In occasione di un recente convegno a Radicofani
avente per tema "Radicofani e la via francigena"
abbiamo avuto modo di visitare l'antica Posta e siamo in grado di
aggiungere alcuni particolari di un certo interesse alle notizie
riportate nel nostro libro a pag. 171 e seg.
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Figura 1 |
L'uffizio postale era situato al piano terra dell'ala destra del
grande edificio, (fig.1) dove si aprono le due finestre attraverso
le quali avveniva lo scambio delle corrispondenze con il pubblico,
al quale i regolamenti dell'epoca vietavano l'ingresso nell'uffizio.
La robusta inferriata che le protegge ha in basso una piccola apertura
(fig.2 e 3), della quale peraltro non si vede l'utilità,
data l'ampiezza dei quadrati dell'inferriata, a meno che all'interno
di questa non vi fosse, come adesso, una rete metallica; di questa
si vedono ora soltanto i resti, non crediamo però sia quella
originale da noi ipotizzata.
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Figura 2 |
Figura 3 |
Si vede bene che le ante con i vetri sono posteriori alle imposte
di legno. Prima che fossero applicate, non sappiamo quando, quelle
imposte nella stagione fredda erano tenute ben serrate e venivano
aperte solo se qualcuno bussava per affrancare o ritirare una lettera:
all'interno si faceva luce con lumi a olio o a petrolio.
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Figura
4 |
L'ingresso dell'uffizio era nel lato destro del loggiato: sopra
l'arco della porta è evidente la traccia dello stemma granducale
di ghisa che era apposto a tutti gli uffizi regi. (fig.4)
Ad angolo con la porta c'è nel muro un ampio vano ad arco,
tamponato con mattoni, al centro del quale è situata una
edicola con una immagine in terracotta della Madonna. A che serviva
quel vano, proprio accanto all'ingresso dell'uffizio?
La risposta è, secondo noi, in quanto scrive al direttore
della Posta di Siena il vicario Regio di Radicofani il 10 Luglio
1788, là dove dice di essersi data "tutta la premura
per impedire ai topi l'ingresso che da più parti avevano
nella buca delle Lettere, situata nel mezzo della gola di un antico
camino."
Infatti la buca delle lettere non poteva che essere in quella
"gola", facilmente accessibile al pubblico, perché
né sulla facciata, né sulla parete accanto alla porta
dell'uffizio se ne trovano tracce, come invece è dello stemma
sopra ricordato.
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Figura
5 |
Pensiamo che la buca sia stata sitemata nella parte destra della
volta del camino, per poter essere in comunicazione con l'interno
dell'uffizio. Quando fu tolta, per il trasferimento dell'uffizio
postale in paese, l'apertura del camino venne tamponata a mattoni
e vi fu murata quella Madonnina. Non sappiamo quando avvenne questo
trasferimento, di certo dopo il 1865, anno in cui fu abolito il
corriere postale Siena-Roma.
E' facile capire perché proprio in quella posizione ci
sia stato un camino. Lì sostavano i procacci provenienti
dai vari Comuni facenti capo all'uffizio postale di Radicofani,
in attesa del loro turno per consegnare la bolgetta che, per le
sue dimensioni, non poteva passare attraverso l'inferriata delle
finestre e d'inverno sotto il loggiato la temperatura poteva scendere
sottozero anche di parecchi gradi; anche i viandanti potevano approfittarne
per scaldarsi un poco.
Dalla comunicazione del Vicario risulta che nel 1788 era stato
levato da qualche tempo, si parla infatti di "antico camino",
e non possiamo saperne il motivo, forse per risparmiare sulla legna:
non certo per fare posto alla buca delle lettere, che avrebbe potuto
essere sistemata praticando un apertura nella parete accanto alla
porta dell'uffizio. I procacci e i viandanti saranno andati a scaldarsi
dentro la stalla, all'altra estremità del loggiato. (fig.
5)
Visitando i vasti locali del grandioso edificio, si può
vedere in un corridoio una lapide murata accanto alla porta della
camera che ospitò papa Pio VII, di passaggio per Radicofani,
nel 1804 e nel 1807; la seconda volta fu quando venne deportato
in Francia per essersi rifiutato di sottomettersi a Napoleone. (fig.
6 e 7)
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Figura 6 |
Figura 7 |
Nel 1853, quando fu posta la lapide, il postiere era appunto Celso
Madioni, succeduto a Giovacchino Cantucci nel 1840. Sappiamo che
il postiere, oltre al cambio dei cavalli, doveva provvedere alla
gestione dell'albergo.
Mostriamo anche un'immagine della fonte (fig.8) che fu fatta erigere
nel 1603 da Ferdinando II de'Medici sull'altro lato della strada,
di fronte alla Posta il cui edificio, lo ricordiamo, era stato iniziato
nel 1582 e ultimato nel 1584, su progetto del Buontalenti.
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Figura 8 |
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