pagina iniziale

storia postale

filatelia

siti filatelici indice per autori

 

          

 

 

I Buoni Internazionali Di Risposta
cento anni di servizio

di Nicolino PARLAPIANO

(QUARTA ED ULTIMA PARTE) 

 

MODELLO PECHINO II
Le caratteristiche tecniche sono simili al precedente tipo: spessore della carta, filigrana, o caratteri e le sigle del Paese. L’esemplare ha validità limitata al 31 dicembre 2009.
I colori sono l’azzurro, anche per le istruzioni in francese, ed il giallo per lo sfondo.
Il nome del Paese, con il relativo codice in lettere maiuscole, è in nero.

 


Il modello Pechino II. Caratteristica cinese la presenza della stampigliatura del prezzo di vendita
in rosso, rilevabile anche sui modelli Losanna e successivi Nairobi e Doha

 

Al verso i nuovi testi nelle consuete sei lingue in rosso, così come i termini di validità, in caratteri più piccoli raggruppati in basso. Il testo arabo è a bandiera a destra.
Completa l’insieme un codice a barre con il corrispondente codice alfanumerico a seguire, preceduto dal codice assegnato al Paese su due lettere.
La numerazione, per tutti i Paesi, inizia con il 3 (dunque dal 3.000.001) e le lettere HA.
Rispetto al precedente è stato aggiunto un ologramma che comprende al proprio interno tre cerchi: nel maggiore è inserito il simbolo dell’UPU; accanto i due minori, sovrapposti e di eguale misura, nel superiore le lettere UPU ripetute ad incrocio con la P in comune, mentre in quello inferire una busta stilizzata.
Va segnalata l’adesione al servizio anche di amministrazioni postali che godono di autonomie, per esempio le danesi “Iles Féroé” e francesi “Nouvelle-Calédonie” inserite nell’elenco pubblicato a febbraio 2007.

MODELLO PECHINO IICENTENARIO”
Su iniziativa dell’UPU, per celebrare il centenario dell’introduzione del servizio, viene distribuito a far data dal 1° febbraio 2007 un modello del tutto simile al tipo 32, con l’introduzione di un testo inserito nel riquadro centrale giallo che imita il francobollo “100 ans 1907-2007”.

 


Il modello Pechino II modificato per il “Centenario”

 

Alla fine del 2006 un certo numero di Amministrazioni postali avevano espresso la propria disponibilità alla distribuzione di questo esemplare, tra cui l’Italia. La prima fornitura riporta la data di stampa 20072401 uguale per tutti i Paesi aderenti.
In Italia i primi esemplari iniziano a circolare nel mese di marzo. Come per gli altri tipi simili, le forniture sono avvenute in pacchetti da cento pezzi. A titolo di curiosità segnaliamo che il “primo” pacchetto (n. A000001 – 100 GA) è stato inviato alla Filiale di Isernia la cui distribuzione è iniziata
il 12 maggio, mentre i primi esemplari distribuiti dovrebbero essere quelli della Filiale di Benevento (n. A000501 – 600 GA) il 14 marzo.
Una seconda fornitura riporta la data 20070222 effettuata alla Spagna ed una terza il 22 marzo per il Senegal.
Rispetto al tipo 32 risulta modificata la numerazione che in questo tipo è sempre su sette campi ma anteponendo a sei numeri la lettera A, mentre il gruppo di lettere è GA.

 

Il modello Pechino II modificato per il “Centenario” e la speciale numerazione al verso

 


 

MODELLO NAIROBI
Il 24° Congresso era stata previsto nella capitale del Kenia: Nairobi.
La decisione di spostare la sede a Ginevra è stata assunta nel febbraio del 2008, a seguito delle violenze che si diffondevano nel Paese africano.
Ha le stesse caratteristiche del modello Pechino: misura mm. 149 x 103, la filigrana è capovolta e posizionata orizzontalmente quasi al centro, alternando UPU a forma di croce ed una stella a otto punte. Per tutti i Paesi la distribuzione è stata fissata al 1° luglio 2009, ma non ovunque è stata osservata.

