Comunicato stampa dell'ISSP pubblicato su
il postalista
Vitali i fondi del Mibac
L’eliminazione della lista con le 232
realtà esautorate dai finanziamenti pubblici non risolve il problema.
Nonostante i continui tagli registrati nel passato, altri sono
annunciati. Per l’Istituto, che figurava nell’elenco, l’assegno 2009 del
ministero per i Beni e le attività culturali ha rappresentato il 41% dei
contributi
Prato (1 giugno 2010) - La pubblicazione del decreto-legge nel
numero di ieri della “Gazzetta ufficiale” ha confermato le notizie che
nel pomeriggio si erano accavallate. Il provvedimento “recante misure
urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività
economica” non prevede più l’elenco delle 232 realtà culturali che si
sarebbero viste tagliare i finanziamenti ministeriali dall’oggi al
domani.
Nella lista figurava anche l’Istituto di studi storici postali.
“È vero -commenta il direttore dell’Issp, Andrea Giuntini- che sono
necessari tagli importanti per affrontare la crisi economica e il
disavanzo pubblico; è vero altresì che il problema non è certo risolto,
poiché la nuova versione del testo annuncia comunque riduzioni del 50%
rispetto ai contributi riconosciuti nel 2009. Anche nel nostro piccolo,
quindi, diventa difficile fare una programmazione seria delle attività,
ormai siamo all’osso”.
“Già l’anno scorso siamo stati costretti a non svolgere il seminario
«Lettere e artisti. La comunicazione epistolare come elemento
all’origine dell’opera d’arte», un’esperienza che dal 2003 al 2008 ha
soffermato l’interesse di studiosi, specialisti e cultori su vari temi a
carattere postale. Per il 2010 avremmo in programma un altro incontro,
questa volta incentrato su «Lettere dal margine. Oppressi, prigionieri e
dissidenti». Parleremo del progetto il 9 giugno durante la nostra
assemblea, ma la sua concretizzazione appare sempre più difficile”.
Il ruolo dei contribuiti pubblici
Per l’Istituto, il supporto del ministero per i Beni e le attività
culturali rappresenta ancora un contributo fondamentale, anche se
gradualmente diminuito nel tempo. “I sostegni -ricorda il direttore- non
vengono dati a caso, ma giustamente dietro la presentazione di specifici
progetti esaminati con attenzione, prima in fase di richiesta, poi in
sede di consuntivo”.
Carte alla mano, il Mibac nel 2007 ha riconosciuto all’Istituto 23mila
euro, scesi nel 2008 a 12mila e divenuti nel 2009 13mila. Soffermandosi
sull’anno scorso, l’assegno equivale al 41% dei contributi pubblici
riconosciuti complessivamente e ammontanti a meno di 32mila euro. Il
resto della cifra è di fatto arrivato da Provincia di Prato (3.300 euro)
e Regione Toscana (13mila euro).
Nel 2007 abbiamo ricevuto anche un contributo da 30mila euro dal Miur,
che ha permesso di organizzare, fra l’altro, il seminario 2008, l’ultimo
della serie.
Come sono stati investiti
Può essere interessante sapere come le cifre sono state investite. Il
sostegno 2009 del Mibac, ad esempio, era articolato in due capitoli
diversi: 10mila euro per il funzionamento e le attività scientifiche,
3.000 per l’aggiornamento della biblioteca. A consuntivo, su questi due
capitoli l’Issp ha speso oltre 15mila euro da una parte e 4.950
dall’altra.
Nel dettaglio, la prima voce è servita a finanziare il VI Colloquio di
storia postale “Figure e attori protagonisti della scena postale
nazionale", svoltosi il 28 febbraio 2009; la stampa e la distribuzione
della rivista specializzata “Archivio per la storia postale -
Comunicazioni e società”; la catalogazione libraria, le ricerche, la
partecipazione a convegni e mostre. La seconda, invece, è stata
utilizzata per revisionare e riordinare i cataloghi di monografie e
periodici con il nuovo programma “Easycat Sbn Marc” e per repertoriare e
scannerizzare i documenti messi gratuitamente a disposizione pubblica
sul sito istituzionale.
L’Istituto di studi storici postali
L'Istituto di studi storici postali, ora organizzazione non lucrativa di
utilità sociale (onlus), nasce nel 1982 ed ha sede a Prato nello storico
palazzo Datini, in via Ser Lapo Mazzei 37.
Diverse le attività che propone nel settore postale e delle
comunicazioni, fra cui: ricerche archivistiche e bibliografiche,
l’organizzazione di convegni ed incontri con studiosi ed accademici, i
seminari annuali “Scrittura e comunicazione” (che fanno seguito agli
otto moduli dedicati a “Posta e paleografia”, organizzati tra il 1983 ed
il 1993), i corsi di specializzazione, la pubblicazione dei “Quaderni di
storia postale” e della rivista “Archivio per la storia postale -
comunicazioni e società”.
Tra i suoi compiti, la conservazione dell'archivio proveniente dalla
Direzione superiore della posta militare, che accoglie 400mila documenti
originali riguardanti il XX secolo e che ha già fornito materiale per le
pubblicazioni edite dall’ufficio storico dello Stato maggiore
dell'Esercito.
In più, la gestione di una biblioteca-archivio, ricca di oltre 12mila
volumi ed opuscoli, cui si aggiunge l’emeroteca di 1.179 testate;
entrambe sono consultabili su appuntamento dal lunedì al venerdì, con un
catalogo anche on-line all’indirizzo http://catalogo.po-net.prato.it/isp.
Per il lavoro l’Istituto si avvale del sostegno dei propri soci; la
quota annua per i residenti in Italia è di 35,00 euro, da versare sul
conto corrente postale 13.731.500 intestato allo stesso Istituto (via
Ser Lapo Mazzei 37, 59100 Prato); gli iscritti ricevono gratuitamente la
rivista dell’Issp.
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