Comunicato stampa dell'ISSP pubblicato su il postalista

 

La censura nell’offerta formativa degli studenti pratesi
 


L’intervento dell’Issp concordato con il Comune. Intanto, i volontari continuano la catalogazione del materiale conservato nella sede di via Ser Lapo Mazzei 37

Prato (29 settembre 2010) - L’Istituto di studi storici postali tra i protagonisti del piano per le offerte formative firmato dal Comune e rivolto agli studenti della città.
È una delle iniziative volute dall’Issp per far conoscere di più il patrimonio che conserva e che, oggi più che mai dopo i tagli ministeriali, è a rischio dispersione.
“Un rischio - commenta il direttore, Andrea Giuntini - molto concreto. Chiuderemo l’anno senza grossi problemi, ma il 2011 sarà decisivo. In mancanza di soluzioni valide, dovremo decidere di spostarci in qualche altra località in cui gli Enti locali sono più attenti alla esigenze di preservare il passato. Oppure dovremo sciogliere l’Istituto”.
Per ora, tuttavia, l’Issp prosegue nel suo confronto con il territorio. Per questo, d’intesa con gli assessorati cittadini a cultura, turismo e comunicazione da una parte e istruzione pubblica, università e pari opportunità dall’altra, offre percorsi guidati nella propria sede a gruppi di studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Le visite sono organizzate attraverso la prenotazione degli insegnanti e vertono su un aspetto che può interessare i ragazzi: la censura, spiegata anche attraverso documenti originali e inediti conservati proprio all’Istituto.

Il supporto dei volontari
Auspicando un futuro più sereno, prosegue l’attività di catalogazione del materiale custodito nella sede di via Ser Lapo Mazzei 37. Nelle settimane scorse l’Istituto aveva cercato volontari che potessero dare una mano su questo fronte e due esperienze differenti sono state avviate.
La prima vede protagonista una giovane di Roma, Serena Salvatori, che si è specializzata in etnomusicologia. Alle ricerche sul campo, alle interviste, alla trascrizione della storia orale (sta lavorando ad un archivio digitale sull’argomento), ha deciso di aggiungere un percorso in qualche modo parallelo per arricchire le proprie competenze: catalogare, secondo le rigide norme internazionali in uso nelle biblioteche, i volumi dell’Issp non ancora registrati.
Un po’ diverso è il lavoro di altre due persone che si sono rese disponibili. Il romano Riccardo Bodo e il gaetano ma residente a Milano Flavio Riccitelli sono anche filatelisti ed hanno un occhio particolare per le collezioni. Ecco perché, dopo un piccolo corso, classificheranno le fotocopie degli studi che, presentati nell’ultimo decennio alle mostre nazionali ed internazionali, hanno guadagnato almeno il vermeil. È il materiale messo dai concorrenti a disposizione delle giurie prima delle gare; una volta concluse, viene consegnato dalla Federazione fra le società filateliche italiane all’Istituto affinché sia conservato per le future consultazioni.
I dati riguardanti i libri e le fotocopie delle collezioni finiranno nell’archivio digitale, disponibile attraverso internet (http://catalogo.po-net.prato.it/easyweb/w2002/index.php?scelta=campi&&biblio=ISSP&lang= ), del sistema bibliotecario provinciale pratese, che oggi offre 452mila voci, di cui oltre 28mila dell’Issp.
 

 


servizio stampa e comunicazione: Fabio Bonacina, mail fabio.bonacina@libero.it


Rete Civica di Prato

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