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TAXI DRIVER – IL FILM

 

Filatelia Tematica

Il Cinema di Alberto Caminiti

Alberto Caminiti


IL FILM.

Nel 1976 uscì il film Taxi Driver per la regia di Martin Scorsese e l’interpretazione superba di Robert De Niro, di origini molisane. La durata era di 113 minuti. Si trattava di una pellicola mista, ossia con elementi di noir e variazioni psicologiche. Il film lanciò anche una giovanissima Jodie Foster, allora 14enne, nella parte della prostituta-bambina Iris, schiava sessuale del magnaccia Sport (Harvey Keitel). La pellicola raccolse già subito la Palma d’Oro al 29° Festival di Cannes e l’anno seguente ben 4 Premi Oscar ed il David di Donatello 1976-77.

CRITICHE.

A parere dello scrivente il film è chiaramente “pompato” ossia auto- celebrativo. Scorsese ha solo avuto il merito di saper raggruppare in un unico, dolorante, mixer il peggio, ossia il marcio della società americana appena uscita dal dramma del Vietnam: la prostituzione giovanile; l’enorme diffusione di cinema a luci rosse, il possesso incontrollato di armi da fuoco personali (pistole e fucili), l’uso di droga soprattutto fra i giovani, l’odio diffuso verso le istituzioni politiche (anche se democratiche) per via dell’accantonamento delle promesse elettorali ad elezione favorevole ottenuta; la vita notturna dissoluta della metropoli, quasi che il buio della notte riuscisse a coprire ogni porcheria; l’andirivieni dei taxi newyorchesi che costituiscono lo scenario stesso cittadino. La maniacale cura di Scorsese per i dettagli, costrinse De Niro a seguire, ed a superare, il corso per taxisti, per cui egli guidò ore ed ore vari taxi gialli metropolitani. Innovativo pure l’utilizzo della macchina da ripresa portatile a spalla che fa sembrare allo spettatore di essere presente in loco.

LA TRAMA.
Travis fa il taxista del turno di notte, e di giorno costruisce e ripara pezzi meccanici ed utensili vari. Incapace di reggere un rapporto d’amore o sentimentale, passa il tempo nei cinema a luci rosse e fa sesso a pagamento con le prostitute nel casino di Sport. Lì appunto concepisce il progetto di “liberare” la bambina da quella attuale situazione pericolosa. Al casino si accede tramite una porta blindata, ed all’ingresso i clienti – a braccia alte - vengono perquisiti alla ricerca di armi nascoste. Allora Travis si costruisce un aggeggio da nascondere nella manica destra del pesante giaccone di pelle, e che si carica automaticamente abbassando il braccio. Il giorno del massacro Travis si fa perquisire, poi spara e uccide il gangster di guardia, sale di corsa le scale ed uccide altri due sgherri, il proprietario dell’appartamento e due clienti in attesa; uccidendo infine Sport che, però, prima di cadere lo colpisce di striscio al fianco. Travis resta a terra sanguinante, ma felice di aver liberato la puttana-bambina. Si odono in lontananza le sirene delle auto della Polizia in arrivo. La salvezza di Iris è l’unica nota positiva dell’intera vicenda che, per il resto, è semplicemente lo specchio dei propri demoni interni rispetto alle cose sbagliate della società.

Figg. 1-7


Si premette che i pezzi filatelici sono di proprietà dell’autore e che le immagini sono tratte da siti Internet non coperti da copyright.

Partendo dall’alto in basso e da sinistra a destra, esponiamo :

1. Valore della Mongolia che ricorda i Taxi della Marna;
2. Valore del Vietnam con un locale taxi
3. Idem del Nicaragua
4. La locandina del film con Robert de Niro, protagonista assoluto
5. Altro taxi vietnamita
6. Idem di altro paese
7. La famosa citazione :”Ehi, dici a me? “ ; frase ormai diventata un cult.

BIBLIOGRAFIA:

F.lli Mereghetti, Dizionario enciclopedico dei film.
Elio Lucantonio, Martin Scorsese; Dino Audino Editore, Roma 2003.-

Alberto Caminiti

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