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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: FEBBRAIO 2012 | ||||||||
arrigo boito | ||||||||
IL PERSONAGGIO Arrigo (battezzato Enrico Giuseppe Giovanni), figlio del pittore Silvestro Boito e della contessa polacca Jósefa Radolinska, nacque a Padova il 4 febbraio 1842. Fu poeta, narratore e compositore, noto soprattutto per i suoi libretti d'opera e per il suo melodramma Mefistofele. All'età di 12 anni, rimasto orfano della madre, e affidato al fratello maggiore Camillo, iniziò a studiare violino, pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano. Terminati gli studi, con l'amico Franco Faccio si recò a Parigi ove prese contatto con Rossini, Berlioz e Verdi. Poi si recò a visitare la sorella Tecla in Polonia (la patria di sua madre), e viaggiò in Germania, Belgio e Inghilterra. Tornato a Milano, dopo un periodo nel quale si adattò a vari lavori, nel 1862 scrisse i versi per l'Inno delle Nazioni, che successivamente fu musicato da Giuseppe Verdi per l'Esposizione Universale di Londra. Dopo vari anni di lavoro (interrotto nel 1866 per due mesi quando, con Franco Faccio ed Emilio Praga, seguì Giuseppe Garibaldi nella sua azione nel Trentino) nel 1868 tornò a rappresentare alla Scala di Milano il suo Mefistofele, basato sul Faust di Goethe. Al suo debutto l'opera venne accolta dal pubblico poco benevolmente, tanto da provocare disordini e scontri per il suo supposto "wagnerismo". Dopo due rappresentazioni la polizia decise di fare interrompere le esecuzioni. Boito, successivamente, rivide e ridusse drasticamente l'opera. La parte di Faust, scritta per un baritono, fu riscritta in chiave tenorile. La nuova versione, del 1876, ottenne un grande successo al Teatro Comunale di Bologna e, unica fra le composizioni di Arrigo, entrò nel repertorio delle opere ancor oggi rappresentate e registrate con maggiore frequenza. Negli anni successivi si dedicò alla stesura di libretti per altri compositori. I risultati più notevoli di questo lavoro riguardano La Gioconda per Amilcare Ponchielli (usando lo pseudonimo Tobia Gorrio, anagramma del suo nome), Otello (1883) e Falstaff (1893) per Giuseppe Verdi, l'Amleto per Faccio, La Falce per Alfredo Catalani e il rifacimento del testo del Simon Boccanegra (1881) di Verdi. Appartenendo al movimento letterario "la Scapigliatura", Boito compose anche poesie e novelle che trattano spesso il tema disperato e romantico del conflitto fra il bene e il male. Scrisse anche una seconda opera, intitolata Ero e Leandro, ma ne fu insoddisfatto e la distrusse. Successivamente iniziò a comporre il Nerone, un'opera che lo impegnò per anni. Nel 1901 ne pubblicò il testo letterario, senza riuscire a portarla a termine. Trascorse gli ultimi anni di vita a Milano, lavorando a questa sua incompiuta opera. Per questo venne ripresa e completata da Arturo Toscanini e Vincenzo Tommasini e fu rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala il 1 maggio 1924. Il Maestro ebbe una lunga relazione sentimentale con l'attrice Eleonora Duse, più giovane di 15 anni, lasciandoci un fitto carteggio pubblicato da Mondadori. Morì il 10 giugno 1918 e fu sepolto nel Cimitero Monumentale di Milano. |
LA MELODIA Arrangiato da Friedrich Ferdinand Brissler, nell'esecuzione del pianista e compositore Hans Haass, vi proponiamo un Pot-pourri delle arie del Mefistofele. |
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IL FRANCOBOLLO Emesso dall'Italia il 1° giugno 1968 |