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San Casciano dei Bagni
La via della Novella (pag. 179)
Succede qualche volta che una vecchia lettera, di scarso valore commerciale dal lato filatelico, si riveli invece interessante per il suo contenuto, specie se questo riguarda in qualche modo le comunicazioni postali dell’epoca.

E’ il caso di questa lettera, datata Celle 13 Aprile 1847, in cui un certo Ercole Scaramucci scrive all’Ingegnere di Circondario di S.Quirico, chiedendo “…un indennizzo superiore alle lire 20 già stanziate, ….rapporto al danno cagionato nell’Inverno a quel mio campetto attiguo al passo del Rigo per la via della Novella ….inquantoché il campo seminato da circa stara cinquanta di grano è stato solcato per ogni verso all’epoca delle grandi piogge dai passeggeri pedestri o a cavallo impediti dall’impossibilità del passo alla confluenza della strada col Rigo, e che tuttora uomini e bestie che non vogliono guadare il sempre difficile passo, attraversano a loro beneplacito il campo di grano …”.

La lettera, tassata per 2 crazie, ha il bollo di partenza RADICOFANI 14 APR 1847, giacché il postino di Celle faceva capo a quell’Uffizio di Posta, e di arrivo S.QUIRICO 15 APR 1847.

Lo Scaramucci si rivolge all’Ingegnere di Circondario1, che evidentemente era il responsabile della manutenzione della “via della Novella”. Si trattava quindi di una strada provinciale, e non poteva essere che quella, segnata come tale sulle mappe dell’epoca, che proveniva da S.Casciano dei Bagni, toccava Celle e, poco dopo Cammattole, girava a destra per scendere nella valle del Rigo; a breve distanza di là dal torrente, e ad esso quasi parallela, passava la Strada Regia Romana, prima di cominciare a salire verso Radicofani, e l’Osteria della Novella2 sorgeva quasi di fronte al guado del torrente medesimo.

Di questa strada si parla a pag. 179 del nostro libro, quindi intendiamo dedicare queste note ad integrare e rettificare quanto già scritto; l’argomento interessa anche la scheda di Celle (pag. 122).
Nella foto a destra, la piazza del paese ai primi del 900

L’ultimo tratto della via della Novella, quello appunto “alla confluenza della strada col Rigo”, è piuttosto ripido e, nella cattiva stagione, molto fangoso, tantoché la gente del posto lo ha sempre chiamato “il puntaccio”. In quel punto il guado del Rigo è abbastanza largo, anche se non profondo, ed è evidente che, date le cattive condizioni di quel breve tratto di strada, i viandanti trovavano più agevole passare altrove, forse un poco più a monte, deviando appunto attraverso“il campetto attiguo” nominato dallo Scaramucci.

Il tracciato della Strada Regia, ormai diventata la Cassia, fu modificato nel primo dopoguerra e il tratto che, dopo avere varcato il torrente Rigo alla sua confluenza nel fiume Paglia, girava a destra verso la Novella per salire al Passo di Radicofani con rampe durissime, fu abbandonato; vogliamo ricordare che ogni anno veniva alla ribalta delle cronache sportive in occasione delle mitiche Mille Miglia, di cui era considerato dai concorrenti uno dei punti più impegnativi. La strada fu fatta proseguire lungo la valle del Paglia per deviare, dopo 6 km, verso Radicofani, lasciandosi Poggio Leano sulla destra.

Negli anni sessanta del secolo scorso la Via Cassia subì una nuova modifica e il “traforo” ne tagliò fuori Radicofani insieme ad un altro tratto di circa 9 km della vecchia Strada Regia.

Nel nostro libro avevamo creduto di individuare la strada indicata nella ivi citata “memoria” del 1810 in un’altra carrareccia che scende anch’essa da Celle al torrente Rigo, ma non si congiunge alla Strada Regia, bensì a quella che da Radicofani porta a Sarteano; questo sentiero nelle mappe dell’epoca è indicato come “strada pedonale” e quindi non poteva essere oggetto della cura e dell’intervento dell’Ingegnere di Circondario.

Resta tuttavia un margine di dubbio perché nella suddetta “memoria” è scritto che la strada si trova per un terzo nel Comune di Radicofani, com’era (ed è) la rammentata strada pedonale3, mentre la strada provinciale della Novella è tutta nel Comune di S.Casciano Bagni.

