Strade,
rotte, carte postali a Prato
Dai messaggi dell’Antica Roma all’arte trasmessa in una lettera,
dalle corrispondenze spedite nel Settecento alle comunicazioni con le
basi attive al polo Nord. Un ampio ventaglio di argomenti affrontato
oggi all’Archivio di stato cittadino
Prato (13 febbraio 2016) - L’analisi delle lettere e del sistema
postale non può trascurare lo studio di strade, rotte e carte. E proprio
“Strade, rotte e carte postali” è stato il filo conduttore del XIII
Colloquio di storia postale che l’Istituto di studi storici postali
onlus ha organizzato oggi presso l’Archivio di Prato.
Al tavolo si sono avvicendati, con brevi relazioni, esperti di diversa
provenienza: docenti universitari, cultori della materia e
collezionisti, per un confronto che tradizionalmente vuole mettere in
collegamento ambienti diversi, impegnati tuttavia nella stessa materia.
Spaziando -dopo un approfondimento sull’Antica Roma- soprattutto tra il
Settecento ed il Novecento, quando si è registrata un’evoluzione tale
(si pensi solo alle ferrovie) che ha profondamente mutato tecniche e
fonti consolidate.
LE RELAZIONI IN SINTESI
Valeria Menichini e Sergio Leali, “Il cursus publicus tra la
via Æmilia e la via Postumia”
Nell'età imperiale romana la complessa organizzazione del cursus
publicus permetteva alle missive di percorrere migliaia di chilometri
attraversando l'immenso territorio occupato da Roma. Lungo una rete
stradale, che è ancora oggi uno dei più imponenti e importanti monumenti
antichi, i messaggeri usufruivano di servizi tuttora invidiabili.
Lorenzo Carra, “La via di Otranto”
Prima metà dell’Ottocento: il percorso marittimo collegava la parte
meridionale e più orientale dell’Italia con Corfù e con altre isole
greche. Oltre a piante e stampe, la documentazione comprende diverse
lettere che mostrano le varie monete impiegate e le diverse tariffe
applicate.
Maria Grazia Chiappori, “XVII-XVIII Secolo, comunicazioni
dall’India e dalla Cina”
La penetrazione in Asia di viaggiatori occidentali, di quanti si
avventurano in India, Cina, Corea e Giappone, è testimoniata
dall’epistolografia, che assume il valore di letteratura memorialistica.
Le lettere scritte da osservatori acuti, siano mercanti come l’umanista
Filippo Sassetti, o missionari, come i padri gesuiti, permettono di
conoscere la coeva situazione di quelle lontane regioni e di comprendere
le relazioni intercorse tra Oriente ed Occidente, dal Cinquecento al
Settecento.
Adriano Cattani, “Un gran cosmorama postale molto illustrato
da Venezia a Vienna”
È una tavola disegnata e colorata, databile al 1850 circa, che
rappresenta con disegni di stile dilettantesco, quasi scolastico ma
efficaci, il percorso postale impiegato per collegare Venezia e Vienna.
La prima città è rappresentata con i suoi simboli commerciali ed
acquatici, i canali, le barche da carico; il percorso continua fino a
Portogruaro, poi via terra per il Friuli e le pianure dell'Austria.
Infine ecco Vienna, caratterizzata dal Danubio su cui stazionano i
vapori.
Massimiliano Pezzi, “Itinerari postali tra Napoli,
Costantinopoli e San Pietroburgo tra Sette e Ottocento”
Gli itinerari postali marittimi e terrestri dei corrieri borbonici per
recapitare la corrispondenza diplomatica e commerciale tra Napoli,
Costantinopoli e San Pietroburgo, chiave di lettura dei profondi
mutamenti nell’Europa Orientale tra Sette e Ottocento.
Alessandro Papanti, “Il porto di Livorno, al centro delle
rotte del Mediterraneo, attraverso lettere forwarded 1750-1850”
Il ruolo centrale svolto dal porto di Livorno nell’ambito degli scambi e
dei commerci nel Mediterraneo. La presentazione ha impiegato lettere
incamminate attraverso i corrispondenti postali, molto attivi dal
Settecento alla prima metà dell’Ottocento, specialmente nei porti, dove
occorreva essere a conoscenza delle rotte, delle date di partenza ed
arrivo delle navi e dei migliori instradamenti per le varie
destinazioni.
Marco Occhipinti e Donatella Schürzel, “Uomini e merci
sulle rotte dell'Adriatico Orientale”
Durante la prima metà dell'Ottocento al trasporto di merci si
accompagnò, sempre con maggiore frequenza, il trasporto di persone.
