Comunicato stampa dell'ISSP pubblicato su
il postalista:
Oggi la “Giornata mondiale della posta”
Da Prato a Bergamo. Per raccontare della Serenisima
Il sistema postale veneziano spiegato ai limiti del territorio nel
Cinquecento controllato dalla città lagunare. Interverranno il direttore
ed il vice dell’Istituto di studi storici postali, Andrea Giuntini e
Bruno Crevato-Selvaggi
Prato (9 ottobre 2013) - Il direttore, Andrea Giuntini, ed il
vice, Bruno Crevato-Selvaggi, dell’Istituto di studi storici postali
saranno domani, 10 ottobre, a Bergamo. Terranno la conferenza “Il
sistema postale veneziano”, inserita nel ciclo di incontri
“Conversazioni veneziane”.
L’idea - spiega per gli organizzatori il direttore della Fondazione
Bergamo nella storia, Claudio Visentin - “sarebbe di capire come Venezia
ha organizzato nel tempo il suo vasto sistema postale, per i suoi
bisogni di politica estera e della guerra”. Certo, con un occhio di
riguardo alla bergamasca famiglia dei Tasso, ma senza trascurare il tema
delle comunicazione in Dalmazia, Costantinopoli e così via.
L’incontro, aperto al pubblico, si svolgerà presso il palazzo del
Podestà, in piazza Vecchia, alle ore 18.
Nel Cinquecento i domini di Venezia si
estendono da Bergamo, l’avamposto più occidentale, sino alle porte
dell’Oriente, attraverso l’Adriatico e il Mediterraneo. Per controllare
un territorio così vasto, tra guerre e commerci, la città lagunare deve
garantire una tempestiva circolazione delle informazioni con la velocità
consentita dal trasporto a piedi, a cavallo, per mezzo dei carri e delle
navi a vela. A questo fine costituisce un efficiente sistema di
trasporto della corrispondenza. Il riconoscimento ufficiale dei corrieri
è del 1306; la relativa Compagnia, la cui attività viene definita da un
apposito statuto, si forma nel 1489.
Una pagina particolarmente significativa in questa vicenda è scritta dai
Tasso di Cornello, il paese della val Brembana oggi sede del Museo dei
Tasso e della storia postale. Svolgono dapprima un ruolo importante nei
collegamenti sulle linee Venezia-Milano e Venezia-Roma, poi estendono la
loro attività alle Poste pontificie sino ad ottenere, al tempo di Carlo
V, la gestione esclusiva delle Poste imperiali.
L’Istituto di studi storici postali
L'Istituto di studi storici postali (www.issp.po.it), ora
organizzazione non lucrativa di utilità sociale (onlus), nasce nel 1982
ed ha sede a Prato nello storico palazzo Datini, in via Ser Lapo Mazzei
37.
Diverse le attività che propone nel settore postale e delle
comunicazioni, fra cui: ricerche archivistiche e bibliografiche,
l’organizzazione di convegni ed incontri con studiosi ed accademici, i
seminari annuali “Scrittura e comunicazione” (che fanno seguito agli
otto moduli dedicati a “Posta e paleografia”, organizzati tra il 1983 ed
il 1993), i corsi di specializzazione, la pubblicazione dei “Quaderni di
storia postale” e della rivista oggi semestrale “Archivio per la storia
postale - comunicazioni e società”.
Tra i suoi compiti, la conservazione dell'archivio proveniente dalla
Direzione superiore della posta militare, che accoglie 400mila documenti
originali riguardanti il XX secolo e che ha già fornito materiale per le
pubblicazioni edite dall’ufficio storico dello Stato maggiore
dell'Esercito.
In più, la gestione di una biblioteca-archivio, ricca di oltre 12mila
volumi ed opuscoli, cui si aggiunge l’emeroteca di 1.179 testate;
entrambe sono consultabili su appuntamento dal lunedì al venerdì, con un
catalogo anche on-line all’indirizzo http://catalogo.po-net.prato.it/easyweb/w2002/.
Per il lavoro l’Istituto si avvale del sostegno dei propri soci; la
quota annua per i residenti in Italia è di 40,00 euro, da versare sul
conto corrente postale 13.731.500 intestato allo stesso Istituto (via
Ser Lapo Mazzei 37, 59100 Prato); gli iscritti, un centinaio, ricevono
gratuitamente la rivista dell’Issp.
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