Dai tesori della Terra
a quelli della filatelia


Rubrica tematica
a cura di
Odino Grubessi

 
vulcanismo e vulcani ii



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i vulcani del mondo

Gli apparati vulcanici possono essere sottomarini o subaerei, a seconda che si formino sui fondali oceanici o sulle aree emerse dei continenti; spesso si presentano come una successione di coni disposti lungo una frattura (vulcano composto) e sono dislocati in corrispondenza di zone orogenetiche.

Schematicamente, un vulcano è costituito da un bacino o serbatoio magmatico posto all'interno della crosta terrestre a profondità variabile e dal condotto o camino vulcanico, che collega il serbatoio con l'apertura in superficie detta cratere.

Nell'apparato vulcanico, il magma segue le vie di minor resistenza per cui, oltre al condotto principale, si formano condotti secondari che danno origine a nuovi crateri intorno ai quali si formano i cosiddetti coni avventizi.

Schema di un vulcano, Tristan da Cunha

Scott 320

Scott 322

Scott 323
Tristan da Cunha 1984

I vulcani possono essere classificati in base al tipo di apparato vulcanico esterno o al tipo di attività eruttiva: entrambe queste caratteristiche sono strettamente legate alla composizione del magma e della camera magmatica (e quindi della lava che emettono). In base all'apparato esterno si hanno:

 

Vulcano Kilauea

Mali 1999 - Scott 1032h

Vulcani a scudo
I maggiori vulcani del pianeta sono vulcani a scudo. Il nome viene dalla geometria degli stessi, che li fa assomigliare a scudi appoggiati al terreno. Un vulcano a scudo presenta fianchi con pendenza moderata, ed è costruito dall'eruzione di lava basaltica fluida. Questo tipo di lava tende a costruire enormi coni a bassa pendenza, in quanto la sua scarsa viscosità le consente di scorrere agevolmente sul terreno o sotto di esso, nei tubi di lava, fino ad arrivare a molti km di distanza senza consistente raffreddamento. Sono vulcani a scudo, i vulcani hawaiani con debole pendenza e ampio cratere pieno di lava fluida.

 

Vulcano Stromboli,
considerato dai vulcanologi
"il miglior stratovulcano del mondo"

Italia 1985 - Scott 1632

Vulcani a cono o Stratovulcani
Troviamo un vulcano a cono quando le lave sono acide. In questi casi il magma è molto viscoso e trova difficoltà nel risalire, solidificando velocemente una volta fuori. Alle emissioni laviche si alternano emissioni di piroclastiti, materiale solido che viene sparato fuori e che, alternandosi con le colate, forma gli strati dell'edificio. I vulcani a cono hanno strutture tondeggianti con pendenza poco accentuata (vulcani a cupola) oppure molto accentuata (vulcani a domo) e sono privi di cratere essendo questo riempito di lava solida.

Fra i vulcani privi di cono vi sono le caldere, i necks e i crateri d'esplosione formatisi in seguito a un'eruzione prevalentemente gassosa.

Neck kimberlitico (notare
l'errore sul francobollo)

Lesotho 1973 - Scott 149

In funzione della loro origine si distinguono vulcani monogenici originatisi durante una sola fase eruttiva continua, e vulcani poligenici formatisi nel corso di lunghe alternanze di fasi eruttive e di pausa.

In rapporto alla loro attività si hanno vulcani attivi nei quali l'emissione di lava è costante oppure avviene periodicamente con eruzioni più o meno violente; lineari nei quali il magma fluisce in continuità senza fenomeni violenti e per un periodo di tempo assai lungo come per esempio nei plateaux basaltici continentali e suboceanici; quiescenti nei quali il fenomeno non presenta da lungo tempo aspetti violenti pur non essendo cessato; spenti nei quali il serbatoio vulcanico si è esaurito e il magma si è consolidato all'interno della crosta terrestre.

 

 

L'attività, nel vulcanismo sia d'orogenesi sia di cratogene, si sviluppa attraverso alcune fasi:

Le quattro fasi dell'attività vulcanica
Niuafo'uo 1989 - Scott 123a
  1. fase prevulcanica, caratterizzata dalla risalita del magma che provoca aumento della temperature locale del terreno, anomalie magnetiche, variazioni dell'accelerazione di gravità, numerosi e deboli fenomeni sismici, inclinazione o rigonfiamento degli strati superficiali;
  2. fase vulcanica, caratterizzata da boati e scoppi sotterranei, ribollimento del suolo, aperture di crepe e fessure, emissione di gas e vapori, fuoriuscita di lava liquida mista ad acqua per invasione delle falde acquifere da parte del magma;
  3. fase eruttiva e di costruzione, caratterizzata da fuoriuscita dei magma con modalità diverse a seconda del chimismo della lava; le emissioni possono fuoriuscire da un gran numero di bocche (emissioni diffuse), da una sola frattura lineare (eruzione fissurale), attraverso un solo condotto (eruzione centrale); la velocità di edificazione del cono vulcanico è molto grande; la fase eruttiva può essere continua, come avviene spesso nel vulcanismo di cratogene, oppure alternata con periodi di quiescenza;
  4. fase postvulcanica, caratterizzata da progressivo raffreddamento del bacino vulcanico, consolidamento del magma in profondità, deboli e sporadici fenomeni sismici di assestamento della zona, seguiti prima dalla formazione di fumarole secche, poi di fumarole fredde e di solfatare, quindi di mofete e geyser.

