Cetona |
Integrazione della scheda di Cetona - II parte
(pag. 123) |
22 Gennaio 1879: annullo numerale a sbarre dell'Ufficio Postale
di Cetona sul francobollo da c.20 V.E. II, abbinato al cerchio
piccolo. |
Dobbiamo ora rettificare quanto scritto a pag. 125 a proposito del
servizio telegrafico, perché questo fu istituito più
tardi: abbiamo rintracciato una lettera del 20 Luglio 1882 in cui
la Direzione Compartimentale di Firenze dei Telegrafi dello Stato
comunica al Prefetto di Siena “...che ieri 19 andante si
è attivato un Ufficio telegrafico di 3a categoria pel servizio
Governativo e dei privati in Cetona. L’orario è limitato,
cioè dal 1° Aprile a tutto Settembre dalle 8 alle 14 e
dalle 17 alle 19; dal 1° Ottobre a tutto Marzo dalle 9 alle 14
e dalle 16 alle 19. Nelle domeniche e giorni festivi riconosciuti
dallo Stato, nonché nella ricorrenza della festa del Celeste
Patrono del Paese, l’Ufficio Telegrafico vien chiuso alle 12.”1
Il 2 Dicembre 1894 il Consiglio Comunale autorizza il Sindaco “...a
stipulare a trattativa privata con il sig. Cesaroni Ettore il contratto
per il trasporto degli effetti postali da Cetona a Chiusi e viceversa,
mediante il canone annuo di £ 960, coll’obbligo nel
Cesaroni di prestare una garanzia di £ 1000 mediante ipoteca
da accendersi in uno stabile di sua proprietà.” L’accollo
era stato già stipulato fra la Direzione Provinciale delle
Poste e il Comune, il quale ora decide “in merito al sub-appalto
di tale servizio.”2
I primi bolli tipo
Guller usati dall’Ufficio Postale di Cetona |
Nel 1914, quando nella provincia di Siena erano già entrate
in attività alcune linee automobilistiche, il Comune di Cetona
si trovò interessato al progetto di un servizio Chiusi –
Acquapendente – Viterbo, per il quale anche la Camera di Commercio
di Siena aveva raccomandato al Ministero dei Lavori Pubblici la concessione
di un “sussidio chilometrico governativo.”3
Tale servizio fu istituito il 1° Luglio 1918, ma non corrispose
alle aspettative e la popolazione della zona non ne rimase per niente
soddisfatta; in Prefettura arrivarono diversi reclami, sia di privati
cittadini che delle autorità comunali. Il 21 Marzo 1919 un
esposto sottoscritto da un centinaio di abitanti dei comuni di Cetona
e S.Casciano Bagni denuncia al Prefetto “...il disservizio
automobilistico Acquapendente-Chiusi Scalo” e domanda “...se
dobbiamo, in conseguenza di quello, sopportare anche il disservizio
postale, per il quale già furono fatte proteste e reclami”.
Sempre nel Marzo 1919 troviamo un lungo “Pro-Memoria”
redatto dal Commissario Prefettizio del Comune di Cetona, Gavino Naitana,
in merito al “...servizio postale di Cetona e S.Casciano
Bagni, di cui era stata incaricata nel Luglio 1918 la Società
Automobilistica S.A.I.A.” Vi si dice dei ripetuti interventi
da lui fatti presso il Direttore Provinciale delle Poste, senza ottenere
alcun risultato tangibile, e anche i paesani chiedevano il ritorno
all’antico facendo sia al Comune che alle Poste continui esposti
e reclami “...alcuni dei quali vibratissimi, in uno anzi
si invocava (poco serenamente e poco patriotticamente) il ritorno
del Governo dei Granduchi."
La popolazione, sia di Cetona che di S.Casciano Bagni, “...insiste
perché il servizio a cavalli venga ripristinato[...]ci sono
vetturini che continuamente si esibiscono,anzi insistono, perché
le loro offerte siano prese in considerazione: un certo Chiezzi Martino
si è offerto di fare il servizio come prima per £ 2500
all’anno circa, a S.Casciano un vetturino si può pure
trovare per una somma pressoché uguale".
Il R.Commissario mette in evidenza “...le manchevolezze
del servizio, i ritardi enormi specie nei recapiti della posta inter-Comunale.
Conservo delle lettere che da S.Casciano a Palazzone e Cetona hanno
impiegato a giungere un mese. Un possidente di Fighine di tali lettere
ne ha una collezione, tanto che conveniva far viaggiare dei pedoni
ovvero mandare ad impostare a Chiusi [...] In questi giorni a S.Casciano
e a Celle sono rimasti due giorni senza posta, si minaccia di fare
comizi e di turbare l’ordine pubblico”.4
Anche la Sotto-Prefettura di Montepulciano informa il Prefetto di
avere sollecitato la Direzione delle Poste a prendere provvedimenti
in merito e di “...avere dovuto interessare l’Arma
perché impedisse il sovraccarico di viaggiatori con evidente
pericolo.”