 


Il modello Nairobi

 

L’esemplare ha validità limitata al 31 dicembre 2013. Al verso è impressa la data di predisposizione del modulo nel primo gruppo numerico con il sistema AAAAMMGG.
Il colore prevalente è il viola, ma sono presenti anche il giallo per la dentellatura stilizzata di un francobollo. Il nome del Paese, con il relativo codice in lettere maiuscole, e le istruzioni in francese sono in nero.
Al verso i testi nelle consuete sei lingue in rosso, così come i termini di validità, in caratteri più piccoli raggruppati in basso. Completa l’insieme un codice a barre con il corrispondente codice alfanumerico a seguire, preceduto dal codice assegnato al Paese su due lettere. Il sistema alfanumerico è del tutto uguale al tipo “Pechino”.
Gli esemplari distribuiti si distinguono in due tipi, a seconda della presenza della bandiera del Paese, che nel primo tipo manca.

 

 

MODELLO DOHA
Il 25° Congresso si è tenuto a Doha, capitale del Qatar.
Ha le stesse caratteristiche degli ultimi modelli: misura mm. 149 x 103, filigrana poco visibile.
Per tutti i Paesi la distribuzione è stata fissata al 1° luglio 2013, ma non ovunque è stata osservata.

 


Il modello Doha

 

L’esemplare ha validità limitata al 31 dicembre 2017. Al verso è impressa la data di predisposizione del modulo nel primo gruppo numerico con il sistema AAAAMMGG.
Il soggetto è opera dell’artista ceco Michal Sindelar che propone due mani in cui scorre un flusso di acqua.
Il nome del Paese, con il relativo codice in lettere maiuscole, e le istruzioni in francese sono in nero.
Al verso i testi nelle consuete sei lingue in rosso, così come i termini di validità, in caratteri più piccoli raggruppati in basso. Completa l’insieme un codice a barre con il corrispondente codice alfanumerico a seguire, preceduto dal codice assegnato al Paese su due lettere. Il sistema alfanumerico è del tutto uguale ai tipi precedenti.
Gli esemplari distribuiti si distinguono in due tipi, a seconda della presenza della bandiera del Paese, che nel primo tipo manca.

 

 

UTILIZZI DURANTE I CONFLITTI
Durante i conflitti, soprattutto nei due principali conflitti mondiali del XX secolo, i coupons sono stati utilizzati largamente proprio per la possibilità offerta di poter comunicare anche se molti Paesi erano belligeranti.
Dalle statistiche UPU risulta che le richieste di coupons avanzate dalle varie amministrazioni nei periodi di guerra, subiscono delle impennate di acquisti.
Non ho elementi particolareggiati sui vari fronti a seguito di occupazioni. Vale la pena segnalare l’utilizzo di moduli tedeschi nella Alsazia ed in una parte della Lorena nel 1918, territori francesi, noti Metz e Mulhouse. Analoga distribuzione di moduli tedeschi si ebbe anche in Lussemburgo e Belgio. L’Italia li ha distribuiti nel Veneto, in occasione dell’occupazione militare che seguì alla dichiarazione delle ostilità nel 1915. In alcune località se ne conoscono diversi. Ad esempio ad Ala risulta rilasciato un 30c il 9 agosto 1915 ed a Borghetto sull’Adige il 9 ottobre 1915 (riproduzioni su “Poste Militari” di L. Buzzetti, pagg. 276 e 280), entrambe località sotto la sovranità austriaca, occupate il precedente 27 maggio. Mi sono noti anche utilizzati nel 1917 nelle stesse località ed a Cervignano, Cormons, Aquileia, Cortina d’Ampezzo e Caporetto, tutti con stampigliature occasionali per elevare il nominale a 40 centesimi.

