MONTALCINO |
Precisazioni sul collegamento postale con Siena |
Abbiamo ricordato alle pagine 69 e seguenti la relazione
del 17 Dicembre 1787, fatta dall'Auditore Fiscale di Siena sui "Ricorsi
avanzati da Antonio Matteucci contro il Marchese Ferdinando Cennini",
che fu Direttore della Posta di Siena dal 1759 al 1788. Fra le numerose
contestazioni mosse dal Matteucci e scrupolosamente elencate nella
sua memoria-denuncia, riguarda Montalcino quello al punto 9, dove
il Cennini è accusato "...di tassare la metà
del giusto le Lettere che sono dirette a Volterra, Massa Marittima,
Piombino e suo Stato, Portolungone, Portoferraio e Montalcino."
Secondo l'esposto del Matteucci non vi sarebbe motivo che "...si
consegnino ai Procaccini di detti Luoghi per una Crazia l'una le Lettere
semplici provenienti da Roma che dovrebbero farsi pagare otto quattrini..."
Il Boscherini, un altro "ministro" della Posta sentito come
teste, confermava "...l'uso di tassare le Lettere dirette
ai Luoghi sopraenunciati per metà, credendo che un tal uso
di cui non sa l'origine venga dall'antico."
Si potrebbe quindi pensare, dato che si citano "i Procaccini
di detti Luoghi", che , almeno per un certo periodo durante
gli anni della Direzione Cennini, Montalcino abbia mandato un suo
procaccino direttamente a Siena.
D'altra parte, è ben documentato, e ampiamente riportato nella
relativa scheda, che le lettere di Montalcino in quel periodo tenevano
la via di Torrenieri per essere ricevute e consegnate col mezzo dei
corrieri che percorrevano la Strada Regia Postale.
Ora, se scorriamo le località collegate postalmente con Siena
riportate nel "Diario Sanese" di G.B. Bartali del 1697 (pag.
66) , troviamo anche Montalcino, dove le lettere vanno "...il
Lunedì e tornano in 2 giorni". Proprio il Lunedì
mattina, infatti, arrivava a Siena "...il Procaccio da Firenze...
parte doppo mezzo dì per Roma, e piglia lettere... per tutta
la strada Romana... Mercoledì torna da Roma il Procaccio di
Firenze, e porta lettere... della strada Romana." Così
una lettera spedita da Siena per Montalcino il Lunedì veniva
lasciata a Torrenieri dove, se la risposta era immediata (a stretto
giro di posta, è proprio il caso di dire), poteva essere riportata
il Mercoledì successivo e consegnata al corriere di ritorno
da Roma, tornando effettivamente a Siena dopo due giorni.
Riteniamo quindi che Montalcino sia stato nominato dal Matteucci solo
perchè era uno dei luoghi dove (abusivamente, secondo lui)
le lettere venivano mandate con una tassa di una crazia invece di
otto quattrini;1 e che il collegamento postale
di Montalcino con Siena sia stato sempre abitualmente tenuto attraverso
il "Postino" di Torrenieri prima e le Distribuzioni di S.Quirico
e di Buonconvento poi, ricorrendo a spedizioni dirette con altri vettori
solo occasionalmente, come nella circostanza riferita a pag.146 dell'anno
1808.
Le lettere da Siena per Montalcino venivano dunque tassate di una
crazia "...credendo che un tal uso di cui non sa l'origine
venga dall'antico", e questo era quanto le pagava il procaccino
che le ritirava alla Posta di Torrenieri. Il Benvenuti , che fece
questo servizio fino al 1766, se le faceva poi pagare a Montalcino
due crazie; mentre il Nozzoli, successivamente, assicura che "...quelle
di Siena le ho sempre fatte pagare una crazia.", come è
riportato nella nostra scheda. 1
1 crazia = 5 quattrini, 8 quattrini = 1 crazia e 1 soldo
Due lettere per Montalcino, una da Firenze, 28 Maggio 1846 e l'altra
da Siena, 19 Maggio 1847.
Montalcino era definitivamente collegato alla R. Distribuzione di
Buonconvento, istituita alla fine del 1844.
Nella prima lettera c'è al verso il bollo di arrivo di detta
Distribuzione, mentre nella seconda questo è in transito e
all'arrivo c'è quello di Montalcino, il cui Uffizio Postale
Comunitativo si era fornito proprio nell'anno 1847 del bollo postale.
Ambedue le lettere sono tassate di 2 crazie: l'antico privilegio della
tassazione ridotta era stato abolito già dal periodo francese
e Montalcino pagava la tassa usuale di tutte le lettere per l'interno
del Granducato. |
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