I vulcani non sono distribuiti in modo casuale sulla superficie terrestre, ma sono indicatori di zone di debolezza corrispondenti ad aree instabili della crosta terrestre. Essi si trovano in corrispondenza dei limiti di placca, sia dove si crea nuova crosta in risalita dall'astenosfera (dorsali oceaniche) sia dove la crosta viene distrutta sprofondando di nuovo nell'astenosfera (zone di subduzione).

Ne è prova la cosiddetta Cintura di fuoco che è la linea di vulcani che circonda tutto l'oceano Pacifico. Essa è costituita da vulcani dalla bella forma conica e con pendii abbastanza acclivi. La loro attività è di tipo esplosivo e i magmi eruttati, piuttosto viscosi, sono per lo più di tipo andesitico. Dato il tipo di attività questi vulcani sono caratterizzati da una pericolosità piuttosto elevata.

Isole Eolie, UNESCO World Heritage
Italia 2002 - Scott 2506

Frattura Lakagigar
(quadro di Finnur Jonsson)

Islanda 1983 - Scott 577
A questo tipo di vulcani appartengono il Vesuvio (il vulcano a rischio più elevato dell'Europa), i Campi Flegrei, Stromboli e Vulcano nelle isole Eolie. E' lo stesso vulcanismo che ha dato origine alle eruzioni del Krakatoa, e della montagna Pelée.

I vulcani delle dorsali, invece sono caratterizzati da magmi meno viscosi e sono quindi più fluidi. La loro forma è piuttosto appiattita e formano grandi espandimenti lavici. Sono caratterizzati da una pericolosità modesta.

Una zona dove è possibile osservare questo tipo di vulcanismo è l'Islanda, in quanto si può considerare un tratto di dorsale affiorante dall'oceano Atlantico. A questo tipo di vulcani appartiene anche l'Etna, il vulcano più grande d'Europa.

Maxi Card Etna
Editor Tornatore, Taormina

Oltre a questi due grandi tipi di vulcani dei limiti di placche, ve ne sono altri tra cui quello dei cosiddetti vulcani di hot spot, che sono situati all'interno di una placca. Appartenenti a questo tipo di vulcanismo abbiamo i vulcani delle isole Hawaii localizzati in mezzo alla grande placca dell'Oceano Pacifico. La loro attività è simile al vulcanismo delle dorsali oceaniche.

Un vulcanismo simile a quello delle dorsali è dato dai vulcani delle cosiddette rift valleys che rappresentano una dorsale in via di formazione dal Nord al Sud dell' Africa.

Vulcano Arduokoba, Djibuti
Djibuti Rep.,1979
Scott 491-492

Legati al vulcanismo sono anche molti fenomeni sismici, almeno quelli che si sviluppano secondo la direzione delle orogenesi; tuttavia non sempre il vulcanismo è accompagnato da attività sismica e, viceversa, l'attività sismica dal vulcanismo. Gli aspetti violenti del vulcanismo sono legati alla circolazione dell'acqua in profondità (esplosione del Krakatoa, geyser ecc.)

Ultimo aspetto del vulcanismo possono essere considerati le sorgenti termali.

Strokkur Hot Spring Sorgente termale

Islanda 1991 - Scott 742 Islanda 1977 - Scott 502

La distribuzione dei vulcani sulla superficie della terra è evidentemente regolare. Approssimativamente i due terzi, noti storicamente, formano un Anello di Fuoco intorno all' Oceano Pacifico. Circa un quarto del numero totale dei vulcani si presenta in una striscia che va dall'Italia attraverso la Grecia, la Turchia, l'Asia del Sud ed l'Indonesia. Un altro gruppo è formato dai vulcani sulle isole dell'Oceano Atlantico (Tristan da Cunha, Islanda, Canarie, Ascension, St. Helen), dell'Oceano indiano (Comores, Réunion) e dell'Oceano Pacifico (Hawai, Tonga ed altre). Per concludere, c'è un gruppo specifico di vulcani, formanti una catena che si snoda dal Nord al Sud dell' Africa Orientale nella zona dei grandi laghi.

Eruzioni storiche mondiali
Mali 1999 - Scott 1032a-i

I vulcani hanno un potere tremendo. L'energia, rilasciata durante le eruzioni vulcaniche, può eccedere l'energia di una esplosione nucleare. Ogni eruzione vulcanica, nelle aree popolate della Terra, vuole dire morte, distruzione di piante, case, strade e città.

Nota dell'Autore
Questi brevi testi, e quelli che verranno, corredati da alcuni francobolli più significativi, non hanno la pretesa di insegnare niente a nessuno, ma di stimolare la curiosità su questa tematica, che può essere estesa ai vulcani in generale o a qualche vulcano in particolare. I francobolli sui vulcani sono più di tremila e il sito che meglio tratta la tematica è quello del mio amico Prof. Jim Whitford-Stark: http://www.iomoon.com