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STAFFOLO: un’impronta... di NAPOLEONE nelle Marche dell’800
di Luca DERMIDOFF

Recentemente sono venuto in possesso di questo Avviso di Fiera (fig.1 e 2) del Comune di STAFFOLO (AN) del 14/07/1855 con il suo raro (R2 in periodo filatelico dello Stato Pontificio) Bollo Municipale di franchigia “Municipalità di Staffolo”, in uso in periodo napoleonico nel Dipartimento del Musone del Regno d’Italia, dall’aprile del 1808 agli ultimi mesi del 1813, da cui ho preso spunto per tratteggiare il percorso storico di questo bollo, del quale ne esiste anche una versione diversa in “negativo” (con scritta bianca su fondo nero), più un “P.P.” ed il “doppio cerchio con data” del periodo filatelico, che non tratto in questo articolo.
La cronistoria inizia il 2 aprile del 1808 quando le provincie di Urbino, Ancona, Macerata e Camerino, con Decreto n.158, furono annesse al Regno d’Italia (con napoleone Re) e successivamente, con Decreto n.160, furono organizzate in 3 Dipartimenti: Musone, Tronto e Metauro.
Staffolo faceva parte del dipartimento del Musone con capoluogo Ancona a cui era collegata postalmente tramite Jesi.
Il Regno d’Italia napoleonico cessò di esistere il 25 maggio 1814, pertanto le Marche e Staffolo ritornarono allo Stato Pontificio




Fig. 1 - Avviso di Fiera (Collezione personale)





Fig.2. Avviso di Fiera da Staffolo a Massaccio il 12/07/1855, viaggiato in porto assegnato, con tassa assolta al verso con un francobollo da mezzo Baj (angolo di foglio) annullato in transito con l’annullo stampatello inclinato di Jesi, ripetuto anche al recto; a lato del francobollo è stato apposto in partenza il bollo in cartella dentellata di Staffolo di fattura del periodo napoleonico. Staffolo dipendeva dalla Distribuzione di 1° classe di Jesi, che a sua volta in periodo pontificio dipendeva dalla Direzione Postale di Ancona.

Staffolo ai tempi dell’Avviso di Fiera in questione contava 2.374 abitanti (fine 1853), curiosamente un numero praticamente identico a quello dei giorni nostri (2.372 abitanti).
Il paese da sempre si sostiene tramite un’economia “rurale” dedita all’agricoltura ed alla viticoltura.


Figg. 3-4


Il Gallenga ne “I bolli delle Marche”, seppur con qualche imprecisione derivata dalla quasi quarantennale datazione dello studio, stabilisce la seguente classificazione temporale delle diverse tipologie di annulli di Staffolo, dal periodo napoleonico a quello filatelico Pontificio/Regno d’Italia. In questo articolo tratto i bolli contrassegnati dai numeri 1,2 e 6.



Fig. 5


Staffolo in periodo Napoleonico (1808-1813), aveva un bollo in “cartella dentellata” con impressa la dicitura "MUNICIPALITA' DI STAFFOLO", velocemente deterioratosi. Successivamente è stato scalpellata la parte superiore, lasciando solamente “STAFFOLO” ed usato abbastanza raramente in periodo prefilatelico. Sempre in periodo napoleonico Staffolo allestì un altro timbro, in negativo, usato in modo occasionale anche in periodo filatelico (fig.6).




Fig. 6 - due impronte dello stesso bollo


Successivamente in periodo filatelico (1852-1858), fu usato un altro timbro in cartella, anche questo facilmente deteriorabile (fig.7).




Fig. 7

Tutti questi bolli sono rari, essendo Staffolo un paese molto piccolo, allora come adesso. In merito a ciò suddetto vi è anche da fare una ulteriore considerazione: tutti i bolli costruiti per Staffolo, nonostante la loro bassa utilizzazione, si sono velocemente deteriorati probabilmente a causa del materiale impiegato nella forgiatura del bollo. Considerate le dimensioni del comune, il suo numero di abitanti e il basso utilizzo del servizio postale dovuto alla sua tipologia prettamente “rurale”, viene appunto da chiedersi il perché di questa insolita e frequente usura dei bolli, se non per il succitato motivo collegato alla lega metallica usata.

Degli esempi di corrispondenza che allego della tipologia del bollo “MUNICIPALITA’ DI STAFFOLO” e del suo progressivo deterioramento, elenco la seguente corrispondenza a titolo di esempio (Fig. 8,9,10).




Fig. 8 - da Staffolo a Castel Clementino (ora Servigliano in provincia di Fermo) del 25/02/1816 e transitata per Fermo il 27/02/1816




Fig. 9 - da Staffolo a S.Elpidio del 20/05/1835




Fig. 10 - da Staffolo a Castelraimondo (MC) del 02/04/1836 transitata da Macerata e poi via Camerino con bolli di P.P e Macerata Affrancata in cartella


Dal 1836 il bollo precedentemente scalpellato fu “ridentellato” con l’aggiunta di un ornato che resistette all’usura per un certo periodo durante il periodo prefilatelico (31/12/1851). Ma come testimoniato dalle 2 lettere filateliche di seguito riportate (fig. 11 e 12), è evidente che nuovamente un'usura pesante aveva fatto la sua comparsa probabilmente a causa della scarsa qualità del materiale piuttosto che all’uso frequente considerata la poca corrispondenza passante per Staffolo. Verso la fine del periodo prefilatelico viene anche utilizzata una inchiostratura verde-azzurrastra anziché solitamente nera del bollo.
Non mi è nota alcuna lettera oltre la data dell’Avviso di Fiera, presentato ad inizio articolo (12/07/1855), ma naturalmente non lo posso escludere; pertanto è possibile che vi siano date susseguenti quella sopracitata ma probabilmente non oltre il 1856, quando venne introdotto un bollo in “cartella” almeno per i 2 anni successivi sino all’avvento del “doppio cerchio con data” in periodo italiano.
Invito cortesemente i lettori a segnalare eventuali nuovi ritrovamenti.



Fig. 11 - 7 febbraio 1852 - lettera da Staffolo a Roma in transito dalla Distribuzione di prima classe di Jesi ed dalla Direzione di Ancona arrivata a Roma il 09/02/1852. Affrancata con un 5 Baj per la tariffa dalla seconda distanza alla prima del secondo raggio di Roma



Fig. 12 - 10 novembre 1852 - lettera da Staffolo a Roma in transito dalla Distribuzione di prima classe di Jesi e dalla Direzione di Ancona arrivata a Roma il 12/11/1852. Affrancata con un 4 Baj ed un 1baj per la tariffa dalla seconda distanza alla prima del secondo raggio di Roma

Fonti bibliografiche:

- A. Burgisser, Stato Pontificio bolli ed annullamenti postali, II edizione, Firenze, 1963
- M. Gallenga, I Bolli delle Marche, Roma, 1972
- Statistica Numerativa delle popolazioni dello Stato Pontificio alla fine del 1853, Roma, 1857


(31-05-2016)