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CASTELNUOVO BERARDENGA
Integrazione della scheda di Castelnuovo Berardenga (pag. 121)
III parte
Tratteremo in questa terza parte della collettoria di Pievasciata, alla quale abbiamo accennato nel nostro libro, nella parte finale della scheda di Castelnuovo Berardenga (pag. 121), di cui riportiamo il testo per comodità dei nostri quattro lettori: “Alcuni testi citano l’esistenza della Collettoria di Pieve Asciata (o Pievasciata), senza peraltro dire niente circa la presunta epoca d’apertura, ma non risultandoci mai da nessun documento consultato né tanto meno essendo mai stato rintracciato qualche bollo, ne diamo solo la notizia ed elenchiamo Pieve Asciata fra le frazioni che non hanno mai avuto uno Stabilimento Postale prima del 1930”.

Nostre recenti ricerche ci hanno consentito di rintracciare una documentazione che ci obbliga a ritornare sull’argomento: del resto il revisionismo, quando fatto motivatamente e correttamente, è l’anima della storia, anche di quella postale

Il 20 Novembre 1919 il Commissario Prefettizio del Comune di Castelnuovo Berardenga, cav. dott. Carlo Valdemaro Colucci, avendo la sig. Primetta Pucci, titolare della Collettoria Postale di Pievasciata, fatto istanza al Comune per “...un compenso per il servizio – a scarsa retribuzione – apprestato nell’interesse ed a vantaggio della popolazione, fino dall’anno 1916”...assicuratosi che la richiedente appresta lodevole ed utile servizio per la popolazione della suddetta frazione di Pievasciata; che assunse l’ufficio di collettrice postale l’11 Giugno 1917; e che l’assegno governativo è fissato in £ 450 annue ...delibera di accordare ad essa richiedente Pucci Primetta un compenso annuo straordinario di Lire Cento (£ 100) a partire dal 1° Luglio 1917 fino al 31 Dicembre 1920, da confermarsi o meno anno per anno alla formazione del bilancio preventivo”.1

Il 22 Maggio 1924 il Consiglio Comunale, rilevando che dal 1° Gennaio 1924 era stata soppressa la collettoria di Pievasciata e sostituita da un pedone postale (portalettere rurale) con servizio limitato a tre giorni la settimana, osserva che tale provvedimento “...che lo Stato giustifica con la necessità di realizzare le maggiori economie possibili di bilancio”, ha privato gli abitanti di un servizio pubblico “...che da circa cinquant’anni erano abituati a vedere disimpegnato puntualmente ogni giorno senza interruzione”.

Era risultata inutile ogni insistenza presso la Direzione Provinciale delle Poste di Siena, la quale era disposta a revocare il provvedimento solo se il Comune avesse assunto tutte le spese per la gestione del servizio, condizione questa considerata troppo gravosa per le casse comunali. Gli abitanti della frazione avevano allora chiesto che il Comune provvedesse “...se non con una vera e propria Collettoria – che sarebbe troppo costosa – almeno con un portalettere rurale o pedone postale che dovrebbe recarsi – come fa l’attuale pedone trisettimanale – giornalmente a ritirare la corrispondenza all’ufficio postale viciniore, che è quello di Pianella, per poi distribuirla nella zona della frazione di Pievasciata ...Si sarebbe anche trovata la persona disposta ad assumerlo, e cioè il sig. Mulinacci Giulio ex titolare della soppressa Collettoria di Pievasciata e quindi abbastanza pratico del servizio stesso, per il quale si accontenterebbe di £ 100 mensili, somma che non può invero apparire eccessiva ...quando si consideri che dovrebbe compiere tutti i giorni un percorso di circa 18 chilometri”.

Il 20 Luglio 1924 il Commissario Prefettizio, Alpinolo Franci, “Delibera di chiedere all’On. Ministero Poste e Telegrafi che l’Amministrazione Comunale di Castelnuovo Berardenga – onde sopperire alla decretata ed attuata soppressione della Collettoria Postale di Pievasciata – sia autorizzata ad assumere a proprie spese l’istituzione di un servizio giornaliero di portalettere rurale (pedone postale) fra il villaggio di Pianella e quello di Pievasciata ...con la spesa calcolata entro un massimo di £ 1200 annue”.2

Sulla scorta di questa documentazione si può affermare che a Pievasciata dal 1° Luglio 1917 al 1° Gennaio 1924 rimase aperta una collettoria postale, i cui titolari furono successivamente Primetta Pucci e Giulio Mulinacci, anche se la Pucci dichiara di essere in servizio già dall'anno 1916; ma può darsi che in un primo tempo avesse soltanto l'incarico di portalettere rurale.

Siccome tutte le collettorie, anche quelle che ebbero vita più breve, come Grotti, furono dotate almeno del bollo nominativo, ci dev'essere anche quello di Pievasciata. E' improbabile che si tratti di un tondo-riquadrato, nel 1917 erano spariti quasi tutti e si adoprava per lo più il Guller o anche il cerchio medio.

Resta il fatto però che finora non si è trovato alcun documento con il bollo postale di questa collettoria.

Coraggio amici, la caccia è aperta.


1) A.S.S. – Prefettura affari generali, anno 1920– serie I, cat. 8.
2) A.S.S. – idem, anno 1924– serie I, cat. 8.

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