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Non ti scordar di me n.2
tempera all’uovo, tavola di legno preparato con gesso dell'artista: Yingjing Sang

a cura di Djana ISUFAJ

SULLE ORME DEGLI ANNI SANTI
pellegrinaggi di fede attraverso i francobolli
di Djana Isufaj
Francesco Maria Amato-Editore, Anzio 2016
pagine 150 con illustrazioni a colori.

Introduzione a cura dell’autrice
Per poter individuare le “prime orme” che gli Anni Santi, concepiti nel rapporto “pellegrinaggio penitenziale - indulgenza plenaria”, hanno indelebilmente lasciato nel corso dell’era cristiana, è necessario posizionarci all’inizio del XIV secolo, e rivivere esclusivamente quelli che sono stati gli ultimi sette secoli della Storia della Chiesa a partire dal pontificato di Bonifacio VIII. A ragion del vero, tuttavia, tracce di pellegrini e di indulgenze plenarie, sono in realtà visibili anche qualche secolo prima del 1300, e più precisamente intorno all’anno Mille, quando i pontefici concessero tale istituto a tutti coloro che “Peregrinantes crucesignati” (pellegrini con le croci) si fossero recati in Terra Santa per combattere i nemici della cristianità. Testimonianze a riguardo sono fornite sia da San Bernardo, per il quale ogni uomo può lavare da tutti i peccati la propria anima partecipando alla seconda crociata contro i turchi; che da Onorio III, quando nel 1217 in una Bolla indetta per la quinta crociata scrive: è prossimo un tempo della salvezza, perché quanti si sono venduti al demonio per il prezzo dei peccati recuperino la libertà perduta nel giubilo del nuovo giubileo”. Anche se in entrambe le dimensioni temporali, anno 1300 per i Giubilei e anno 1000 per le crociate, si parla di “pellegrini ed indulgenze”, la differenza sostanziale sta nel fatto che i Peregrinantes crucesignati erano dei pellegrini armati a cui la remissione totale dei peccati era concessa non per un pentimento personale, quanto piuttosto per aver partecipato collettivamente ad una guerra contro i nemici della Chiesa. Con il Giubileo di Bonifacio VIII la nuova meta del pellegrino non è più la Terra Santa, la Gerusalemme è ora Roma; ciò che egli impugna nella mano non è più la spada pronta a colpire il nemico della cristianità, bensì il bastone con il quale si accompagna nel suo peregrinare; ciò che in lui arde nel cuore è il desiderio di giungere a Roma, di pregare sulla tomba dei martiri Pietro e Paolo e di ricevere la benedizione del pontefice, il vicario di Cristo sulla Terra. Ed è proprio partendo da questo nuovo modo di concepire il “Giubileo” che ci siamo messi in cammino ripercorrendo, per sommi capi ed in modo sintetico, le innumerevoli esperienze di vita e di fede che hanno accompagnato il pellegrino nel suo lento e penitenziale procedere. Ai carri trainati da cavalli o da muli che trasportavano i devoti appartenenti ai ceti più abbienti, facevano eco i pellegrini più poveri che potevano fare affidamento solo sulle proprie gambe. Era un continuo andare e venire da Roma sfidando intemperie ed imprevisti di ogni natura, quali le immancabili epidemie, le inondazioni e non ultimi la presenza di numerosi delinquenti infiltrati tra le file degli ignari romei. I primi Anni Santi furono particolarmente frequentati da folte schiere di pellegrini provenienti da ogni parte d’Europa e d’Italia: Roma offriva giorno e notte lo spettacolo di eserciti di pellegrini che entravano nella città e quindi ne uscivano (Gregorovius), successivamente si assisté anche a momenti di magra alternati a momenti di grande affluenze, le cui cause sono da ricercarsi in motivazioni legate ad improvvisi stati di carestia, di salute pubblica o di conflitti tra le diverse nazioni. Così a riguardo il Muratori nei suoi Annali: Il concorso de’ popoli nel 1675 non fu molto, perché in troppi paesi bolliva la guerra. Con il tempo a venire e con il progresso si potè assistere ad un nuovo modo di “vivere e partecipare il Giubileo”. Il pellegrinaggio perse sempre più il significato di sacrificio dando luogo a nuove rotte di fede che coinvolsero sempre più moltitudini di fedeli in grado di superare agevolmente grandi distanze in brevi tempi di percorrenza. Aerei, navi, macchine, treni diedero un nuovo volto ed impulso al Giubileo che spesso, come negli ultimi tempi è accaduto, si è trasformato, per molti, in turismo vero e proprio. Una grande agevolazione, nel tempo, si è potuta riscontrare anche per le modalità di acquisto delle indulgenze, ridotte alla sola visita di una basilica od anche, al solo aver seguito il rito per via radio o televisione, come fece Paolo VI alla chiusura dell’Anno Santo da lui indetto.

Chiave di lettura
Il volume ripercorre l’intero arco di tempo che ha tracciato la storia degli Anni Santi dell’era cristiana prendendo in considerazione sia quelli di tipo ordinario, che di tipo straordinario. Con giubilei ordinari, trattati nel primo capitolo, vengono ad intendersi gli Anni Santi indetti con cadenze prestabilite: inizialmente ogni 100 anni per poi scendere a 50, 33 e quindi a 25, come ancora oggi in uso. Questi Giubilei, della durata di un anno, prevedono come cerimoniale, consolidato nei secoli, una bolla di proclamazione ed indizione, un rito di apertura ed uno di chiusura della Porta Santa. I Giubilei straordinari, trattati nel secondo capitolo, non sono vincolati a cadenze di tempo prestabilite ma possono essere proclamati per particolari ricorrenze, avvenimenti o fatti che interessano direttamente la Chiesa. Hanno durata variabile da qualche giorno ad un anno, non prevedono bolla di indizione e non prevedono riti di apertura e chiusura delle Porte Sante. Dal 1300 ad oggi i giubilei ordinari celebrati sono stati 26, quelli straordinari di numero grandemente superiore. Ogni Giubileo descritto nel volume è sempre accompagnato da una ricca iconografia volutamente di tipo filatelica che trae spunto dai francobolli emessi dalla Città del Vaticano, dall’Italia, da San Marino e dal Sovrano Militare Ordine di Malta. Il lettore troverà sotto ogni raffigurazione, la didascalia del soggetto riprodotto; le indicazioni relative alla serie di appartenenza, alla data di emissione e alla identificazione dello Stato che ne ha curato la produzione, sono riportate nel capitolo Riferimenti Iconografici.

Indice degli argomenti
Prefazione; introduzione; Anni Santi Ordinari; Anni Santi straordinari; indice delle Bolle Indizione Anni Santi Ordinari e Straordinari; riferimenti iconografici; bibliografia; indice.

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