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Cetona
Integrazione della scheda di Cetona (pag. 123)
Nel nostro libro abbiamo ampiamente parlato dei rapporti postali di Cetona con l'ufficio postale di Radicofani, a testimonianza dei quali mostriamo questa lettera1, scritta dal Gonfaloniere di Cetona il 13 Novembre 1836 per la Cancelleria di Arcidosso, che raggiunse, come di norma, seguendo un percorso attestato dal bollo lineare RADICOFANI e dal datario di S.Quirico 16 NOVEMBRE 1836.


Nel Dicembre 1862 cessò il corso postale fra Radicofani e Siena, ma già nel Luglio dello stesso anno la ferrovia Centrale Toscana, proveniente da Siena, era arrivata a Chiusi, e fu quindi con questa stazione ferroviaria che Cetona si collegò per le sue corrispondenze.

Il paese però aspirava ad avere un proprio ufficio postale. Nella seduta del 23 Nov. 1864 il Consiglio Comunale approvò la seguente deliberazione: "Ritenuto che il Comune di Cetona, ove esiste una R.Pretura, è uno dei più popolosi del Regno, avuto riguardo alla sua estensione, ed ha una importanza non comune, sia per il suo commercio, sia per le sue molteplici ed antiche relazioni con le altre Provincie del Regno, come per le nuove che continuamente sorgono, e s'estendono ...Accogliendo i voti dell'intera popolazione, facendosene interprete presso il Reale Governo, fa istanza alla Ra Direzione Compartimentale delle Poste di Firenze perché sia istituito un Regio Uffizio Postale in Cetona, e dichiara obbligarsi fino all'anno 1873 a pagare del proprio il procaccia che farà il trasporto da Cetona a Chiusi, e viceversa, delle corrispondenze, che verranno scambiate fra Cetona, e le altre Provincie del Reno, e di trovare un locale conveniente, e adattato per stabilirvi l'Uffizio Postale richiesto".2

La Direzione delle Poste prese tempo; il 3 Settembre 1865 al Prefetto di Siena, che aveva appoggiato la richiesta del Comune di Cetona, scriveva che "...la condizione della finanza non permette al Ministero di procedere per il momento alla creazione di nuovi ufizi ...la scrivente è disposta a esaminare se possa migliorarsi il servizio del procaccia per Chiusi, a cui provvede quel Municipio, e anche a domandare alla sua Superiorità se creda dividerne le spese, al quale oggetto gioverà conoscerne la misura, a chi sia corrisposta, se l'individuo incaricato del servizio oltre lo stipendio goda anco d'una sopratassa a carico dei destinatari delle corrispondenze in arrivo, se sappia leggere e scrivere e fare di conto, se abbia fama di onesta e buona condotta, la sua età e il grado di salute".2

Interessante è anche quanto scrive al Prefetto il Commissario Prefettizio che reggeva allora il Comune, in data 11 Marzo 1866: "...Essendo già trascorso buon lasso di tempo il sottoscritto interprete del comune voto, pregherebbe il sig. Prefetto ad avere la compiacenza di voler interporre la sua autorità al riguardo di questo servizio di tanta importanza, non solo per la sua regolarità ma eziandio per essere dato facilmente ai terrazzani di poter spedire e ricevere i vaglia, operazione cui si dà luogo sovente per le loro contrattazioni. Sino a pochi giorni addietro il procaccio che ritornava colla bolgetta delle lettere da Chiusi, andava colla medesima all'abitazione del Gonfaloniere o Sindaco, ed estrattene le lettere d'ufficio, portavasi al piccolo andito che nella Casa Comunale dava accesso alla camera che costituiva l'ufficio comunale e dove trovansi le finestre, e chiamando il popolo col suono di una campana le distribuiva agli accorrenti, salvo il caso in cui l'acqua l'obbligasse a sostare ...Il sottoscritto al momento della sua assunzione di funzioni avendo occupato le stanze appartenenti al Municipio che già erano dalla cessata Pretura occupate ...vide modo di stabilire che la detta distribuzione delle lettere sia fatta colla più possibile esattezza e regolarità in uno stanzino apposito nella Casa Comunale. Ciò nullameno si volge al sig. Prefetto pregandolo di sollecitare dalla Amm.ne Generale delle Poste una decisione che si spera possa essere conforme all'ardente voto dei Cetonesi".2

Finalmente, il 3 Aprile 1866 il Prefetto può comunicare al Sindaco che "...a riguardo dell'importanza di codesto Comune e dei vantaggi offerti da codesta Amministrazione, il Ministero delle Finanze si è determinato di accogliere la domanda e la proposta manifestata nell'atto consiliare del 23 Novembre 1864 ...la Direzione si porrà in diretta corrispondenza con la S. V. per la ricerca e la nomina di un commesso postale".2


L'Ufficio Postale entrò in attività il 1° Luglio 1866. Non abbiamo potuto stabilire chi fu il primo titolare: nel 1875 era Icilio Ulivelli.


1) Arch. St. Com. Arcidosso, anno 1836, carteggio
2) ASS - Prefettura n. 1079, 281.

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