Dai tesori della Terra a quelli della filatelia Rubrica tematica a cura di Odino Grubessi
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viaggio filatelico tra i vulcani del mondo i - il vesuvio |
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Cominceremo il nostro viaggio da uno dei vulcani più famosi del mondo: il Vesuvio. Un vulcano alto 1281 m e situato ad 11 km da Napoli, Italia. Continueremo poi con i vulcani dell'Anello di Fuoco della Kamciatka.
Alle 1.00 p.m. del 24 agosto 79 d.C., una colonna di gas bianco e caldo è aumentata a dismisura sopra la parte superiore del Vesuvio. Il gas è asceso velocemente fino a 10 chilometri ed ha assunto la forma del pino italico. In quel momento, particelle vetrose di cenere vulcanica hanno cominciato a precipitare. La cenere finissima è stata sostituita gradualmente da particelle sempre più grandi, fino a parecchi centimetri, di una roccia porosa chiamata pomice.
Il Vesuvio, in quel tempo, era molto popolato, sia lungo le sue pendici che alla base, da poderi e fiorenti cittadine ma la gente non era informata che una montagna così pittoresca poteva generare una catastrofe così terribile. C'erano state precedentemente scosse sotterranee e un terremoto forte che nel 63 d.C. aveva distrutto parzialmente molte città (Napoli, Pompei e Stabia), ma, questa volta, il terremoto è stato seguito da un'enorme eruzione vulcanica.
Dopo l'iniziale eruzione della cenere e del gas, un flusso di lava ha bruciato case e vigne sul suo cammino. La caduta della cenere invece è continuata per molte ore e ha sepolto le città di Pompei, Stabia ed Ercolano sotto uno strato di 4-6 m di spessore ed ha eliminato tutta la popolazione e la memoria della loro esistenza.
Soltanto nel 1600, le costruzioni antiche sono state trovate occasionalmente sotto lo strato di cenere durante lo scavo di un acquedotto. Tuttavia quanto era successo è diventato evidente soltanto nel 1763, quando si è trovata una piastra con un'iscrizione che indicava che questa era la città romana di Pompei, la cui distruzione è stata descritta dallo storico romano Plinio il Giovane.
Questa eruzione non è stata la più forte o la più distruttiva durante la storia umana, ma è diventato famosa per gli scavi archeologici che hanno consentito di verificare gli effetti di una eruzione. L'ultima eruzione del Vesuvio è datata 1944. Attualmente il vulcano è quiescente. L'Italia ha emesso cinque altri francobolli nei quali si vede il Vesuvio sullo sfondo:
Una curiosità filatelica segnalatami da un mio amico vulcanologo: su alcuni francobolli della serie Repubblica talvolta il pennacchio è presente, talvolta no. Il Vesuvio, oltre che da Italia e San Marino è stato ritratto anche da stati stranieri (Mali, Niger e Senegal).
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