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Piancastagnaio
Integrazione della scheda di Piancastagnaio - I parte (pag. 160)
Nella scheda di Piancastagnaio abbiamo parlato del servizio di Simone Bulgarini fra la seconda metà del 700 e i primi dell'800, prima come capo-posta a Radicofani, poi come postino di Piancastagnaio. Aggiungiamo ora la riproduzione di un documento esistente in copia in A.S.S. R.Poste n. 6, relativo al suo servizio.


Le nostre ricerche successive alla pubblicazione di "I Corrieri del Mangia", confermando la data di apertura dell'ufficio postale all'anno 1873, ci hanno consentito di acquisire alcuni dati di un certo interesse.

Fin dal Gennaio 1869 il Comune di Piancastagnaio aveva rivolto una istanza alla Direzione Generale delle Poste per ottenere l'istituzione dell'ufficio, ma solo il 28 Ottobre 1871 la richiesta fu espressa con una apposita delibera del consiglio comunale, così da provocare l'interessamento del Prefetto. Il 24 Gennaio 1872 la Direzione scrive al Prefetto che "...approva in massima come opportuna l'istituzione di un servizio di Posta in detta località accogliendo di tal guisa le premure fatte da codesta Prefettura in appoggio dell'analoga istanza fatta da quel Municipio."

Il 12 Maggio il Comune delibera di portare a termine le pratiche per l'apertura dell'ufficio e prende in considerazione la proposta del consigliere Borchi Pietro "...che le corrispondenze dovessero provenire non più dalla parte di Radicofani, ma sivvero di Arcidosso, o Stazione del Monte Amiata, allegando che mentre si potrebbero ottenere immensi vantaggi e comodità con tal cambiamento, si eviterebbe il non lieve inconveniente di vedere sovente, specialmente nella stagione invernale, ritardare anche di qualche giorno le corispondenze, atteso i fiumi grossi e pericolosi che interessano la strada che mette questo Paese in comunicazione con Radicofani." La Giunta è incaricata di studiare l'affare e relazionare in merito.

I pretendenti all'incarico di distributore postale erano due, e le informazioni richieste sul loro conto dalla Prefettura furono fornite il 3 Aprile 1872 dal Sotto-Prefetto di Montepulciano, nel cui circondario si trovava Piancastagnaio: "Le qualità morali del sig. Fumasoli Giuseppe sono buone, le politiche però vengono segnalate allo scrivente come dubbie; il medesimo è l'unico farmacista del paese che conta quattromila anime, per cui trovasi in continua occupazione. Le qualità morali del Dottore in Legge Ricci Bernardino sono ottime, egli è attaccato all'attuale Governo ed ha più indipendenza di carattere del Fumasoli e l'Amministrazione non potrebbe al certo dolersi di aver conferito al Ricci la gerenza dell'Ufficio Postale di Piancastagnaio."

In altre parole, il farmacista era una persona per bene, ma probabilmente, come molti altri toscani, rimpiangeva ancora il suo legittimo sovrano, che era stato deposto con il proditorio colpo di stato di pochi anni prima. Era insomma considerato un "codino" e poi aveva troppo da fare con la farmacia, quindi la scelta non poteva essere che una: d'altra parte era cosa rara avere come distributore postale un avvocato, quando buona parte dei suoi colleghi, anche di centri maggiori, avevano la licenza elementare o poco più.

Il 1° Ottobre 1872 il Sindaco comunica al Prefetto che la Direzione Provinciale delle Poste di Siena ha nominato "...reggente dell'Uffizio da istituirsi in questo Comune il dott. Bernardino Ricci" e delibera che

1° Il locale da servire d'Uffizio Postale che deve impiantarsi sia la stanza a pianterreno del Palazzo Comunale, ridotta all'oggetto che sopra a tutto carico del Municipio, dichiarando che tale scelta viene fatta in considerazione della sua centralità, e del facile accesso che offre al pubblico.
2° Che il pedone postale incaricato della giornaliera corrispondenza, sia proposto come è stato fino a questo giorno dal Municipio, coll'obbligo in questo di corrisponderlo a tutto suo carico dell'annua retribuzione.
3° Stanzia infine la somma di £ 210 annue da corrispondersi al titolare dell'Ufficio da impiantarsi, colla condizione esplicita che tal somma di £ 210 debba annualmente versarsi nella Cassa delle RR.Poste.
"1