 


Mostar, 9 dicembre 1907. Rilascio da ufficio postale militare austro-ungarico.
La Bosnia era affidata all’Austria-Ungheria. Sul finire del 1907 vi furono dislocate truppe in previsione
dell’annessione completata nel 1908, ma non gradita dalle popolazioni locali.
 


Occupazione greca di Mythilene.
Durante la I guerra balcanica le truppe greche occuparono la città sull’isola di Lesbo. Furono soprastampate tutte le carte valori, tra cui i pochi coupon che recano la soprastampa “Ελληνική Κατοχή Μυτιλήνης” (Occupazione Greca di Mythilene).



Bruxelles-Brussel, 18 maggio 1915. Tipo IV tedesco, utilizzato a seguito dell’occupazione iniziata nel 1914.

 

Anche durante il secondo conflitto sono avvenuti “sconfinamenti”. Un modulo italiano risulta utilizzato il 9 agosto 1943 a Lubiana (riproduzione su “I buoni risposta internazionali” di V. Altavilla, pag. 76). I giapponesi, nelle Indie Olandesi, utilizzarono il modulo locale di centesimi 17½ apponendovi un timbro violetto con un’ancora sormontata da tre ideogrammi.
Vale la pena segnalare anche altri utilizzi pacifici a seguito di operazioni miliari. E’ il caso dell’Austria che nel 1938 fu annessa alla Germania con un plebiscito che suscitò molte dubbi sulla correttezza.

ALLESTIMENTI DIVERSI
Ognuno dei tipi veniva allestito secondo un standard unico per tutti i Paesi. Questo standard talora veniva meno su richiesta dell’Amministrazione postale richiedente.
Del modello “Roma” tipo I possiamo segnalare il caso dell’Austria con la presenza sul fronte del solo testo francese nella parte superiore, riservata normalmente alla lingua nazionale, per evitare rigurgiti nazionalistici da parte di qualcuna delle popolazioni che facevano parte dell’impero. La Germania invece elimina il numero dei pfenning da un tipo “Roma” tipo III in quanto la svalutazione ne modificava il valore giornalmente o quasi. A seguito della sottrazione delle giacenze durante l’occupazione tedesca durante la I guerra mondiale, il Belgio richiese un diverso posizionamento dell’indicazione del Paese rifiutando il rimborso degli esemplari del tipo precedente rilasciato dopo il 1915. Per motivi che non sono noti, il Belgio continuò anche in seguito a richiedere un allestimento diverso, con la caratteristica posizione alle estremità, anche con il tipo “Stoccolma”.
I Paesi che facevano parte delle colonie francesi hanno tale lingua come ufficiale, per cui i coupons si presentano con la medesima grafica della madrepatria. Analogamente i Paesi facenti parte delle colonie inglesi e non fa eccezione la Somalia i cui coupons emessi durante l’Amministrazione fiduciaria italiana (1.01.1950 – 30.06.1960) recano il testo italiano con la stessa grafica del tipo italiano. Questi moduli risultano utilizzati da questi Paesi anche nel periodo successivo alla dichiarazione di indipendenza, come il Marocco, che è stato protettorato francese fino al 1° marzo 1956.
Nella parte superiore del modulo, dedicata alla lingua nazionale del richiedente, nel caso di Cipro, dopo la proclamazione dell’indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1960, appaiono due testi come lingue ufficiali: greco e turco. Analoga situazione per la Svizzera che dalla metà degli anni ’50 ha inserito sul fronte pure due testi: il tedesco e l’italiano. Per entrambi i Paesi la situazione si protrae anche con il modello “Vienna”.


Bibliografia

Paolo Balestra “I buoni risposta internazionali”, ed. Abafil, Milano 1983.
Numeri vari della rivista del FIAS, Forschunhsgemainschaft Internationale Antwortscheine, Germania.
Vincenzo Altavilla “I buoni-risposta internazionali”, UFI, 2005.

Le riproduzioni fotografiche provengono dalla collezione dell’autore.

 

vai alla terza parte

 

vai alla home page

vai ad INTERI POSTALI