La seconda emissione (1857)
Per tutti i nove anni di storia fi latelica del Granducato (dal 1° aprile 1851 al 31 dicembre
1859) i francobolli mantennero il loro primitivo soggetto. Era ben lontana, del
resto, l'idea di emettere francobolli senza una reale necessità pratica - idea derivata da
un collezionismo filatelico che all'epoca era là da venire - e l'assenza di tentativi di falsificazione rendeva inutile, del resto, modificare la soluzione adottata.
Tuttavia, nel 1857 si decise di cambiare il tipo di carta, fino a quel momento filigranata
con le ricordate corone granducali, con altra a filigrana con linee ondulate intrecciate
e la scritta diagonale "II e RR Poste Toscane" (Imperiali e Reali Poste Toscane). Probabilmente
questa variazione venne suggerita dal fatto che la nuova carta filigranata a
tappeto di linee ondulate avrebbe reso impossibile la produzione di francobolli privi di
filigrana, che al contrario erano all'ordine del giorno nei fogli della prima emissione in
quanto le corone granducali erano piuttosto distanziate l'una dall'altra, e le linee non
coprivano tutta la superficie del foglio. Sta di fatto che – senza esserne consapevole –
il Governo toscano fabbricò così una seconda emissione di francobolli, diversa dalla
prima per la filigrana ed il colore della carta, ora bianca, sebbene identica nel disegno.
L'adozione della nuova filigrana coincise col peggioramento della qualità della carta, più
sottile e spesso fratturata in corrispondenza delle linee della filigrana.
Data la scarsa o nessuna importanza che venne attribuita dalla Soprintendenza delle
Poste al cambiamento del tipo di carta, non esiste un decreto di emissione dei nuovi
francobolli, che andarono a sostituire quelli della prima emissione man mano che se
ne esaurivano le scorte; infatti non vennero ristampati nella nuova carta né il valore da
60 crazie, di poco utilizzo, né ovviamente il 2 soldi, rimosso dalla vendita nel 1852 .
Non esiste quindi per la seconda emissione una prima data ufficiale d'uso, ma soltanto
primi giorni d'utilizzo riscontrati dai collezionisti, che vanno dal 14 marzo 1857 per il
6 crazie all'8 luglio 1859 per il 9 crazie.
Alquanto comuni, come per la prima emissione, i valori da 2, 4, e 6 crazie, di maggior
consumo perché diretti a coprire tariffe frequenti. Non troppo rari il quattrino e
la crazia; assai pregiati il soldo e il 9 crazie, quest'ultimo considerato il valore chiave
dell'emissione, che come vedremo fu emesso in periodo di governo provvisorio ed ebbe
vita postale brevissima. Particolarmente apprezzati dai collezionisti di questa emissione
quei pochi esemplari del foglio che mostrano in tutto o in parte le lettere della scritta
in filigrana II e RR Poste Toscane.
Le affrancature multiple che presentano valori delle due diverse emissioni sono molto
infrequenti, specie se – ma si tratta di eventualità rarissime – i francobolli mostrano
lo stesso valore facciale; in gergo filatelico si parla in tal caso di "valori gemelli"; ad
esempio due francobolli da 1 crazia, uno della prima e l'altro della seconda emissione,
applicati sulla stessa lettera per creare il porto di 2 crazie.
1 quattrino nero su bianco II emissione, coppia (ex coll.
Bargagli). |
1 soldo ocra su bianco II
emissione (ex coll. Bargagli). |
Circolare da Livorno per Prato con coppia del quattrino II emissione, primo periodo d'uso e annulli rossi di Livorno. |
Circolare da Firenze 29 maggio 1858 per Mantova affrancata con 1 soldo II emissione . |
1 crazia carminio su bianco II
emissione (ex coll. Pedemonte).
Lettera da Lastra a Signa 24 dicembre 1857 per Siena affrancata con coppia della crazia II emissione.
Frammento con 2 crazie azzurro su bianco II emissione .
Lettera del 24 marzo 1859 da Firenze per Genova dalla via di Sarzana, affrancata con 6 crazie II emissione.
Lettera da Firenze per Cesena affrancata col 4 crazie II emissione.
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4 crazie verde su bianco II
emissione con PD rosso di
Livorno.
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6 crazie azzurro vivo
su bianco
II emissione. |
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