I francesi in Italia

Il Regno d'Italia napoleonico

I dipartimenti francesi in Italia

La Collezione R.E.M.O.

Cronache... Rivoluzionarie!


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L'integrazione tariffaria del
Piemonte alla Francia rivoluzionaria
Laurent Veglio

Il giorno 27 marzo 1802, con un decreto (1) pubblicato nel n° 88 del Bollettino degli Atti dell’Amministrazione generale della 27ª Divisione militare, il generale Jourdan, quale Amministratore generale dei 6 dipartimenti del Piemonte, oramai annesso alla Francia, compiva l’integrazione postale del Piemonte alla Repubblica francese. Anche a Torino, Coni, Alessandria,… s’applicava la tariffa postale francese stabilita dalla legge del 27 frimaio anno 8 [18 dicembre 1799]: le tasse postali erano calcolate in décimes di franchi, secondo il peso della missiva in grammi e la distanza percorsa in chilometri:

Tariffe per una lettera cui peso è inferiore a 7 grammi (2).

Da questo momento, le tariffe postali nel Piemonte, nonché negli altri dipartimenti creati in Italia negli anni successivi, applicarono le normative e modifiche decise a Parigi per tutta la Repubblica, poi tutto l’Impero. Così, nel 1802, venne modificata la scala dei pesi (il primo porto era valevole per una lettera di meno di 6 grammi, e non più di 7 grammi: un modo “nascosto” di aumentare le tariffe postali!); nel 1806, venne anche modificata la scala delle distanze:

Tariffe per una lettera cui peso è inferiore a 6 grammi.

così, la creazione di una prima distanza “fino a 50 chilometri” permetteva di aumentare automaticamente la tariffa di tutte le altre distanze di 1 décime.

Lettera scritta a Torino il 10 giugno 1805 e tassata per 5 decimi secondo la tariffa del 1802
(distanza Torino – Lione: 305 chilometri, peso: meno di 6 grammi)

Lettera scritta a Torino il 17 gennaio 1810 e tassata per 6 décimes
(aumento di un décime con la tariffa del 1806)


Questa semplificazione della normativa postale accadeva in una situazione postale più complessa e più costosa per gli utenti della posta: allorquando, alla primavera del 1801, la Francia decise l’annessione del Piemonte e decretò la sua divisione in 6 dipartimenti, le relazioni postali fra i due territori erano ancora gestiti dalle antiche regole stabilite all’epoca dell’Ancien régime. Il mittente piemontese doveva affrancare le sue lettere per il porto interno piemontese ed il destinatario francese doveva pagare una tassa per il porto sul territorio della Francia. Ancora nel 1800, la tassa francese era l’ammontare determinato dalla tariffa del 1759: di fatto, il nuovo sistema (décimes – grammi - chilometri) stabilito con la legge del 27 frimaio anno 8 riguardava soltanto le lettere dalla Francia per la Francia!

Nessuna novità per le lettere da e per l’estero precisa l’articolo IX della legge!


Ma una circolare in applicazione (3) della legge precisò, il 3 fruttidoro anno 8 [21 agosto 1800], che la vecchia tariffazione della legge del 1759, stabilita in sols, doveva essere oramai trascritta dagli addetti postali in décimes sulla sovraccoperta!

Ne è un esempio questa lettera scritta a Torino l’11 brumaio anno 10 [2 novembre 1801] ed impostata presso l’ufficio dell’amministrazione postale della Nazione piemontese: il mittente ha pagato 6 soldi piemontesi (cifra scritta a tergo) e il destinatario 6 décimes in arrivo. Questi 6 décimes sono la trascrizione delle tariffa del 1759 (4), essa prevedeva una tassa apposta a Lione di 12 sols (1 décime = 2 sols) per le lettere dal Piemonte:

Se la lettera fosse stata destinata a Parigi, la tariffa prevedeva una tassa di 16 sols (pari a 8 décimes). Per le lettere indirizzata oltre Lione o oltre Parigi, si doveva poi aggiungere la tassa per la distanza fra la destinazione finale e una di queste città di scambio.