Nell'Adriatico orientale ciò accadde, anche con una certa iniziale
egemonia, a opera della Lloyd austriaco. Negli anni ovviamente vennero
istituite svariate compagnie marittime minori che coprivano rotte
secondarie. L'intervento ha presentato un paio di esempi curiosi e poco
noti, ovvero un timbro con piastra rotante in uso sui piroscafi della
società Ragusea sulla linea Trieste-Cattaro e il non comune bollo del
piroscafo merci Adelsberg della Lloyd.
Vincenzo Portulano, “La via di Lione. Corrispondenza affidata
al corriere postale (forwarder) Bonafous”
Il riesame di una lettera archiviata come spedita da Milano a Bolzano,
attraverso l'esame del bollo e delle annotazioni manoscritte, ha
chiarito che si trattava di una lettera commerciale inviata da Nîmes ad
una ditta di Bolzano; riguardava tessuti di cotone leggero in previsione
della nuova stagione. Fu trasportata dai corrieri Bonafous tra Lione e
Torino, per proseguire via Milano, Mantova, Trento e fino a destino.
Franco Canepa: “La posta privata sulle strade ferrate toscane”
Le strade ferrate, costruite da società private, furono portatrici di un
profondo sconvolgimento delle realtà sociale ed economica della Toscana.
La loro costruzione modificò profondamente il paesaggio, e la creazione
delle stazioni (oltre sessanta alla data di introduzione della privativa
postale del Regno d'Italia) cambiò la connotazione urbanistica di città
e paesi. Anche il sistema del trasporto, sia delle persone che delle
merci, fu completamente rivoluzionato: il sistema postale vide nascere
il duopolio, unico caso nel panorama europeo, tra servizio granducale e
servizio privato che assicurava rapidità e consegna a domicilio.
Federico Borromeo, “La carta stradale delle Province comprese
nel Governo di Venezia e le sue tavole suppletorie, 1825-1837. Un’opera
titanica”
Una nuova ed aggiornata carta stradale delle Province venete fu redatta
a cura dal Governo del Regno Lombardo-Veneto attorno al 1825. In più
riprese, dal 1832 al 1837, furono pubblicate le tavole suppletorie,
un’impresa editoriale colossale, sotto tutti gli aspetti. Riportano
un’eccezionale mole di notizie riguardanti i luoghi, le strade, i
collegamenti, le poste, le dogane, i fiumi ed i porti, fin anche le
fiere mercantili con le date in cui tradizionalmente si svolgevano.
Quest’opera imponente, che misura 34 per 50 centimetri, risulta la guida
postale più grande che esista.
Flavio Riccitelli, “Oltre la gobba. Un lungo ponte aereo dalla
Cina all'India, dal 1942 al 1945”
Con un’operazione colossale gli alleati rifornivano via Birmania
l’Armata cinese, che teneva impegnate, senza sufficienti risorse,
importanti forze nipponiche. La strada individuata era percorsa
quotidianamente da colonne di autocarri carichi. Quando venne interrotta
dai giapponesi, supplì l’aviazione da trasporto, con un lungo ponte
aereo tra Cina e India, assai impegnativo per le condizioni
meteorologiche: prevedeva il sorvolo dei contrafforti dell’Himalaya. Il
“salto della gobba”, come veniva chiamato.
Claudio Manzati, “Rotte di ghiaccio: le basi derivanti russe
al polo Nord”
La storia della conquista del polo Nord è fatta di innumerevoli
tentativi, databili sin dal XIX secolo e andati falliti. Solo nel 1937
l’Unione Sovietica, disponendo di tecnologia aviatoria per atterrare e
decollare dal pack, avviò missioni artiche che continuano oggi. Le basi
sono ancorate su isole di ghiaccio che fluttuano nel mar Glaciale
Artico, compiendo rotte di migliaia di chilometri; costringono i voli di
rifornimento e di scambio della posta a… rincorrerle per assicurare la
sopravvivenza degli esploratori e della missione.
Simone Fagioli, “La posta viaggia per arte. Storie e geografie
per una donazione”
L’arte postale (mail art): è un movimento che di fatto nasce con il
sistema postale, anche se nel Novecento diventa strumento d'avanguardia
artistica, dal Dada in poi. Tale movimento, attivo ancora adesso, non è
una mera corrente artistica underground, quanto più un fenomeno legato a
doppio filo con la posta e la storia postale.
Confermata a 40,00 la quota 2016
Nessun cambiamento per la quota sociale. Anche per il 2016 i residenti
in Italia pagheranno 40,00 euro. È possibile saldarla versando sul conto
corrente postale 13731500 intestato all’Istituto, Iban
IT13Q0760102800000013731500. Oppure facendo un bonifico bancario sul
conto corrente aperto presso la Banca popolare di Vicenza, sede di
Prato, Iban IT90D0572821501490570098025.