In una lunga relazione del 15 Aprile 1919 il Direttore Provinciale
scrive al Prefetto che, secondo lui, le lagnanze esposte sono esagerate:
“Tutto si riduce a qualche ritardo di orario; alla caduta
di un piego postale dall’auto in corsa, piego che, raccolto,
pervenne successivamente all’Ufficio cui era diretto; alla dimenticanza
in stazione, a Chiusi, il 10 Marzo, dei plichi diretti a Cetona, dove
giunsero con qualche ritardo [...] Si è voluto protestare perché
il 10 Marzo l’automobile non eseguì la corsa a causa
della neve [...] Mi sono pervenute anche proteste perché le
vetture non sono in buono stato, e che è permesso ai viaggiatori
di montare sui parafanghi ed infine che l’automobile perdette
una ruota [...] Ma nei riguardi del servizio postale, osservo che
dal 1° Luglio 1918 (data dell’attuazione del servizio) eccettuati
i disservizi sopra identificati nulla altro si ha da lamentare, mentre
non si fa che ripetere, in epoche diverse, uno stesso fatto a mo’
di leggenda. Rincresce a molti, e mal lo si tollera, che l’automobile
eseguisca una sola corsa di andata e una di ritorno, ma a V.S. Ill.ma
sono note le ragioni di tali limitazioni, alle quali però i
paesi si adattano assai meno dei centri più importanti.”
Tuttavia, lui non ha niente in contrario se i Comuni interessati vogliono
istituire, a proprie spese, una seconda corsa giornaliera con vettura
a cavalli.
Si va avanti in questo stato di malcontento fino all’11 Dicembre
1920, quando il Consiglio Comunale di Cetona (sindaco Amedeo Forconi)
delibera di istituire un “servizio supplementare di procacciato
postale Cetona-Chiusi Scalo, fino a quando non venga attuata una doppia
corsa automobilistica giornaliera.” Si fa notare che “...quando
il servizio era disimpegnato con vetture a trazione animale, si avevano
due arrivi e due partenze giornaliere e quindi – per citare
uno solo degli inconvenienti maggiori e più mal sopportati,
giustamente, dalla popolazione tutta – i giornali, che in altri
paesi circostanti molto più lontani del nostro dallo scalo
ferroviario di Chiusi (che dista da Cetona appena sette chilometri)
si possono leggere nelle prime ore del mattino, a Cetona non si possono
avere prima delle ore quindici.”
Si indice un’asta pubblica per l’appalto del servizio,
sulla base di £ 3500 annue. Nel relativo capitolato, allegato
alla delibera, il tempo di percorrenza è fissato in un’ora
e “...dovrà partire da Cetona, in modo da arrivare
allo scalo ferroviario in tempo utile, per consegnare e ricevere la
posta dai primi treni del mattino ed essere di ritorno a Cetona non
più tardi delle ore 9 antimeridiane [...] Il Comune potrà
inoltre prescrivere che siano collocate sulla vettura apposite cassette
per l’impostazione delle corrispondenze lungo lo stradale, e
l’appaltatore avrà l’obbligo di curarne il trasporto
e la consegna agli Uffici estremi od intermedi dello stradale medesimo,
senza pretese di maggior compenso [...] La tariffa per i viaggiatori
è fissata in lire cinque per ogni corsa, da e per la stazione
ferroviaria [...] L’accollatario sarà inoltre tenuto
a trasportare gratuitamente l’agente di manutenzione telegrafica
(guardafili).” Il servizio fu appaltato a certo Adolfo
Toti di Cetona.
Il 1° Giugno 1922 fu finalmente istituita una seconda corsa automobilistica
giornaliera S.Casciano Bagni–Cetona–Chiusi e, dopo un
periodo di prova di tre mesi, il Direttore della Società Autogarage
Perugia che gestiva la linea aveva proposto di continuare il servizio
fino al 31 Dicembre “verso la corresponsione del sussidio
complessivo di £ 14mila per questi ultimi quattro mesi,
da dividersi fra i due Comuni cointeressati, S.Casciano Bagni e Cetona”,
ma tale proposta è considerata “...addirittura disastrosa
per le finanze comunali” e così il 16 Settembre
1922 il Comune delibera “...di ripristinare dal 16 Settembre
corrente il servizio con vettura a cavalli, affidandone l’incarico
al vetturale sig. Toti Adolfo, che lo aveva disimpegnato lodevolmente
fino al 31 Maggio decorso, dietro il compenso mensile pattuito di
£ 375.”4
Non abbiamo trovato altra documentazione sull’argomento, quindi
non siamo in grado di sapere per quanto tempo ancora il servizio postale
di Cetona fu affidato alla carrozza a cavalli.
1) ASS – Prefettura n. 1725, 8
2) ASS – Prefettura, aff. gen. – Anno 1894, serie I, cat.
8
3) ASS – Camera di Commercio, anno 1914, n. 201
4) ASS - Prefettura aff. gen. - anno 1922, serie I, cat. 8
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