Dovremo precisare per finire che, fra l’antico sistema dell’Ancien régime e l’integrazione tariffaria del 1802, una tariffa provvisoria (che durò 4 mesi) fu stabilita con decreto (5) del generale Jourdan pubblicato il 4 frimaio anno 10 [25 novembre 1801]. Era oramai possibile pagare il porto fino a destino o lasciare che il destinatario pagasse l’ammontare della tassa postale (art. 1°). La tassa era calcolata aggiungendo due componenti (art. 2°): un diritto fisso di 2 décimes per la parte piemontese del tragitto + il costo della distanza fra Lanslebourg e la destinazione francese finale.


Un’ultima missiva illustra questa tariffa provvisoria: si tratta di una lettera scritta da Chriseuil de Rulhière, il segretario generale del “Commissariat-général de police en Piémont”, cioè la funzione gerarchica subito dopo quella del Commissario-generale stesso. Scrive a sua madre che vive a Saint-Denis, nei dintorni di Parigi, il 13 ventoso anno 10 [4 marzo 1802], affida la sua lettera in porto assegnato all’ufficio postale di Torino. In arrivo a Saint-Denis, sua madre deve pagare 10 décimes di tassa postale. Riscontriamo le due parti che formano la tariffa: 2 décimes (tratto piemontese) + 8 décimes (694 chilometri fra Lanslebourg e Saint-Denis).

In questa lettera sono presenti i due timbri del Commissariato-generale della polizia: lineare al recto (senza funzione di contrassegno, ma per identificare il mittente) e circolare al verso (quasi per
sigillare la missiva). Noteremo anche i timbrini apposti dai postino e porta-lettere parigini.

10 décimes per una lettera, era una tariffa molto conveniente per una lettera diretta a Parigi se paragoniamo la tariffa provvisoria con quella dell’Ancien régime. Ma forse era ancora troppo cara per il Rulhière! Due mesi prima, scrivendo sempre alla madre, preferì affidare la sua lettera ad un addetto del suo servizio che doveva recarsi a Parigi… e lo precisò sulla soprascritta: “à mettre à la poste à Paris”! Così, sua madre pagò il solo porto locale parigino… ma invece di una settimana con la malle-poste, la lettera percorse la rotta in 22 giorni! Affidata il 13 gennaio 1802, la missiva raggiunse Saint-Denis il giorno 5 febbraio! Risparmio certamente denaro … ma senza risparmio di tempo!

La lettera fu impostata, in porto assegnato (timbro rosso P), all’ufficio centrale di Parigi all’inizio del mese di febbraio del 1802. Il postino tassò la lettera erroneamente per 1 décime, rettificando poi
in 2 décimes: la corrispondenze da Parigi per Saint-Denis era servita da un portalettere.

Emblema del “Ministère de la Police générale”
disegnato da P.P. Prud’hon (1758 – 1823)

Chriseuil de Rulhière era nato nel 1764 ed aveva fatto un bel percorso politico e amministrativo: nel 1799 era stato mandato da Bonaparte, Primo Console, quale commissaire exécutif du directoire del dipartimento del Mar Egeo a Zante. Diventò poi sous-préfet a Falaise in Francia e, finalmente nel 1801, segretario-generale del Commissariat-général de police en Piémont. Il 9 marzo 1802 ricevé la sua promozione alla funzione di préfet del dipartimento della Roer. Il giorno 27, lasciò Torino per raggiungere il suo nuovo posto in Germania e si fermò a Saint-Denis dalla madre per qualche settimane. Purtroppo, si ammalò e morì il 13 giugno 1802, all’età di 38 anni.

1800 – 1802
SEMPLIFICAZIONE e DIMINUZIONE della TARIFFAZIONE
Tabella riepilogativa, esempio di una lettera da Torino per Lione:

 

La “route de poste” fra Torino e Lione, via Mont-Cenis e Chambéry.

 

NOTE:

1. Testo riprodotto da P. Vollmeier, Storia postale del Regno di Sardegna, pagine 361-63.
2. Tabelle estratte dal sito di Alain Trinquier: https://atrinquier.pagesperso-orange.fr/tarifs/bureau/introtarif.html
3. Michèle Chauvet, Introduction à l’histoire postale, edizione 2016, tome 1, page 481.
4. Ibidem, page 442 : “Taxe des lettres en provenance de l’étranger”.
5. Raccolta di leggi, decreti, proclami, manifesti (…), volume VI (dal 23 settembre 1801 al 23 gennaio 1802)

Documenti postali: collezione dell’autore.

Questo testo è un breve estratto e l'adattamento di uno studio dell'autore che apparirà su "Documents Philatéliques", la rivista dell'Accademia francese di filatelia.


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