di Giorgio LANDMANS
In fondo la
situazione che si è creata in filatelia in questi ultimi tempi non dovrebbe
meravigliarmi più di tanto.
Già io forse mi illudevo che questo gioco sarebbe stato compreso e giocato
come gioco, ma ancora una volta, nella mia vita mi sono dovuto ricredere.
La filatelia, quello che avrebbe dovuto essere, secondo me, un gioco
personale:
l’ imparare a maneggiare qualcosa di delicato tra mani pulite, un gioco che
ti insegna senza fatica a saper tante cose, un gioco che ti fa comprendere
che ogni fatto ha un suo tempo, un’ epoca e magari addirittura un suo vizio,
il gioco che ti insegna anche a saper aspettare o a vincere molte
tentazioni, il gioco che ti sospinge la curiosità di sapere, di conoscere.
Dovrai ricercare in parecchie cose: un dizionario, una enciclopedia, una
visita in una biblioteca, armi che dovrai imparare ad usare correttamente..
Ecco cosa e come pensavo. E saranno tuoi amici chi sceglierà di giocare quel
gioco.
Un tempo era abbastanza comune che collezionisti di francobolli si
scambiassero i propri doppioni e dietro c’ erano lettere di accompagnamento
che tu dovevi stilare in lingua non tua e che il corrispondente, inviandoti
a sua volta i suoi doppioni, ti correggeva e ti parlava nella tua lingua. E
via quel gioco. No, non è stato sostituito da Internet, lì vivono solo
chiacchiere.
Era piacevole, no? E tu allora potevi imparare senza fatica e apprensione….
Ora succede: vuoi imparare qualcosa? Ci sono le scuole, l’ Università, i
computers e via dicendo, fino a sfociare nei luoghi di cultura (la cui
frequenza è sempre a pagamento).
Vuoi poter e saper utilizzare qualcosa? Dietro l’ angolo ci saranno per te
medaglie e coppe a disposizione. A questo si è ridotta la filatelia.
Il gioco, fine a se stesso, il gioco che sappia darti molto con ben modesto
rischio stava solo in un certo angolo della mia mente.
Una raccolta di francobolli può costare molto poco o addirittura nulla
quando si pregano gli amici di riservarti il segno del costo per il
trasporto delle missive ricevute …. Ancor meglio allora se gli amici avevano
allora una attività commerciale. Già poteva capitare anche questo.
Tu potrai cercare di capire il perché di quella illustrazione, di quell’
emissione ne potrai trovare la localizzazione del paese emittente su un
atlante e/o la ragione dell’ emissione su qualche testo, su un dizionario o su qualche enciclopedia….
Così pensavo potesse succedere.
L’ uomo si può acculturare in modo organico solo dietro una certa dose di
sua curiosità. E' raro che un giovane si applichi allo studio per curiosità.
Lo applica per interesse di un voto, lo applica perché, così gli dicono,
servirà per il suo domani.
Lo applica perché, da che mondo è mondo, succede così mi si risponde. E la
curiosità abita lontano. Ora c’è qualche curioso del sapere come finirà ciò
che ho da dirvi?
A domani, amici, parlerò domani e vi racconterò, se vorrete ascoltarmi…….
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- "Partiamo: prima conoscere"
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