Piancastagnaio |
Integrazione della scheda di Piancastagnaio
- II parte (pag. 160) |
Il 28 Novembre 1890 il Ministero respinge una richiesta
del Comune di Piancastagnaio per l'istituzione di un servizio di recapito
della corrispondenza a domicilio, perché "...le attuali
condizioni del bilancio non consentono di andare incontro a nuove
spese di servizio rurale."
Sempre per motivi di bilancio non viene accolta, nel Settembre 1891,
un'istanza comunale "...diretta ad ottenere dal Ministero
P.T. che sia attuata una seconda corsa postale per la Stazione Ferroviaria
del Monte Amiata con partenza da Piancastagnaio nelle ore antimeridiane
e che il pacco delle corrispondenze per quel Comune vi pervenga direttamente
anziché per mezzo dell'Ufficio Postale di Arcidosso."
Il Ministero si limita ad assicurare di essersi interessato presso
le Direzioni di Siena e Grosseto perché il servizio all'Ufficio
Postale di Arcidosso "...abbia a procedere colla massima
regolarità e sollecitudine."1
L'avvocato Bernardino Ricci lasciò il suo incarico di ricevitore
postale nel 1880, non sappiamo se per decesso o per dimissioni: è
quanto si deduce da una lettera dell'8 Marzo 1895 in cui la Direzione
Provinciale delle Poste scrive al Prefetto che "Il titolare
dell'Ufficio Postale di Piancastagnaio chiamasi Ricci dott. Filippo
ed è in servizio fin dal 1° Settembre 1880. Ha per sostituti
approvati, che eseguiscono il servizio sotto la sua intera responsabilità,
i Signori Guidotti Ulisse fu Giacomo e Buti Domenico fu Silvio."
Certamente si trattava del figlio o di un fratello del precedente
ricevitore.
Nel Febbraio 1895 la Giunta Provinciale Amministrativa, in sede di
approvazione del bilancio comunale, decise di ridurre da £ 300
a £ 100 il compenso annuo al commesso telegrafico, Nazareno
Traversi, e fu inutile il ricorso del Comune contro il provvedimento.
Il 18 Gennaio 1897 il Traversi indirizzò al Ministero dell'Interno
un'istanza dove, fra l'altro, dice: "essere titolare di questo
Ufficio da 20 anni [...] il concorso Municipale di £ 200
mi è stato tolto da due anni sotto lo specioso nome di economia
del bilancio [...] ben altre economie e di maggiore entità,
nel campo voluttuario, potrebbero farsi, e non lo sono. [...]
Orbato quasi, come della vista degli occhi, di questo per quanto
meschino concorso del Comune e ridotto e percepire i soli centesimi
60 di compartecipazione dello Stato ad ogni telegramma, i quali sono
in media due al giorno, vidi mancare il pane quotidiano alla famiglia,
che non posso diversamente procurare per permanente imperfezione fisica
[...] pure l'Ufficio lavora indefessamente per i telegrammi di
Stato, i quali in gran numero assorbono tutto il tempo dell'orario,
e fuori orario. Questo fatto, non recente, è dovuto al brigantaggio
che infesta questa Provincia e le limitrofe di Grosseto e Roma. A
conferma di quanto sopra l'Eccellenza Vostra può interpellare
la Tenenza dei Reali Carabinieri di Montepulciano."2
Non risulta che l'istanza sia stata accolta. E' interessante la notizia
del gran numero di telegrammi di stato dovuto alle frequentissime
comunicazioni fra la tenenza di Montepulciano e i carabinieri di Piancastagnaio,
in continuo allarme per il brigantaggio che, quasi quarant'anni dopo
l'unità, interessava ancora non solo la vicina maremma tosco-laziale,
ma anche la provincia di Siena.
