Il primo ricevitore postale di cui
abbiamo notizia è Dionisio Trapani, nato nel 1826 e nominato
il 7 Giugno 1854, che tenne il suo posto per cinquantasei anni fino
alla morte, avvenuta il 28 Maggio 1910 all'età di 84 anni.
L'incarico passò a Guido Graziani, che dal 1885 svolgeva
le mansioni di portalettere e, dal 1896, di supplente del Trapani,
che lo mantenne soltanto dal 29 Maggio 1910 al 30 Aprile 1911, quando
divenne titolare Enrico Trapani, figlio di Dionisio; questi però
il 31 Ottobre 1923 fu nominato direttore della locale filiale del
Monte dei Paschi e preferì rinunciare alla direzione della
Posta, che fu di nuovo affidata al Graziani fino al 23 Luglio 1926.
Dopo di lui furono titolari Gloriano Randellini dal 1926 al 1936,
Nello Orlandini dal 1936 al 1938, Raffaello Bruni dal 1938 al 1939,
Onelia Brozzetti nei Buzzao dal 1939.
Numerosi i supplenti di cui abbiamo notizia: dal 1915 al 1956:
Elina Graziani, Iolanda Angelucci, Galileo Lorenzoni, Pia Parenti,
Assunta Moretti nei Randellini, Aldo Randellini, Silvia Paolucci,
Alice Orlandini, Orlando Buzzao, Liliana Cipolletti nei Cennini,
Dino Buracchini.1
Riguardo al servizio telegrafico, dobbiamo rettificare quanto
scritto nel nostro libro a pag. 198.
Si sa che le stazioni ferroviarie venivano dotate del telegrafo
e che questo era messo abitualmente a disposizione anche del pubblico
nelle località che, come Sinalunga, ne erano sprovviste.
Infatti nell'elenco degli uffici telegrafici del Regno del 18762
a Sinalunga risulta soltanto quello della stazione ferroviaria.
E' soltanto il 19 Ottobre 1886 che la Direzione Generale dei Telegrafi
scrive al Prefetto di Siena che "...con decreto Ministeriale
del 15 corrente venne approvato l'impianto di un Ufficio Telegrafico
in Sinalunga, capoluogo di Mandamento." La quota da pagare,
tanto per il Comune che per la Provincia, era di £ 232,50.3
L'ufficio telegrafico, di 3a categoria,
fu attivato il 20 Aprile 1887.4
Passiamo ora a occuparci dei bolli postali. Nella prima parte
di questo aggiornamento abbiamo mostrato il doppio cerchio granducale
prima e dopo la modifica del nome del paese. Le impronte di questo
bollo non sono sempre regolari. Infatti, per lo meno in quelle che
abbiamo potuto vedere, sono prive del millesimo in alcune annate:
1858, 1859, 1861, 1863 e primi mesi del 1864; nel 1860 il millesimo
è sempre poco visibile rispetto al giorno e al mese, come
se il suo tassello fosse appena più arretrato; nel 1862 ci
sono soltanto le ultime due cifre, come nel doppo cerchio granducale
di Chiusdino degli anni 1869 e 1870.
Fra il 1864 e il 1865 il bollo granducale viene sostituito da quello
a cerchio medio.
Abbiamo messo anche l'immagine di una lettera con il bollo del
22 Aprile 1864 senza il millesimo, mentre in quella del 4 Settembre
dello stesso anno il millesimo c'è.
1) A.P.S. - Registri del personale
2) G.Pallini - La pagina del telegrafo VII in "Il Monitore
della Toscana" n.6, pag 45
3) A.S.S. - Prefettura n. 1855, cat. 8
4) A.S.S. - Prefettura n. 1893, cat. 8
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