Il gettito del “cinque per mille” 2006 potrebbe coprire il 25% del progetto

Saranno digitalizzate e messe on-line

le normative postali tra 1929 e 1939

 

 

In base alle attuali comunicazioni, l’ammontare che l’Istituto riceverà è di almeno 500 euro. La somma permetterà, in parte, di mettere a disposizione pubblica le più importanti fonti normative riguardanti il settore postale degli anni Trenta

 Prato (3 luglio 2007) – Il gettito del “cinque per mille” 2006 servirà a digitalizzare e a mettere on-line sul sito dell’Istituto (www.issp.po.it) l’introvabile “Rassegna delle poste dei telegrafi e dei telefoni”, edita dal ministero tra 1929 e 1939, che si compone di quasi diecimila pagine e rappresenta la più importante fonte ufficiale per quel periodo. “La cifra -precisa il direttore, Andrea Giuntini- non coprirà tutto il costo, ma serve anche per concretizzare con i fatti quanto è stato devoluto dai contribuenti”.

L’importo effettivo non è ancora stato formalmente comunicato, ma dovrebbe aggirarsi almeno sui 500 euro. “Sono 46 le persone che l’anno scorso hanno deciso di sostenere le attività dell’Istituto all’atto di presentare la propria dichiarazione dei redditi, sottoscrivendo l’apposito riquadro e aggiungendo il nostro codice. In base alle indicazioni degli esperti, la cifra che lo Stato attribuirà equivale, come minimo, a circa 10 euro per firmatario”.

L’assegno è atteso per ottobre e potrà dare il via al progetto, contribuendovi per una parte attualmente stimata del 25%.

“L’anno scorso il «cinque per mille» ha rappresentato una prova per tutti. Tanti non conoscevano la possibilità, che non comporta alcun aggravio per il contribuente. Con alcune modifiche è stata riproposta nel 2007, e l’Issp si è ripresentato, nonostante la complessa normativa da sottoscrivere. Vedremo se otterrà un maggiore riscontro”.

 

Bilancio 2006, questi i numeri principali

L’Istituto ha anche approvato il bilancio 2006, che vede un disavanzo di 2.100 euro a conseguenza degli ammortamenti di legge, valutati in 5.100 euro.

Semplificando, ha attività per 93mila euro, 45mila dei quali provenienti da contributi pubblici: il maggior supporto è stato assicurato dal ministero per i Beni e le attività culturali (20mila euro), seguito dal ministero dell’Università e della Ricerca (10mila), dalla Provincia di Prato (8.600) e dalla Regione Toscana (6.000).

Nelle spese si evidenziano gli oneri riguardanti il personale (27mila euro), necessario a mantenere operativo il servizio, e l’affitto della sede (12mila). Per libri e pubblicazioni, posti ora a disposizione del pubblico, in un anno medio sono investiti 2mila euro.

Fra le altre attività rilevanti, l’organizzazione della giornata di studio del 18 febbraio intitolata “Economia e geografia delle comunicazioni postali nella penisola italiana in prospettiva storica” (4.700 euro) e la settimana “Scrittura e comunicazione 4 - I carteggi in tempi difficili”, svoltasi dal 16 al 21 ottobre (19mila euro).

 

 servizio stampa e comunicazione:
Fabio Bonacina, mail fabio.bonacina@libero.it

 

Rete Civica di Prato

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