Nel 1898 il Comune torna alla carica per avere un portalettere "per
l'interno del paese", ma ancora il Ministero risponde che
"...stante le condizioni del bilancio non può, pel
momento, assecondare la domanda del Municipio di Piancastagnaio tendente
ad ottenere la nomina di un portalettere rurale, tanto più
che vi sono tuttora nel Regno numerosi Comuni, con una popolazione
superiore ai 5000 abitanti, che si trovano sprovvisti del servizio
di recapito a domicilio a spese dell'Erario, ai quali perciò
è necessario provvedere con preferenza."3
Abbiamo visto che nel 1891 il Comune chiese invano una seconda corsa,
in aggiunta a quella che andava alla Stazione di Monte Amiata passando
per Arcidosso. Non sappiamo quando fu poi istituita, ma certamente
esisteva già nel 1904, come si ricava da questa lettera, che
il 25 Novembre di quell'anno la S.A. Miniere di Mercurio del Monte
Amiata indirizza alla Camera di Commercio di Siena:
Oggetto:Servizio postale Abbadia S.Salvatore - Monte Amiata
Approfittando dell'occasione del nostro reclamo riguardo l'orario
ferroviario della nostra linea, ci prendiamo la libertà di
domandare il di Lei appoggio nel seguente affare:
Il nostro paese di Abbadia S.Salvatore, che avanti il 1897 non ebbe
alcun commercio né industria ed era quasi sconosciuto nella
provincia stessa, oggi dopo l'impianto d'una miniera e d'uno stabilimento
metallurgico che occupa oltre 500 operai colle rispettive famiglie,
ha ancora press'a poco lo stesso servizio postale e le stesse relazioni
colle ferrovie come prima del 1897. Pagando poi la nostra Società
sola una tassa diretta al Governo di oltre £ 60.000 annue
crediamo di avere anche noi il diritto di essere serviti un po' meglio
in quanto al servizio delle Poste.
Le facciamo noto che qui abbiamo un solo arrivo ed una sola partenza
di diligenza colla quale possiamo spedire la nostra corrispondenza.
Per noi è lo stesso di impostare una lettera alle ore 8 di
mattina o alle ore 8 di sera, perché tanto la posta che parte
di sera per Santa Fiora-Arcidosso quanto quella che alle 2 di mattina
parte per Campiglia d'Orcia arrivano alle ore 7 di mattina alla stazione
di Monte Amiata. Da Monte Amiata poi ripartono tutte e due alla stessa
ora di mattina arrivando quella dalla parte di Campiglia d'Orcia qui
alle ore 13, e quella dalla parte di Arcidosso alle ore 17.
Da molto tempo abbiamo avanzato una domanda presso il Ministero delle
Poste, affinché ci venga fatta una seconda corsa fra qui e
Monte Amiata /via Campiglia d'Orcia/, e poco tempo fa pareva che la
domanda fosse presa in considerazione, ora invece, non sappiamo perché,
nulla si sente più in merito.
Preghiamo perciò la S.V. Ill.ma di voler intervenire per quest'affare
presso il Ministero facendo apparire l'odierna importanza di questo
paese, e mentre la ringraziamo ecc...
Anche il Comune di Abbadia S.Salvatore l' 8 Dicembre 1904 scrive
Camera di Commercio: "...Numerosi e giustificati sono i lamenti
che vengono da questa popolazione in merito al servizio postale [...]
Ciò che maggiormente si desidera è l'impianto di una
nuova corriera postale, che partendo da Piancastagnaio per Abbadia
e Campiglia, rechi la corrispondenza e la riceva dal treno che passa
per la stazione di Monte Amiata alle 14 e minuti. In tal modo qualunque
risposta che si dovesse dare anticiperebbe."
Chiede che la Camera di Commercio appoggi questa richiesta presso
l'Amministrazione Postale, affermando che "...Né esagerate
possono dirsi le nostre pretese, quando si pensa che si potrebbe benissimo
sopprimere la corriera postale Arcidosso-Abbadia e viceversa, da cui
né il nostro né il Comune di Piancastagnaio risentono
utilità alcuna."
Il 12 Dicembre 1904 la Camera di Commercio scrive al Ministero P.T.
sostenendo le ragioni del Comune di Abbadia S.Salvatore e la soppressione
della corriera Arcidosso-Abbadia "...giacché tanto
la posta che parte di sera per Arcidosso quanto quella che parte alle
2 di mattina per Campiglia d'Orcia, arrivano alle 7 di mattina alla
stazione di Monte Amiata e quella per Arcidosso ritorna ad Abbadia
4 ore dopo quella proveniente da Campiglia."4
1) A.S.S. - Prefettura
anno 1891, Affari generali, serie I, cat. 8
2) A.S.S. - Prefettura, anno 1897, idem
3) A.S.S. - Prefettura, anno 1898 , idem
4) A.S.S. - Camera di Commercio, anno 1904, n. 136, serie 12
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