Montalbuccio |
Integrazione della scheda di Montalbuccio (pag.
143) |
Montalbuccio è una borgata
a circa km 6 da Siena. Il "Circolo rurale" della Collettoria
comprendeva le località di Terrenzano, La Monaca, Fornicchiaia,
Pieve di Casciano, Quercetano e Lellera; istituita il 1° Aprile
1895, restò sempre affidata a Luigi Dreassi, titolare dell'appalto
del posto, che ebbe come supplenti certi Nello Artini e Giuseppe Belli.
Il 20 Aprile 1923 fu soppressa e per la corrispondenza venne attivato
un servizio di recapito trisettimanale (lunedì, mercoledì,
venerdì) gestito dall'ufficio postale di Siena-Sezioni Riunite.
Due bustine da Montalbuccio, spedite aperte, il cui contenuto
è stato verificato dal collettore. |
Il Dreassi fu nominato "portalettere rurale provvisorio"
e non dovette più andare giornalmente a scambiare la posta
alla "Fonderia"1, ma recarsi a
Siena tre volte alla settimana; evidentemente questo non gli conveniva
e il 15 Luglio 1927 dette le dimissioni, ricevendo dall'Amministrazione
un "sussidio" (una specie di liquidazione) di quattrocento
lire.
Nello Cerretani in una foto del 19123
|
|
Il suo incarico fu affidato a Nello Cerretani, nato nel 1890 a Montalcino,
invalido della guerra 1915-18. Lo stipendio era piuttosto misero,
£ 112 al mese, ma godeva della pensione di guerra annua
di £ 1.560; inoltre, per meglio sopperire ai bisogni della
famiglia (moglie e un bambino), nei giorni liberi dal servizio di
postino lavorava all'Officina Meccanica Romei. Insomma, era uno che
si dava da fare.
Dal 15 Giugno 1929 il recapito per Montalbuccio divenne giornaliero
e lo stipendio del Cerretani fu portato a £ 2.540 annue;
si sa che possedeva una bicicletta e questo lo agevolava di molto
nel recapito della corrispondenza, che continuò fino al 16
Gennaio 1935, quando fu nominato "agente ausiliario a contratto
a termine" e destinato ad altri servizi. Dopo di lui, sempre
come "portalettere rurali provvisori" troviamo
Amerigo Zacchei e Nerva Franci.2
Ricordiamo che Montalbuccio era una delle cinque collettorie che furono
istituite nel territorio del Comune delle Masse di Siena prima che
questo venisse soppresso, nell'anno 1904, per essere aggregato al
Comune di Siena. Le altre quattro erano Coroncina, Costalpino, Malafrasca
e Taverne d'Arbia.
1) La località
"Fonderia" segnalata erroneamente nel libro come "un
edificio per la lavorazione del ferro", era in realtà
un impianto costruito ai primi dell'anno 1880 per il trattamento del
minerale di antimonio, estratto nella miniera delle Cetine di Cotorniano
dall'impresa Carlo Scaniglia e C. ed era costituito da quattro forni
di torrefazione, due di fusione, un forno di raffinazione e uno a
solfuro; si trovava nel punto indicato nella cartina col disco verde.
2) A.P.S. Registri
3) La foto ci è stata gentilmente fornita dal nipote, sig.
Claudio Cerretani.
|
|