La data più antica fin qui rilevata del bollo postale è del 28 Gennaio 1873, quindi la data di apertura più probabile della ricevitoria è proprio il primo dell'anno, ma, secondo noi, non si può escludere del tutto che sia avvenuta alla fine del 1872; la prima impronta del bollo è nera, diventa azzurra nel 1873 e torna nera alla fine del 1874.

Il procaccia per Radicofani era un certo Ponzuoli che, come è detto nel libro, il 13 Marzo 1874 fu multato di due lire dalla Direzione Provinciale delle Poste per trascuratezza nel servizio.

Nel 1877 l'ufficio venne dotato del servizio di Cassa di Risparmio Postale.

Il collegamento con Radicofani evidentemente non funzionava bene, come già dichiarato nella delibera del 12 Maggio 1872, tant'è che il Comune il 10 Dicembre 1876 aveva rinnovato la richiesta di "...apertura d'un appalto a mezzo d'incanto pubblico, per un servizio postale che potrebbe istituirsi da Piancastagnaio ad Arcidosso, mediante vettura". Nella stessa delibera si richiede l'istituzione di un Ufficio Telegrafico.

La Direzione Provinciale è d'accordo e la Prefettura in data 23 Febbraio 1877 richiede al Comune di "...impegnarsi esplicitamente ad una obbligazione per oltre cinque anni [...] Per attivare il servizio postale da Piancastagnaio ad Arcidosso occorrerà una spesa annua di circa £ 900, delle quali £ 500 andranno a far carico all'Amm.ne delle RR.Poste e le altre £ 500 a gravare il bilancio comunale per tutto quel tempo che occorrerà."

Tuttavia la richiesta variazione non avvenne subito; non conosciamo la data esatta in cui fu attuata, ma di certo non prima dell'anno 1880.


Il 20 Gennaio 1877 il Comune aveva sollecitato l'approvazione della Deputazione Provinciale alla delibera del 10 Dicembre 1876, richiesta dalla Direzione dei Telegrafi di Firenze "...per poter provvedere all'impianto della linea telegrafica, per la quale sono già stati approntati i pali". In detta delibera era stata approvata l'istituzione di un Ufficio Telegrafico di 3a categoria.

Il 23 Luglio 1877 la Prefettura di Siena trasmette alla Direzione Compartimentale dei telegrafi di Firenze le richieste informazioni sul giovane Traversi Nazzareno del fu Mariano, "...che ha fatto istanza per ottenere il posto di incaricato del nuovo Ufficio telegrafico e dovrebbe perciò essere ammesso alla necessaria istruzione [...] Ha tenuto sempre, e tuttavia tiene una condotta irreprensibile sia nei rapporti morali che politici, esso convive con uno zio Arciprete, e l'attuale sua occupazione è solo quella di attendere all'amministrazione dei beni del medesimo."

In questo caso le pratiche si svolsero rapidamente, tant'è che il 17 Agosto successivo il Direttore dei Telefoni di Firenze, Santoni, telegrafa al Prefetto di Siena: "Aperto Ufficio Telegrafico Pian Castagnaio con orario limitato."

L'impianto della linea telegrafica provocò reclami e richiesta di risarcimento da parte di un certo Antonio Bassi, proprietario di un castagneto "in contrada il Pinzuto così denominata, dirimpetto il Cimiterio" e di un certo Giuseppe Capocchi per "...un terreno castagnato di sua proprietà denominato il Piano, e situato presso la porta il Castello (qual terreno è cinto da muro)".2

1) ASS - Prefettura n. 1379, cat. 8
2) ASS - Prefettura n. 1576, cat. 8

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