Monteroni d'arbia |
Integrazione della scheda di Monteroni - II
parte (pag. 156) |
Nel libro è detto che a Monteroni
fu istituita una collettoria postale il 1° Luglio 1864, mentre
ora, in seguito a successive ricerche, siamo in grado di spostare
tale data in avanti, sia pure di poco, e fornire notizie precise sulle
modalità di apertura della medesima.
Ci pare interessante riportare dettagliatamente la documentazione
inerente a tutta la pratica, che ebbe un iter incredibilmente rapido.
Tutto parte da una richiesta fatta al Prefetto il 13 Marzo 1864 dal
Maggiore Comandante la Divisione di Siena dei Reali Carabinieri, in
cui scrive: "Le quattro Stazioni dell'Arma di Rosia, Monteroni,
Ponte Macereto e Pianella, dipendenti dalla Compagnia di Siena, sono
prive affatto del corso ordinario di Posta [...] In tutti i giorni
un postino transita per lo stradale di Monteroni proveniente da Siena
e diretto a Montepulciano. Io crederei perciò conveniente che
in quel Villaggio Capoluogo di Comunità, oltre della presenza
dell'Arma, essendovi anche molti abitanti si avesse da stabilire dalla
Direzione delle RR.Poste una cassetta per impostare le lettere, confidandone
la chiave a qualche persona di fiducia ivi stabilita."
Raccomanda al Prefetto di prendere a cuore la faccenda "...onde
ottenere quanto vengo di rappresentarLe come cosa necessarissima,
dappoiché i Carabinieri non possono distaccarsi dalla loro
Stazione per trasportare pieghi d'Ufficio, se nonché in circostanze
straordinarie, mentre se ogni giorno, od anche solo ogni due, si dovesse
impiegare un Carabiniere per trasportare le lettere dalle dette Stazioni
a Siena, e viceversa, oltre di non essere ciò né prescritto
né stabilito, sarebbe un danno manifesto, tanto pel servizio,
come per le persone dei Carabinieri medesimi".
Il Prefetto interessò subito la Direzione Compartimentale delle
Poste di Firenze e il 26 Marzo 1864 il Direttore Niccoli risponde:
"La scrivente si è fatta un dovere di esaminare come
potrebbe soddisfarsi alle domande contenute nel dispaccio di codesta
On. Prefettura, senza soverchio aggravio per l'Amministrazione, e
si accinge ad esporre in proposito le sue idee:
Quanto a Monteroni e Rosia, siccome un procaccia postale vi passa
tutti i giorni, e nel secondo di detti paesi vuota di già una
cassetta collocatavi da qualche tempo, tutto si ridurrebbe a porre
una cassetta anche a Monteroni, dare il carico del mantenimento di
ambedue ai respettivi Municipi e affidare le attribuzioni di Collettore
postale a un venditore di articoli di privativa patentato per la rivendita
dei francobolli.
Le dette attribuzioni consisterebbero nel distribuire a chi venisse
a cercarle le corrispondenze, spedite da Siena al collettore in un
pieghetto chiuso, nell'inviare in simil guisa a Siena quelle trovate
nella cassetta insieme col prodotto delle tasse riscosse per le spedizioni
del giorno avanti; e nell'operare sulla via Postale al passaggio del
Procaccia il cambio dei summentovati pieghetti.
A Rosia la patente dei francobolli è posseduta da Fabio Grandi,
che quando goda la fiducia pubblica e sia onesto potrebbe esser nominato
Collettore; a Monteroni non essendo autorizzata alcuna rivendita di
francobolli converrebbe trovare un tabaccaio idoneo, cui accordarla.
Le retribuzione di questi Collettori postali potrebbe essere di £
50 o 60 all'anno e sarebbe desiderabile che per metà
venisse dal Municipio rimborsata all'Amministrazione a rate semestrali
anticipate."
Così il 15 Aprile 1864 il Prefetto comunica quanto sopra
al Gonfaloniere di Monteroni, il quale, l'11 Maggio successivo, gli
risponde che "...il Consiglio Comunale facendo plauso alla
proposta contenuta nel foglio del 15 Aprile decorso, deliberò
all'unanimità di voti di collocare una Cassetta Postale nel
Borgo di Monteroni, di affidare le ingerenze di collettore al tabaccaio
Girolamo Giovannelli come persona ritenuta idonea al disimpegno di
tal ufficio, e di rimborsare il R.Governo della metà della
retribuzione che gli verrà stanziata per il relativo servizio
a condizione che non passi le £ 30 all'anno".
IL 22 Luglio 1864 la Direzione Compartimentale delle Poste di Firenze
informa il Prefetto che "...il Ministero dei Lavori Pubblici
(Direzione Generale delle RR.Poste) con risoluzione del 20 andante
si è degnato istituire dal prossimo Agosto p° f° una
Collettoria postale a Monteroni e a Rosia in Comunità di Sovicille,
destinando a tale ufficio i designati tabaccai Girolamo Giovannelli
e Fabio Grandi".1
E' quindi certo che la collettoria postale di Monteroni, come quella
di Rosia di cui ci occuperemo a suo tempo, fu aperta il 1° Agosto
1864, grazie all'iniziativa del Comando dei Carabinieri di Siena:
la relativa pratica, che si era svolta fra Comune, Prefettura, Direzione
Compartimentale delle Poste e Ministero dei Lavori Pubblici, era durata
appena quattro mesi e mezzo. Un vero miracolo della burocrazia.
La collettoria dipendeva dall'ufficio postale di Siena, al quale il
Comune aveva sempre fatto recapitare la corrispondenza, come si vede
da queste due lettere. La prima è del 1° Marzo 1864, cioè
poco prima dell'istituzione della collettoria, e ha il contrassegno
comunale e il bollo postale di Siena; la seconda, del 5 Settembre
1866, oltre al detto bollo, ha il lineare corsivo della collettoria.
1) A.S.S.
- Prefettura n. 1053, cat. 8.
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