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La posta dei prigionieri di guerra

I DIMENTICATI
(prigionieri di tutti)

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THIKA: il campo

Gustavo Cavallini

Gli Archivi di Stato Britannici contengono un riferimento ad un “POW CAMP 355”.

L’ubicazione esatta del campo non ci è nota.

Ci sono notizie che parlano della prima fornace di mattoni in Kenia costruita dai prigionieri italiani che si trovava all’interno della prigione di Thika.

La fornace e’ stata protetta dal Governo del Kenia come parte della storia del paese, unitamente alla chiesa e al monumento del campo 360 di Ndarugu.

La Gazette Notice No. 11252 da’ l’esatta posizione della fornace: Latitudine 0102.422 Longitudine S 037 04.370 E.
In una sezione dei campi di Thika e Nairobi erano rinchiusi anche gli ascari eritrei e somali che non avevano voluto passare alle truppe coloniali britanniche.

Questo esempio di cameratismo tra i sudditi coloniali e gli italiani sia un caso unico nel suo genere!

Non conosciamo il numero degli ascari prigionieri, solo quello dei morti, che sono 70.

Tom Lawrence ha inviato questa foto di una sciabola di cavalleria che suo padre, allora sergente dell’esercito britannico, aveva riportato come preda di guerra dopo la resa di Gondar .

Il Museo dell’Arma di Cavalleria a Pinerolo al quale avevamo chiesto qualche chiarimento, ci ha inviato a giro di posta la mail che riproduciamo. Alla Direzione i nostri più vivi ringraziamenti per la cortese ed esauriente informazione.


Gentile Dott. Manos, la sciabola in questione appartiene al Gruppo Squadroni Cavalieri dell'Amhara (in allegato una cartolina coloniale del Gruppo)"

 

Questa sciabola era dunque appartenuta ad uno dei 1700 ascari di etnia etiope Amhara, nonchè di elementi eritrei e yemeniti, del Gruppo Squadroni Nazionali d’Africa costituito tra il luglio 1938 e il febbraio 1940 per iniziativa del Duca d’Aosta. Erano al comando del leggendario tenente Alfredo Guillet noto come il Comandante Diavolo o il Lawrence of Arabia italiano.

… e la morte a paro a paro …

Il motto inciso sulla lama (con la morte ce la vediamo da pari a pari) e’ un verso della Canzone del Quarnaro scritta da Gabriele D’Annunzio nel febbraio 1918 per commemorare l’impresa di tre MAS della Marina Militare nota come “La beffa di Buccari”.

FONTE:

https://site.prigionieriinkenia.org
www.delcampe.net
https://muse-jhu-edu

Gustavo Cavallini
22-06-2024