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Storie di caduti in Russia

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Storie di caduti in Russia nel II conflitto mondiale:
Capitano Marchetti Oscar
90° Reggimento Fanteria, III Battaglione, 5^ Compagnia
Divisione Cosseria
Samuel Rimoldi

Da qualche anno conservo nei miei cassetti quattro lettere provenienti dalla corrispondenza del Capitano Oscar Marchetti del 90° Fanteria, disperso in Russia nel dicembre 1942.
Queste quattro lettere sono scritte rispettivamente nei mesi di luglio, agosto, ottobre e novembre 1942 e sono tutte inoltrate attraverso l'ufficio di Posta Militare 42.
Prima di prendere in esame le missive, occorre guardare brevemente alla storia della Divisione Cosseria: costituita il 1° gennaio 1935 dalla Divisione Militare di Imperia con i reggimenti 89° e 90° di Fanteria e in seguito con l'aggiunta del 37° Reggimento Artiglieria, combatte in Etiopia e, allo scoppio del secondo conflitto mondiale, sul fronte francese nella zona tra Ponte San Luigi e il Grammondo. Nel giugno 1942 riceve l'ordine di trasferimento sul fronte russo, giungendovi ai primi di luglio.

 

Leggiamo nel testo della prima lettera del capitano Marchetti:

"Venerdì 17.7.42
Cara Elena,
oggi è il terzo giorno di vita sotto la tenda e ci sembra di essere dei grandi signori al pensiero di come staremo nei prossimi giorni. Speriamo in un esito favorevole della grande offensiva che è in corso in questi giorni sul fronte meridionale verso una grande città costiera che, in questi giorni, a giudicare dal numero degli aerei che passano sopra la testa dovrebbe subire un forte bombardamento. Il clima è buono e sotto la tenda non si dorme male e se fosse possibile spogliarsi si starebbe anche meglio ma siamo invece obbligati a dormire vestiti. Facciamo la nostra vita continuamente sotto l'immenso bosco che vi attenda perché fuori dall'accampamento è vietato andare. Per quello che mi riguarda personalmente ancora non ho nessuna novità ma speriamo in bene. Quest'oggi dovrebbe arrivare il treno che porta il Comando del nostro reggimento e poi saremo al completo. Non appena avrò novità te le comunicherò. Bacioni affettuosi, Oscar".

Queste righe ci confermano che il trasferimento dei reparti non è ancora completo: la città bombardata a cui si fa riferimento è probabilmente Rostov, caduta il 24 luglio.
La Divisione, completati gli organici, è posta nelle retrovie come unità di riserva, seguendo l'avanzata del Corpo d'armata verso il Don. Ad agosto è quindi spostata in prima linea sul tratto del fiume Don compreso tra Nowo Kalitwa e l'ansa di Mamon. Nella seconda metà del mese sostiene il primo grande scontro con l'esercito russo nella zona di Krassno Orechowoje riuscendo a mantenere la posizione al costo di numerose perdite.

 

Nella seconda lettera da me conservata il capitano Marchetti scrive:

"30.8.42 ore 6
Cara Elena,
Ho ricevuto ieri nel tardo pomeriggio le tue tre lettere in data 20.21 e ancora 21 agosto con unito in tutte e tre le pastiglie di steridrolo e gli ami e i n°4 francobolli (a questo riguardo ti manderò i soldi per spedirmene qualcuno in più). Per gli ami ti ringrazio ma non mi servono perché proprio sul fiume si sono comodamente messi i russi e a farsi vedere è poco consigliabile, malgrado quasi sia un mutuo accordo, qualora noi vediamo uno o due soldati russi non li disturbiamo e altrettanto fanno loro. Se il numero è superiore allora la cosa cambia per ambo le parti. Di conseguenza la nostra preoccupazione maggiore è di non farci vedere e ne consegue che i lavori di sterro, camminamento ecc. devono essere fatti di notte e così pure il rancio a molte mie postazioni viene portato una volta sola alla notte e questi sono i miei soldati nella condizione più disagiata in quanto devono stare tutto il giorno in uno spazio ristrettissimo (un buco) e purtroppo il compenso a tale sacrificio è retribuito che sovente hanno anche il rancio (minestra o pasta) gelato. Deve esserci un santo protettore dei soldati perché con tanti disagi e privazioni in complesso il numero degli ammalati è relativamente esiguo. Certo le "magagne" salteranno fuori dopo.
Nella tua lettera del 20 rilevo che vi siete incontrati a Stresa te, Enrica e Camillo e questo mi ricorda che circa 5 anni fa incontrammo a Stresa "il capo del governo inglese - quello francese - quello italiano e non mi ricordo chi altro personaggio" e conclusero un sacco di parole. Anche nei riguardi della mia azienda a tutt'oggi più che le parole "fiducia - fede - pazienza ecc." non ho sentito. Rilevo questo non per fartene un appunto (anche a Enrica e Camillo) ma per dimostrarvi che voi vi illudete di potermi aiutare nell'andamento della mia azienda; io purtroppo vi sono rassegnato che la mia azienda non vada bene e che purtroppo non mi rimane altro che adattarmi volente o nolente a questa vitaccia. Riguardo quanto detto precedentemente ti ringrazio di tutto quanto fai per me ma ti prego di interessartene il meno possibile tanto è lo stesso e di curarti maggiormente ai figlioli.
Circa la mia del 5 in cui ti dico degli ami da pesca e che voi giudicate che in fondo in fondo non mi trovo male è giudicato molto superficialmente da chi o non mi conosce o non mi vuol conoscere. Gli unici pesci presi sono i sei prigionieri russi di cui già ti scrissi e un'abbondante raccolta di esche.
Circa la durata della guerra (parlo di Russia) vi illudete che possa terminare quest'anno; i giornali parlano bene ma i fatti sono altri e poi la Russia nella sua immensità ha ancora parecchie risorse rispettabili. Anche tu stessa pensi che nonostante tutto il (e tu stessa sei in contrasto col convegno di Stresa) debba restarmene l'inverno perché pensi di spedirmi passamontagna, calzettoni e altri indumenti invernali. Non c'è male. Da una parte parole e dall'altra sicurezza che io debba restarmene anche l'inverno. Ma basta che altrimenti mi arrabbio e non ne ho intenzione. Ho ricevuto una lettera da Bondimai, ringraziala e dille che difficilmente potrò risponderle.
Camillo - Eugenia idem.
Enrica - idem
Stabilini - ringraziali
Sig.ra Monti - ringraziala infinitamente e suo fratello salutamelo
Malesi Viktor - ricevuto sua lettera se hai occasione ringrazialo.
A te tanti bacioni altrettanti a Ariberto e Luigino
Oscar
".

