Comunicato stampa dell'ISSP pubblicato su
il postalista
Dall’Issp digitalizzazioni e libri
Un’altra rara rivista del settore postale sarà presto messa a
disposizione del pubblico attraverso il sito dell’Istituto, grazie al 5
per mille del 2008. Intanto, è partita l’analoga campagna riguardante le
dichiarazioni dei redditi 2010. Gli ultimi “quaderni” editi e quelli in
preparazione
Prato (5 aprile 2011) - In attesa di capire come si prospetterà
il futuro, l’Istituto di studi storici postali prosegue nella sua
attività. Oltre ad organizzare l’ottavo Colloquio nazionale “La
sicurezza nella storia postale. Cifrature, censure, lettere nascoste,
scritture celate, bolli anonimi”, svoltosi il 26 febbraio con
l’intervento di undici specialisti, negli ultimi mesi ha edito due
libri. Nel frattempo, ha aderito alla nuova campagna per il 5 per mille.
La digitalizzazione grazie al 5 per mille
Quest’ultima, in particolare, rappresenta un piccolo sostegno alle
attività. “Solamente adesso -spiega il direttore, Andrea Giuntini-
l’Istituto ha ottenuto la liquidazione del 5 per mille relativo all’anno
2008. Sessanta i contribuenti che hanno voluto sostenere la nostra
realtà, permettendo di farci accreditare duemila euro. Con questo
importo, unito ad una consistente erogazione liberale ricevuta da un
socio, nelle prossime settimane digitalizzeremo l’introvabile «Rivista
delle comunicazioni», edita dal ministero tra il 1924 e il 1928. Come
già abbiamo fatto con la «Rassegna delle Poste dei telegrafi e dei
telefoni», risalente agli anni 1929-1943, verrà messa sul nostro sito a
disposizione libera di studiosi e collezionisti”.
“Ricordo che, anche per l’attuale dichiarazione dei redditi, basta
indicare nell’apposita casella (“Sostegno del volontariato, delle
organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di
promozione sociale, delle associazioni e fondazioni”) del modulo
impiegato (Cud, 730, unico) il codice fiscale dell’Istituto,
01.877.640.480, e aggiungere la propria firma. La procedura non richiede
né costi né altri oneri”.
Immutata la quota 2011
Naturalmente, si può aiutare l’Istituto anche con mezzi differenti; il
più semplice è iscriversi (o, per chi già è membro, rinnovare
l’adesione). Anche per il 2011 la quota rimane a 35,00 euro, da versare
sul conto corrente postale 13.731.500. In caso di bonifico, le
coordinate Iban dello stesso conto Bancoposta sono IT13 Q 0760 10280
00000 13731500.
Pubblicazioni recenti e nuove
Il “quaderno” n°30, dovuto ad Elena Cecchi Aste e edito nel 2010, si
intitola “Di mio nome e segno - «Marche» di mercanti nel carteggio
Datini (secc. XIV-XV)”. Conta 416 pagine e costa 38,00 euro (35,00
per i soci). I segni considerati nel saggio si trovano sui documenti,
soprattutto sulle missive, e ragionevolmente possono essere interpretati
come gli antenati dei moderni marchi d’impresa. Quelli repertoriati
risultano 1.485, individuati esaminando l’intero carteggio pervenuto
nelle sedi che Francesco Datini teneva ad Avignone, Pisa, Prato,
Firenze, Genova, Valenza, Barcellona e Maiorca. “Nessuno -commenta
Giuntini- finora ha affrontato la questione a livello internazionale;
ciò rappresenta di per sé una garanzia di elevata originalità
scientifica. La valenza storiografica trova conferma anche nell’estremo
rigore della ricerca, portata a termine con grande attenzione
dall’autrice, conoscitrice esperta dell’archivio Datini”. L’opera si
completa con il saggio di Jérôme Hayez sulle forme, i significati e gli
usi di queste marche.
Ancora fresco di stampa è il “quaderno” n°31, “Posta per Aldo -
Scritti di amici in onore di Aldo Cecchi per il suo ottantesimo
compleanno”, a cura di Bruno Crevato-Selvaggi. Organizzato in 336
pagine (30,00 euro, 25,00 per i soci), offre diversi contributi che
spaziano sul mondo postale, dai precursori delle guide settecentesche
alla descrizione archivistica delle lettere, dalle comunicazioni durante
la Terza guerra d’indipendenza alla storia degli uffici nella Dalmazia
occupata del 1918.
“Per i prossimi mesi -anticipa il direttore- contiamo di aggiungere
altri due lavori”. Il primo, a firma dello stesso Giuntini, è “Le
meraviglie del mondo. Il sistema internazionale delle comunicazioni
nell’Ottocento”; il secondo, invece, propone i risultati di un
progetto ormai concluso. È “Le Poste nel Regno di Vittorio Emanuele
II (1861-1878) - Inventario del fondo Poste dell’Archivio centrale dello
stato”.
Istituto di studi storici postali
L'Istituto di studi storici postali, ora organizzazione non lucrativa di
utilità sociale (onlus), nasce nel 1982 ed ha sede a Prato nello storico
palazzo Datini, in via Ser Lapo Mazzei 37.
Diverse le attività che propone nel settore postale e delle
comunicazioni, fra cui: ricerche archivistiche e bibliografiche,
l’organizzazione di convegni ed incontri con studiosi ed accademici, i
seminari annuali “Scrittura e comunicazione” (che fanno seguito agli
otto moduli dedicati a “Posta e paleografia”, organizzati tra il 1983 ed
il 1993), i corsi di specializzazione, la pubblicazione dei “Quaderni di
storia postale” e della rivista oggi semestrale “Archivio per la storia
postale - comunicazioni e società”.
Tra i suoi compiti, la conservazione dell'archivio proveniente dalla
Direzione superiore della posta militare, che accoglie 400mila documenti
originali riguardanti il XX secolo e che ha già fornito materiale per le
pubblicazioni edite dall’ufficio storico dello Stato maggiore
dell'Esercito.
In più, la gestione di una biblioteca-archivio, ricca di oltre 12mila
volumi ed opuscoli, cui si aggiunge l’emeroteca di 1.179 testate;
entrambe sono consultabili su appuntamento dal lunedì al venerdì, con un
catalogo anche on-line all’indirizzo http://catalogo.po-net.prato.it/isp.
Per il lavoro l’Istituto si avvale del sostegno dei propri soci; la
quota annua per i residenti in Italia è di 35,00 euro, da versare sul
conto corrente postale 13.731.500 intestato allo stesso Istituto (via
Ser Lapo Mazzei 37, 59100 Prato); gli iscritti, un centinaio, ricevono
gratuitamente la rivista dell’Issp.
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