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il musicalista | |||||||
il personaggio del mese: GENNAIO 2025 | ||||||||
odoardo spadaro | ||||||||
IL PERSONAGGIO Nato a Firenze, e più precisamente in Santo Spirito, il 16 gennaio del 1893, Odoardo Spadaro, benché destinato a legare il suo nome ad alcune dellepiù celebri canzoni dedicate alla sua città, rivela con il suo nome ben altra ascendenza. Il padre Gustavo era infatti un tenente siciliano in servizio a Firenze negli ultimi decenni dell’800 e qui, poco più che venticinquenne, aveva trovato l’amore nei panni della giovanissima Mary Marchesini, appartenente a una delle famiglie più agiate della città. Una storia d’amore destinata ad interrompersi tragicamente dopo pochissimi anni, con la morte di Gustavo, nel 1897. Il piccolo Odoardo fu dunque cresciuto dalla madre, non ancora ventenne, e frequentò le migliori scuole di Firenze, per poi iscriversi alla facoltà di giurisprudenza, come tradizione nella famiglia della madre. La sua carriera accademica si interruppe tuttavia abbastanza presto, perché prima ancora di compiere vent’anni, attirato dal suo amore per il teatro, abbandonò gli studi per entrare nella compagnia di Antonio DeSanctis e Alda Borelli, il cui padre Napoleone aveva anche lui, a suo tempo, abbandonato la carriera avvocatizia per calcare il palcoscenico. Nel giro di pochi anni Odoardo, abbandonato il teatro di prosa dove aveva debuttato, si impose come imitatore, fantasista e, accompagnandosi al pianoforte, cantante. Dopo le pungenti parodie degli esordi, allargò ben presto il suo repertorio spaziando dalle canzoni ironiche alle ballate drammatiche, ottenendo negli anni di guerra un buon successo con le sue esibizioni negli spettacoli per i militari, negli ospedali e perfino nelle caserme. Al termine della guerra era ormai abbastanza conosciuto, e dopo essersi sposato si trasferì in Francia. Dotato di una naturale eleganza e di una spiccata simpatia, fu spesso paragonato al grande Maurice Chevalier, mentre le sue doti di fantasista gli garantirono scritture nei grandi music-hall della Ville Lumière, fino a tenere stabilmente il cartellone del Moulin Rouge in coppia con la grande Mistinguett; al suo fianco, in piccole parti di contorno, si esibiva in quegli anni un poco più che debuttante Jean Gabin. Dalla Francia all’America, Odoardo Spadaro fece agli inizi degli anni ‘30 numerose tournée negli Stati Uniti, in Argentina e in Brasile, riscuotendo enorme successo tra gli emigrati italiani, e quando nel 1936 decise di rientrare in Italia, gli fu tributata un’accoglienza degna di una star internazionale. Risalgono a questo periodo alcuni dei suoi successi musicali più noti, come la romantica Sulla carrozzella, che secondo alcuni gli fu ispirata dalla sparizione delle automobili dopo il razionamento della benzina. Nel secondo dopoguerra, allontanandosi dal mondo della canzone, Spadaro si riavvicinò al teatro di rivista e al cinema, recitando a fianco di Paola Borbone, Walter Chiari e Anna Magnani (in questo caso per la regia di Jean Renoir) e di Marcello Mastroianni in Divorzio all’Italiana. Non disdegnò nemmeno la televisione, figurando tra gli interpreti principali del Teatro dei Ragazzi. E televisiva fu anche nel 1964 la sua ultima apparizione, nei panni del signor Venanzio, ricco e sordo zio dell’avvocato Maralli nel Giornalino di Gian Burrasca di Lina Wertmüller. Malato da tempo di un tumore alla gola, Odoardo Spadaro morì nell’ospedale fiorentino di Careggi il 26 giugno del 1965.
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LA MELODIA Scritta nel 1937, La Porti un Bacione a Firenze è la canzone più conosciuta di Odoardo Spadaro, che nel periodo francese, e soprattutto, durante le lunghe tournée oltreoceano, aveva avuto modo di conoscere lo stato d'animo dei numerosi emigrati italiani che affollavano le sue serate. Inno popolarmente riconosciuto della sua Firenze, fu intonata in coro da posteggiatori, tassisti e fiaccherai fiorentini al passaggio del suo funerale. |
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IL FRANCOBOLLO Emesso da San Marino Yvert 1461 |