Il 19 Dicembre 1884 il Consiglio Comunale, esaminate
le richieste degli abitanti delle Serre e "...stante i
continui lamenti dei Signori che nella stagione estiva accorrono
alle locali Terme" ricorda di avere fatto domanda il 22
Settembre alla Direzione Provinciale delle Poste per l'istituzione
di una Collettoria postale rurale e che la Direzione si era detta
d'accordo purché il Comune concorresse alle spese. Il consigliere
cav. Corticelli raccomanda che si tenga conto anche dei villaggi
di Armaiolo e Poggio S.Cecilia "...i quali rappresentano
per tributi e per popolazione una marcata parte delle frazioni di
Rapolano." Delibera di affidare alla Giunta Comunale "...ogni
pratica per gli opportuni accordi colla Direzione delle Poste, affinché
venga migliorato il servizio di posta nello intiero territorio Comunale,
facendole facoltà ad impegnare il Municipio medesimo a concorrere
alle spese fino alla concorrenza di £ 345 annue come
sono oggi previste in bilancio."1
Una collettoria di 1a classe fu aperta
alle Serre di Rapolano il 1° Agosto 1886; non siamo riusciti
a rintracciare il nome del primo collettore né quello del
pedone che faceva servizio fra la frazione e il capoluogo prima
dell'istituzione della collettoria, forse era quel Federigo Lucattelli
di cui parleremo più avanti.
Gli abitanti delle Serre non si contentarono di una semplice collettoria,
tant'è che appena tre anni dopo e precisamente il 4 Agosto
1889 indirizzarono al Prefetto una petizione in carta da bollo che
vogliamo riportare integralmente, anche se è un po' lunga,
per far capire al lettore che aria tirava fra i due paesi:
"Noi sottoscritti facevamo nello scorso Marzo una petizione
alla Direzione Generale delle Poste per ottenere la trasformazione
della nostra Collettoria postale in Ufficio: la domanda era motivata
dalla necessità, da tutti sentita, di questa trasformazione,
essendo appunto il nostro paese in tali condizioni commerciali da
restare una semplice Collettoria, insufficiente affatto al disbrigo
degli affari. Ricevevamo dal Ministero risposta favorevole, il che
prova la verità del nostro asserto, colla condizione però
che l'amministrazione comunale sopperisse alle necessarie spese
d'impianto, rappresentate da £ 1050 da repartirsi in
cinque rate annuali.
Il Comune attualmente spende per la Collettoria £ 450;
ora colla creazione dell'Ufficio venivano a passare tutte le spese
al Governo fuorché quella del pedone rurale, per il quale
il Comune avrebbe dovuto spendere sole, £ 200 annue.
Con ciò dunque il Comune nostro avrebbe verificato subito
un annuo risparmio di £ 40 per i primi 5 anni, e di £ 250
dopo questo lasso di tempo, ottenendo così non solo un utile
per il nostro paese ma anche un discreto risparmio per il bilancio
comunale.
Fu estrema la nostra sorpresa sentendo rigettata dal consiglio comunale
con sua seconda deliberazione del dì 29 Luglio la proposta
governativa! Tanto più che con una prima deliberazione del
dì 26 Aprile l'aveva approvata.
Ma pur troppo è così e non è altro che il ripetersi
di una storia ormai vecchia: la maggioranza dei consiglieri della
frazione rapolanese, si prevale della sua forza numerica per combattere
tutto ciò che può essere utile al nostro paese. E'
antico l'odio: già da tempo remoto le due frazioni, fino
a pochi anni sono, erano tormentate dalle antiche terribili e perniciose
guerre di campanile, che ci facevano di continuo lamentare bruttissimi
fatti. In questi ultimi anni, sotto l'amministrazione del Sig. Girolamo
Gori Martini, che, uomo di principi liberali, contro questi barbari
avanzi medioevali rivolse sovra tutto la sua attenzione parvero
cessate.
Noi comprendiamo che ciò non potesse tornare gradito a quei
consiglieri della frazione di Rapolano che idee e di principi certo
non liberali, vedevano col cessare delle antiche rivalità,
cessare pure il fanatismo per le congregazioni paolotte, alle quali
alcuni di essi sono affigliati e per tutte quelle forme esteriori
del culto che sono la loro delizia ed alle quali prendono parte
attivissima, comprendiamo pure che non poteva essere loro accetto
un Sindaco come il Gori, sotto la cui amministrazione vedevano svolgersi
nel Comune quelle idee di progresso e di civiltà, che non
favorivano certo i loro interessi. Lo comprendevamo tanto bene,
che non avremmo fatto certo tanto caso, né delle loro piccole
loiolesche astuzie per far rivivere gli odi assopiti, né
delle loro ostilità verso il Sig. Gori, come cosa naturale
e preveduta. Ma quando noi vediamo che quei Signori consiglieri
per riaccendere le antiche gare intestine tanto loro gradite e per
combattere l'uomo a loro non accetto ci ledono nei nostri più
vivi interessi non possiamo fare a meno di rivolgerci alla conosciuta
giustizia della S.V. Ill.ma giacché noi crediamo che i consiglieri
di un Comune abbiano si il diritto di votare o non votare le spese,
ma sempre nel vero interesse dei loro amministrati e non mai in
odio a loro; giacché noi crediamo che i consiglieri possono
opporsi ad una nuova spesa facoltativa, ma non però alla
diminuzione di una spesa già esistente in bilancio.
E' perciò dunque che noi ci facciamo arditi di pregare la
S.V. Ill.ma a volerci far sapere come dobbiamo contenerci per ottenere,
dentro l'assoluta cerchia della legalità, e senza ricorrere
alle subdole arti dei nostri avversari, quello che c'interessa,
e come ci dovremo contenere in seguito dinanzi a questo contegno
inqualificabile ed ostinato dei retrogradi di Rapolano."2
Seguono 61 firme, quasi tutte con la qualifica del firmatario,
dalla quale si ricava che erano rappresentati tutti i maggiorenti
del paese: professionisti, possidenti, commercianti, il dottore,
il maestro di musica.
In un periodo in cui cominciava a placarsi la persecuzione contro
la Chiesa che caratterizzò i primi decenni dopo l'unità,
c'era evidentemente ancora astio fra gli abitanti delle due località,
distanti fra loro poco più di quattro chilometri: quelli
delle Serre, liberali e anticlericali, richiamandosi a "antiche
terribili e perniciose guerre di campanile", accusavano
i "retrogradi di Rapolano" di "barbari
avanzi medioevali... fanatismo delle congregazioni paolotte... piccole
loiolesche astuzie...arti subdole".
Quel "loiolesche" era un dispregiativo ricavato
dal nome del fondatore dei gesuiti, Ignazio di Loyola: si capisce
come in un documento del genere manchi la firma del parroco!
Il 12 Giugno 1894 il Comune stanzia "...la spesa annua
di £ 240 per il servizio della distribuzione delle corrispondenze
a domicilio nelle frazioni di Serre, Modanella e S.Gemignanello
nonché per i servizi d'affissione dei pubblici avvisi e per
il recapito delle diverse carte d'interesse comunale nelle frazioni
stesse, affidando tali speciali incombenze al portalettere Lucattelli
Federigo"3 .
Il Lucattelli, che era nato nel 1857, oltra al contributo comunale
riceveva una retribuzione annua di £ 700 da parte dell'amministrazione
postale.
1) ASS - Prefettura
1922, cat. 8
2) ASS - Prefettura 1961, cat. 8
3) ASS - Prefettura anno 1894. Affari generali, serie I, cat. 8 |