LA POSTA DEI PRIGIONIERI DI GUERRA
Cartoline dal Campo di Concentramento di Gonars 
di Veselko Guštin
 

Durante la Seconda Guerra Mondiale i prigionieri di guerra avevano diritto di scrivere su apposite cartoline speciali delle Poste Italiane: CARTOLINA POSTALE PER PRIGIONIERI DI GUERRA (ciascuno ne riceveva tre da poter utilizzare in franchigia).

Figura 1. Cartolina da Gonars a Komenda del 1942.

La cartolina della Fig. 1 è stata inviata dal campo per prigionieri di guerra (p.g.) di Gonars in Italia (Friuli) a Komenda (allora Germania, ora Slovenia). Reca 3 timbri italiani: CAMPO DI CONCENTRAMENTO P.G. N. 89, il timbro della censura: VERIFICATO PER CENSURA e il timbro di censura per la posta internazionale: UFFICIO CENSURA POSTA ESTERA II (Bologna) e il timbro del censore 394 / II. La spedizione è stata accettata, quindi A in cerchio della censura tedesca di Monaco di Baviera (Accettato?). In basso a destra ci sono altri due bolli di censura tedesca: 17 in un cerchio, C in rosso e K in un quadrato. Il campo di Gonars fu attivo dal 19 marzo 1942 all'8 settembre 1943.

Da un punto di vista filatelico, la tipologia di questa cartolina, nel suo utilizzo a Gonars, è un interessante e raro esempio di storia postale militare italiana. Guardando da vicino a sinistra, leggiamo le informazioni richieste, scritte in verticale del Mittente: Cognome, Nome, Grado e Campo p.g. in tre lingue: italiano, inglese e russo. Possiamo concludere, che era destinato ai molti prigionieri dell'esercito alleato (anglo-americani e russi). L'indirizzo del mittente è: Campo p.g. 89 (Gonars), P.M. 3200 (il numero dell'ufficio di Posta Militare da cui dipendeva il Campo di Concentramento), settore A (Set. A), blocco II / 5 (Bc. II / 5), No. 280. Di regola, non c'era la data nei bolli dei campi, né c'era il nome del luogo di detenzione. Questo per non fornire indicazioni al riguardo. La cartolina è stata inviata da un ufficiale del vecchio esercito jugoslavo Pupis Miroslav a Komenda, Germania.

Alcune informazioni storiche sul campo n. 89 Gonars.
Per la politica offensiva messa in atto dalle potenze dell'Asse, il 6 aprile 1941 Germania e Italia (e loro alleati) lanciarono un attacco alla Jugoslavia, che non oppose particolare resistenza. Così, l'11 aprile 1941, la 2^ Armata del Regio Esercito Italiano, comandata dal generale Vittorio Ambrosio, occupò Lubiana che successivamente fu annessa al Regno d' Italia. Il 3 maggio 1941 fu istituita la Provincia di Lubiana.

Il campo di Gonars (uno dei 200 campi per p.g. o i.c. funzionanti in Italia) iniziò ad operare il 19 marzo 1942 con l'arrivo dei primi 900 prigionieri di guerra (ufficiali e sottufficiali) dall'ex Jugoslavia (principalmente dalla provincia di Lubiana), oltre a piloti alleati. In seguito lo riporta una circolare dell'Ufficio dei prigionieri di guerra del 7.9.1942, il campo n. 89 divenne campo di internamento civile, segnalato con I.C. (Internati Civili). Molti uomini attivi, anziani, donne e bambini arrivarono nel campo dai territori occupati dagli italiani (1).

Figura 2. a. Fronte della cartolina da Gonars a Lubiana, 1943.

Scrive sulla sinistra: “Campo concentramento, internati civili Gonars, Udine, Baracca 9, No. 9342 Ana Sterle”. Indirizzata al “Sign Hrehorič / negozio all’ingrosso / Bleiweissova c./ Lubiana / Provincia di Lubiana”. La cartolina reca i bolli di censura italiani: COMMISSIONE PROVINCIALE CENSURA 24 R (Udine), [ RECAPITARE / DOSTAVITI ] e 31 in cerchio.

Un esempio di cartolina per internati civili è quello di Fig. 2. Di solito non leggo il contenuto scritto dagli internati, ma questa volta l'ho fatto e ne sono rimasto colpito per quanto si è rivelato scioccante questa testimonianza della moglie Ana Sterle. Il fatto che i testi siano in italiano non è niente di speciale, in quanto ha semplificato la procedura di censura.

Figura 2.b. Retro della stessa cartolina, datata 20.II.43.

Scrive: “Rispettabile Signor / Già 6 mesi sto nel campo di concentramento. Non ho più ne vestiti ne biancheria ed anche non ho denaro. Mio marito – che lo conoscete bene – é restato nell’ isola di Arbe e già dal 2. Dicembre non so da lui niente. A Gonars son arrivata con mia figlia di 14 anni nel mese di dicembre. Vi prego tanto per qualche pacco. Se Voi non potete fare quello, dite prego al signor Ban Milan. Con tanta stima Ana Sterle”.

Il signor Hrehorič Franc, del quale ho molte cartoline a lui dirette scritte da internati, era un uomo molto generoso, ben conosciuto, un benefattore che aiutò molti internati. Il suo nome si trova nella Gazzetta Ufficiale della Banovina del 1939, nonché nell'Elenco Ufficiale di Lubiana e.f. XX, segnato come Grossista a Lubiana, stoffe all'ingrosso, Bleiweissova 28, Lubiana. Aveva anche un suo telefono: 24-05. Abbiamo letto della costruzione dei locali del club per SOKOL: durante la costruzione, ci furono molti ritardi, a causa della mancanza di denaro. Fino a quando il grossista di Lubiana Hrehorič, nativo di Metlika, prestò all'associazione 11.500 dinari. I lavori di costruzione furono così completati agli inizi di novembre 1937. Sabato 4 novembre, i lavoratori parteciparono alla solenne apertura.

Oltre 4.000 internati transitarono per Gonars. Mio padre Domoljub Guštin fu per 10 mesi rinchiuso in quel campo. Nei 18 mesi del suo funzionamento, si contarono 471 vittime (il numero varia secondo la fonte), in maggioranza furono sloveni e croati. Il campo cessò di funzionare dopo l'8 settembre 1943, quando l'esercito italiano fu sciolto e non ci fu più controllo.
Oggi le baracche del campo non sono più visibili. Accanto al campo dove sorgeva la caserma, a circa 150 m., si trova il cimitero di Gonars, con all'interno delle mura, il monumento agli internati e l'ossario dei defunti.

 

NOTE

1) - Carlo Spartaco Capogreco, I campi del duce, L'internamento civile nell'Italia fascista 1940-1943, ed. 2004