Ci pare tuttavia più verosimile che il procaccia per andare da Celle a Radicofani seguisse la strada provinciale, anche per la presenza a circa metà percorso di un punto d’appoggio come l’Osteria della Novella. Non siamo riusciti a stabilire quando questa cessò la sua attività e fu trasformata in un podere mezzadrile: la stalla dell’osteria diventò la stalla del contadino e in una stanza al pianterreno fu istituita più tardi una scuola rurale pluriclasse, chiusa ormai da parecchi anni4.

Celle fu collegata alla Via Cassia con un altro tracciato che vi confluiva un poco più a sud e la strada della Novella (chiamata anche “di Cammattole”), divenne una carrareccia interpoderale, fatta anch’essa proseguire fino alla Cassia in modo da evitare l’attraversamento del Rigo, mentre l’ultimo tratto, quello del “puntaccio”, fu in pratica abbandonato.

Va infine ricordato che questa strada è di origine antichissima, difatti faceva parte del complesso viario che, nel suo insieme, costituiva la c.d. Via Francigena o Romea.

Quanto detto si potrà meglio comprendere osservando queste tre mappe, dove la Via della Novella è stata evidenziata in azzurro..



Da una tavola del libro di Mario Bezzini, “Strada Francigena-Romea” ed. Il Leccio, Siena 1996,
in cui è riportata schematicamente la “strada francigena maestra”, con i “tracciati alternativi”
e “alcuni raccordi”, nel tratto fra Torrenieri e Acquapendente.



Dall' “Atlante geografico fisico e storico del Granducato di Toscana”,
di Attilio Zuccagni Orlandini, Stamperia Granducale 1832 (Tavola XVII).
.


Dalla “Carta della Provincia di Siena” ed. Litogr.Cartogr.Firenze, 1987

P.S. Per documentare meglio queste brevi note, ci siamo recati nei luoghi di cui si parla.
In una splendida mattinata di questa estate di S.Martino, proprio l’11 Novembre, abbiamo percorso un tratto dell’antica Strada Regia Postale e tutta la via della Novella, sul crinale che divide la valle del Rigo da quella dell’Elvella, in un’ampia conca naturale limitata dalle alture di Castellazzara, dal Monte Amiata, dalla Rocca di Radicofani e dai poggi di Trevinano.

Le poche foto che vedete qui sotto non possono rendere giustizia all’incanto di un paesaggio, ancora primitivo e incontaminato, che non teme confronti con i più noti e celebrati della nostra Toscana e che, per fortuna, è fuori dai flussi devastanti del turismo di massa.



Il guado del torrente Rigo di fronte alla Novella.


Vicino alla Novella, lungo l’antica e abbandonata Strada Regia Postale, è rimasta miracolosamente al suo posto, perfettamente conservata, una pietra miliare che reca scolpito M 87. Siamo infatti a circa 140 km da Firenze.


Il tratto iniziale del “puntaccio”. Sullo sfondo il Monte Amiata.


La Novella oggi
     

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(1) Non si capisce perché lo Scaramucci si rivolga all’ingegnere del Circondario di S.Quirico, infatti il Comune di S.Casciano Bagni, di cui Celle è frazione, faceva parte del Circondario di Radicofani, mentre S.Quirico dipendeva dall’ingegnere del Circondario di Montalcino. E’ probabile, allora, che quest’ultimo abitasse a S.Quirico. Gli Scaramucci erano ricchi proprietari di Celle, dove fino a poco tempo fa ha funzionato l’asilo infantile Carli-Scaramucci, sorto nel 1881 da un lascito testamentario di un membro di quella famiglia e chiuso nel 1994.

(2) Dal Dizionario del Repetti (1839): “NOVELLA nella Val di Paglia.- Mansione con albergo sulla strada Postale Romana presso il confine del Granducato nella parr. Di S.Paolo a Celle, Com. e 6 migl. a libeccio di San Casciano de’ Bagni, Giur. di Radicofani, Dioc. di Chiusi, Comp. di Siena. Risiede nella base meridionale del monte di Radicofani sulla ripa destra del torr. Rigo, 4 miglia innanzi di arrivare alla posta di Ponte-Centino nello Stato pontificio.”

(3) Oggi, sia pure con notevoli modifiche del percorso, è la strada provinciale che collega direttamente Celle sul Rigo a Radicofani.

(4) In quella scuola (uno squallido stanzone senza servizi igienici, frequentato anche da topi e rospi), ha insegnato nell’anno scolastico 1949-50 l’allora fidanzata (e da oltre mezzo secolo moglie), di Beppe Pallini. Costui fu medico condotto a Celle sul Rigo dal 1951 al 1957, e la via della Novella la faceva spesso; una volta cascò da cavallo, per fortuna senza conseguenze, proprio al “puntaccio”.

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