipendenze dell’East Africa Command. È una vasta ottima organizzazione, trattandosi di un ospedale di 600 letti, con tutte le specialità: medicina, chirurgia, oculistica, otorinolaringoiatria, neuropsichiatria (150 letti) e tisiologia (70 letti) e fornito di gabinetto radiologico, batteriologico e odontoiatrico; mancano soltanto gli strumenti per le indagini urologiche, per le quali i pazienti vengono inviati all’ospedale inglese di Nairobi. I medici del 3.G.H. sono degli ottimi professionisti e l’assistenza prodigata agli ammalati è molto buona. Si può dire che tutte le forme di malattia siano state curate in quell’ospedale. Molto bassa la mortalità, che si aggira sull’1% del numero totale dei ricoverati. “ (Rapporto Melis)
“Ospedale del campo 1-A di Nyeri, pei soli evacuati civili; organizzato per tutte le malattie, in collaborazione col 3rd General Hospital. I civili internati nei due campi assommano a quasi 4000 e conducono una vita discreta; alcuni si recano a lavorare nelle piantagioni di caffè; i molti inconvenienti che vi furono inizialmente, per le difficoltà di far convivere in un ambiente così ristretto individui di tutte le classi sociali, si sono andati via via attenuando.“ (Rapporto Melis)
Henry De Monfreid, avventuriero francese, nel suo “Du Harrar au Kenia a la poursuite de la liberté” (Editions Du Triolet, Paris, 1949), internato come simpatizzante per l’Italia, così descrive la situazione nel campo:
«Il campo mi appare all’improvviso, con le sue innumerevoli baracche di cartone bitumonoso. […] Ecco dove vivrò d’ora in poi, confuso con questo gregge. […]
Ritrovo in questo campo tutta Harrar, tutti quei piccoli negozianti che sono venuti in Africa a cercare fortuna. Benedico il cielo di essere lontano da questo ambiente che mi fa rimpiangere i contadini e gli operai, quei semplici soldati del campo di Makindu e Nairobi. Questo è il vero popolo italiano, semplice e ammirevole per il suo amore per il lavoro. […]
Il capo campo, Padre Michelangelo, merita una parentesi. Alto, con le spalle quadrate, sempre a passo veloce un po’ inclinato come se dovesse saltare un ostacolo. Sempre a testa scoperta, cranio rasato, barba rossa, viso magro, nervosamente scolpito, scuro per il sole, esprime decisione e fermezza.»
Fonte:
https://prigionieriinkenia.org/Rapporto%20di%20Federico%20Melis.html
https://www.sfizidiposta.it
https://www.associazione4stormo.it/sacrario-di-nyeri/
CORRISPONDENZA DA NYERI CIVILIANS
Lettera del 27 agosto 1945, scritta da E45786 Paolini Alessandro, internato nel Campo 1B e indirizzata alla Sig.ra Paolini Olga, residente in Via Mazzini 5 a Ostra Vetere, provincia di Ancona.
“….Il servizio postale non funziona affatto, quando c’era la guerra il servizio era più regolare…..”
“… ieri sera la radio ha comunicato che l’ambasciatore inglese in Italia ha dichiarato in una intervista ad un giornale di Milano che gli chiedeva quando credeva il ritorno in Patria dei prigionieri dell’ Impero Britannico rispondeva che era una sua opinione personale che questi potessero ritornare in massa alla prossima primavera …”
“…Cosa sarà di noi ? Chi lo sa. Per noi civili mai una parola. Siamo proprio i dimenticati …”
Lettera spedita dal Dott. Pace Cosimo, E23970, dall’Italian Evacuee Camp n° 1 Ail 8.II.1945 e indirizzata a Ignazio e Rosalia Pace, residenti a Canneto sull’ Oglio, provincia di Mantova.
Timbro di arrivo, 07-06-1945.
Lettera spedita dalla Sig.ra Margherita Sobrino di Lamporecchio, Pistoia, e indirizzata al Prigioniero Sig. Giacobbe Giovanni, Campo Evacuee 1° tess. E-1935..
Spedita il 25-2-43, arrivata il 09-6-1943.
Lettera spedita dalla Sig.ra Giacobbe Domenica, residente in Via Agnusdei 22 a Padova e indirizzata all’ Autiere Giacobbe Giovanni fu Girolamo, matricola E 19352 internato nell’Italian Evacuee Camp n° 1°, Kenia Colony.
La lettera è partita da Padova il 16-6-45 ed è stato usato un biglietto in franchigia per prigionieri e internati civili di guerra.
Fonte:
www.ebay.com
Gustavo Cavallini
20-12-2024 |