Questa lettera è già stata presentata
in "I corrieri del Mangia" (vedi pag. 157), qui viene
illustrata nei particolari: spedita da Monticiano a Radicondoli
il 1° Luglio 1863, fu probabilmente consegnata dal mittente
all’ufficio postale per essere affrancata, ma essendo al momento
esauriti i comuni francobolli da cent. 15 litografici, l’ufficiale
di posta applicò quindici francobolli da 1 cent. per stampati
(un blocco di dieci e una striscia di cinque), ricoprendo quasi
tutto il verso della lettera e avvertendo, sul davanti, “Francobolli
a tergo!”.
Ci sono sette bolli di Monticiano (uno davanti e sei annullatori
dietro) oltre ai bolli di transito e arrivo di Siena, Poggibonsi
e Radicondoli. Per aprire la lettera il blocco di dieci fu lacerato,
ma se questo influisce ovviamente sul valore commerciale della lettera,
non ne diminuisce l’interesse per il collezionista, anche
perché si tratta di un ufficio con movimento postale assai
limitato.
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