drammatico o "dramatic"?
precisazioni
su "Filatelia
e web: un dramma" ?
A
seguito del mio editoriale “ Filatelia e web : un dramma ?”, ho ricevuto
delle puntualizzazioni che ritengo opportuno riportare, per chiarire il senso di
alcune affermazioni.
Lo
faccio proponendo un “mini forum triangolare “ costituito da stralci dei
messaggi ricevuti e spediti sull’argomento con due premesse, una “geometrica
“ e l’altra “cromatica”.
Ai vertici del triangolo ci sono Fabio Vaccarezza (CIFR),. Emanuele Gabbini (AICPM – FSFI ) e la sottoscritta.
Il colore nero contraddistingue gli interventi di Fabio,
il blu quelli del sig. Gabbini,
il
rosso i miei.
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Ho
letto il tuo commento sul Postalista circa "Filatelia e web: un
dramma?"
Conosco
personalmente Emanuele Gabbini (che ho in parte iniziato ai misteri delle aste
su E-Bay) e siccome certamente vede di buon occhio l'introduzione ( o
meglio l'espansione) della filatelia su internet, mi permetto di dare una mia
personale interpretazione al significato del suo "DRAMMATICO"... poi
magari lui mi smentirà...
Il
termine "dramatic" in inglese non ha lo stesso significato che in
italiano e corrisponde, (se per esempio si stanno citando dei dati) al
nostro "straordinario. superiore ad ogni aspettativa"...e lui ha
lavorato molto all'estero...
Quindi
un significato di meraviglia non la connotazione negativa che giustamente tu gli
puoi attribuire.
.
Conosco perfettamente il significato inglese
della parola "dramatic" , ma sinceramente penso che se Gabbini che
peraltro stimo e ammiro moltissimo, avesse voluto dargli quel significato
avrebbe quanto meno potuto scriverlo in corsivo o tra virgolette.
In
più l'uso dell'aggettivo "drammatico", secondo me, veniva a
confermare con un po' di "timore" quanto paventato da Gabbini
nell'articolo precedente , in riferimento alla crisi della carta stampata in
conseguenza dell'espansione di Internet. E' l'assurdità di questo timore
che non è solo di Gabbini, ma di molti filatelisti e non solo, che io ho
voluto evidenziare, non altro.
Ho
avuto uno scambio di note e-mail con Emanuele Gabbini e la mia interpretazione
era giusta. Avendo io lavorato in una multinazionale, come lui, so che
certi termini inglesi vengono tradotti in italiano, ma lasciando per
deformazione professionale, il significato iniziale imparato durante i meeting
internazionali. Ecco che il termine "drammatico" viene usato da
Gabbini in italiano
, ma nel suo significato "inglese" mentre presentava e confrontava dei
dati.... (leggi uno stralcio della sua e-mail più sotto)
ecco
una parte della risposta che mi ha mandato Gabbini:
Caro Fabio,
hai naturalmente compreso perfettamente: a me pareva che chiunque,
leggendo l'articolo e non solo una frase estrapolata, avrebbe dovuto capire
la stessa cosa. Parlavo ai soci AICPM e commentavo i risultati di un nostro
questionario interno con quello di sette anni prima. Dicevo quindi che si confermava l'alto livello
culturale (scolastico sarebbe il termine più appropriato) dei soci, quasi tutti
diplomati o laureati. Si confermava pure l'età con più del 50% dei soci
oltre i 60 anni. Facevo poi notare il drammatico cambiamento nell'uso dei mezzi di comunicazione:
pochissimi avevano il computer e nessuno usava internet sette anni fa, mentre oggi
quasi tutti hanno un personal computer ed il 60% è collegato ad
internet....Quando poi ho scritto che lo sviluppo della comunicazione su
internet è un bene ma mette in crisi, economicamente, la stampa filatelica ho
detto una ovvia verità, ma la cosa né mi preoccupa né mi dispiace. ....
Gentilissimo Signore,
Le scrivo direttamente scusandomi, in anticipo, se le porterò via
del tempo prezioso.
Tramite il comune amico Fabio Vaccarezza ho potuto avere dei
chiarimenti sull'uso del temine "drammatico" da Lei usato nei Suoi
articoli su Posta Militare.
Da
linguista ( sono laureata in lingue straniere e in lettere moderne ) non sono
molto d'accordo sull'ovvietà dell'interpretazione estensiva del temine italiano
"drammatico" che ha nella nostra lingua una connotazione
essenzialmente negativa.
Rispetto comunque le Sue scelte di traduttore e per chiarire ai
lettori de "il postalista " il senso esatto del Suo intervento, vorrei
preparare per uno dei prossimi aggiornamenti del sito di Monticini un
articoletto a carattere esclusivamente linguistico sull'argomento.
Mi piacerebbe impostarlo come un minidibattito partendo dal titolo
della mail di Fabio " Drammatico o dramatic ? ", inserendovi il testo
della mail stessa e se Lei mi autorizza , lo stralcio di quella nella
quale Lei conferma a Fabio l'esattezza della sua interpretazione.
Carissima professoressa.
innanzi tutto grazie per avermi scritto: sono io che sono orgoglioso
di fare
Non
Le farò (la tedierei) un riassunto del mio curriculum professionale, ma Le dirò
semplicemente che ho lavorato per oltre 30 anni per aziende multinazionali,
vivendo tre anni negli Stati Uniti e sei in Inghilterra e viaggiando moltissimo
(troppo!). In questa situazione, si parlano magari diverse lingue, ma tutte
male, compresa quella nativa. In particolare, il linguaggio "degli
affari", specie nelle multinazionali, ha avuto una notevole (mi veniva
di dire una drammatica) evoluzione negli ultimi venti anni,
"assorbendo" e "italianizzando" molti vocaboli di origine
anglosassone. Oggi, in azienda, per dire "enorme miglioramento" si usa
spesso "drammatico miglioramento" ecc.
In
questo senso ho usato questo aggettivo nei due articoli che Lei ha letto.
Capisco che per una insegnante, laureata in lingue straniere e lettere moderne,
la cosa possa essere fraintesa se non addirittura fastidiosa. Chiedo venia.
Naturalmente,
venendo alla sostanza, non sono affatto preoccupato per lo sviluppo di internet
(che peraltro uso estensivamente) in generale e per la filatelia in particolare:
semmai ho un po’ paura che un grande sviluppo di internet possa
ridurre le occasioni di socializzazione fra collezionisti ....... ma questo è
un po’ il trend del cambio di stile di vita generale. Sarà però una
opportunità per quelle associazioni o circoli che, consci di questo, si
strutturino e facciano programmi per la creazione di eventi che pur avendo un
contenuto (filatelico) interessante, siano anche occasioni piacevoli di
socializzazione.
Per quanto riguarda il Suo desiderio di scrivere un nuovo articolo
per il Postalista, Lei può utilizzare in tutta libertà i testi delle mie
e-mail ecc.
Emanuele Gabbini
Chiudo
questo mini forum con i miei più vivi ringraziamenti
a Fabio Vaccarezza e a Emanuele Gabbini per i loro interventi e al carissimo
Roberto Monticini per l’ospitalità
Mariagrazia
De Ros