storia postale



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1945 cose del dopoguerra

di Marino BIGNAMI

Il dopoguerra postale nell'Italia del Nord inizia il 25 aprile 1945 con l'insurrezione popolare di tutto il territorio a nord Po. Verso la fine di aprile, finiti i combattimenti, gli Alleati ordinarono il blocco di tutta la corrispondenza nei territori soggetti alla loro diretta amministrazione e furono messi fuori corso tutti i valori bollati del passato regime.
E'da tenere presente che i provvedimenti in materia postale emanati dagli Alleati ebbero applicazioni diverse secondo le località, perchè il territorio era suddiviso dagli Alleati in regioni amministrative che esercitavano decisioni autonome nel territorio di loro competenza. Le regole postali dei territori sotto il loro controllo erano state pensate uniformi, ma in alcune zone si dovette derogare sui regolamenti inerenti le affrancature per mancanza sul territorio di valori bollati utilizzabili.
L'officina carte valori di Roma nel 1944 (dopo lo sbarco Alleato di Anzio della fine di gennaio), in previsione della occupazione della capitale, era stata smembrata e una parte delle attrezzature era stata trasportata a Novara nello stabilimento della De Agostini che funzionò successivamente da Officina Carte Valori della R.S.I. fino alla fine della guerra.
Nel Maggio del 1945 il G.M.A. ordinò alla De Agostini la stampa di alcuni valori per la pressante necessità di francobolli. Le richieste vennero soddisfatte (almeno in parte) emettendo una prima serie di tre francobolli della serie imperiale che non riportavano l'effigie del Re (malvisto al Nord), si utilizzarono le tavole del 15 e del 35 cent. e quelle da una lira della serie Imperiale (Italia Turrita e Giulio Cesare).

Nonostante la pronta risposta della stamperia alle richieste, fu impossibile soddisfare appieno le necessità; al Nord-Ovest dopo un esplicito divieto che fissava al giorno 14 Maggio l'ultimo giorno d'uso dei valori del regime appena caduto, furono qualche volta tollerante le affrancature irregolari, mentre nei territori del Nord-Est si dovette autorizzare l'uso dei valori della R.S.I.. Infatti nella zona la carenza di valori era drammatica e non era possibile nessuna alternativa all'uso dei francobolli della passata amministrazione postale.
Non bisogna credere che ciò fosse fatto a cuor leggero (anzi più volte ne venne concesso l'uso e più volte venne revocato) ma in una situazione di totale confusione, con trasferimenti massicci di persone da un capo all'altro del paese che si cercavano per riallacciare contatti interrotti da troppo tempo, era impensabile dover bloccare il servizio postale a causa dei francobolli, vanificando gli sforzi effettuati per far ritornare alla "normalità" il paese.
Al Nord, alla ripresa del servizio, le norme e le tariffe postali non furono per il momento cambiate, queste si uniformarono a quelle del resto d'Italia il successivo 1° Luglio dello stesso anno.
Presento alcune buste del periodo affrancate con valori messi fuori corso in alcune zone e ammessi in altre. L'aver subito un trattamento diverso fu dovuto, come accennato, al regolamento ed anche per tolleranza degli addetti al controllo.

18/05/1945 - Lettera dalla provincia di Pisa per Firenze. In partenza, come da disposizioni del G.M.A. non venne accettato il valore della R.S.I., e come da normativa postale il valore fu contornato a matita senza annullarlo e applicato il segno di tassa. A destinazione a Firenze il francobollo fu accettato e annullato, ma l'invio fu tassato per il doppio del mancate perchè le tariffe erano state aumentate dal 1° aprile a Lire 2.

15/06/1945 - Questa missiva parte da Paladino in provincia di Bergamo per Orsenigo (Co). Come la precedente sono contornati i valori e tassata perchè affrancata insufficientemente con francobolli fuori corso; non reca tracce di tassazione, forse non fu riscossa.

09/07/1945 - Raccomandata (quindi probabilmente affrancata dall'ufficio postale) con valori della R.S.I. e applicata la nuova tariffa entrata in vigore dal 1° luglio 1945. Nelle province orientali dal 15 giugno fu ripristinato l'uso dei valori R.S.I. fino alla fine di luglio. Ne fu riammesso l'uso dal 2 agosto fino al 16 ottobre; nella provincia di Udine furono ammessi ufficialmente fino all'8 novembre del 1945.

31/07/1945 Espresso con valori della R.S.I. su cui fu applicata la nuova tariffa entrata in vigore dal 1° luglio 1945 (eccesso di tariffa di 5 Cent).

28/09/1945 - Dalla provicia di Savona, un uso fortemente tardivo di alcuni valori repubblichini non accettati in partenza e tassati. A destinazione la lettera venne detassata e i francobolli annullati . Dei quattro era in corso di validità il solo valore aereo che è stato annullato in partenza. Notare che il 50 Cent. imperiale con il Re che ha subito la sovrastampa della R.S.I. è un francobollo che era stato usato come valore monetario ed utilizzato per una affrancatura composta da valori gemelli da considerare veramente residuati bellici.

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