La visita a Stresa dei capi di governo stranieri è la Conferenza di Stresa dell'Aprile del 1935 voluta da Francia, Inghilterra e Italia in funzione anti tedesca in quanto la Germania hitleriana minacciava di violare il Trattato di Versailles con il quale si posero le condizioni di pace a seguito del primo conflitto mondiale.
La missiva, seppur presenti i segni del controllo della censura, mantiene da parte dello scrivente un tono pessimistico e quasi disfattistico che forse avrebbe meritato qualche riga nera di cancellatura.


Nella lettera successiva:

"6.10.42
Cara Elena,
ho ricevuto la tua lettera del 23 e purtroppo capisco il tuo stato d'animo che d'altra parte non può essere differente dalla situazione in cui mi trovo; situazione che tende a peggiorare anziché migliorare.
Purtroppo anche la speranza dell'affare di Milano viene troppo lunga e chissà quanti avvenimenti potranno arrivare nel frattempo.
Bisogna farci forza, sperare ed avere fede che Dio ci protegga e che faccia il miracolo. Bisogna saperci preparare a tutti gli eventi buoni e cattivi.
Sperare ma non formarci illusioni perché la realtà è estremamente dura.
Non mi sento di continuare perché oggi sono di umore cattivo e triste. Speriamo in giorni migliori. Tanti bacioni a te e figlioli.
Oscar
".

La Divisione è sempre impegnata dalla pressione nemica anche se, tra settembre e ottobre, in parte avvicendata dalla Divisione Ravenna.

 

L'ultima lettera è dei primi di novembre:

"4.11.42
Cara Elena,
Purtroppo sono anche oggi senza tue lettere e ritengo tale ritardo dovuto alla soppressione del servizio di posta aerea che stando alle disposizioni doveva cessare col 1° novembre ma in effetti è cessato prima. D'ora in avanti quindi le lettere impiegheranno molto più tempo di prima ad essere recapitate. La distanza che ci divide è enorme e anche questo ritardo nelle notizie contribuisce maggiormente a rendere gravoso il nostro distacco. In certi momenti pensando all'Italia e alla mia cara famiglia sono preso da una grande tristezza che cerco di reagire il più possibile per non lasciarmi abbattere. Il destino che ci ha riservato tali condizioni è duro e vivo solo con la speranza che Dio mi conceda una grazia di poter ritornare nel minor tempo possibile con la mia famiglia. Alle volte sogno ed è piacevole potersi cullare in tante illusioni ma è altrettanto triste quando devi arrogarti alla realtà. Ma cambiamo discorso perché scrivendo mi illudo di molte cose che purtroppo sono molto lontane dalla loro realizzazione.
Per il momento sono ancora addetto al servizio di raccolta legna ma credo sia ancora per pochi giorni e poi dovrò riprendere la vecchia vita. Ho avuto per qualche giorno l'illusione di qualche cosa di nuovo che mi riguardasse ma come ripeto non si è trattato che di un'illusione. Speriamo sempre e continuiamo la nostra vita.
Spero che te e figlioli stiate bene.
Tanti bacioni a voi tutti
Oscar"
.

Il capitano Marchetti risulta disperso dal giorno 7 dicembre: il suo battaglione, il 3°, è in quei momenti in seconda linea nella zona tra Samodurovka e Deresovka. La grande offensiva si scatena solo il giorno 11 dicembre portando la Divisione, o almeno buona parte di essa, al ripiegamento a partire dal giorno 17. Nei giorni precedenti si hanno solo scontri di pattuglie, che spesso penetrano anche in profondità nelle nostre linee. Il nostro capitano scompare quindi probabilmente durante uno di questi scontri e la sua salma non viene subito recuperata, forse perché nascosta dalla neve perdendosi poi con i tragici eventi del ripiegamento.

Samuel Rimoldi
02-08-2021