Dai tesori della Terra a quelli della filatelia Rubrica tematica a cura di Odino Grubessi
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viaggio filatelico tra i vulcani del mondo vi - caraibi e america del nord |
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Mar dei Caraibi Il Mont Pelé, o La Pelée, è un vulcano della Martinica alto 1.397 m. Il monte si presenta come un edificio vulcanico che deve essere stato più volte distrutto e ricostruito dai tempi preistorici; il cono stesso è impostato su un'antica caldera occupata dal lago Etang des Palmistes, e tutt'intorno si aprono vari pinnacoli craterici. Il più importante era il cosiddetto Etang Sec, occupato periodicamente da un altro lago, e che diede origine alla celebre eruzione del 1902. Questo è un vulcano molto attivo e giovane, 8000±1500 anni. La sua lava basaltica, andesitica, e dacitica è viscosa e produce terribili esplosioni durante l'eruzione, rilasciando enormi quantità di gas e cenere, che formano le cosiddette nubi ardenti.
L'eruzione più terribile, che ha avuto luogo nel 1902, distrusse la città di Saint Pierre. Dal mese di aprile erano cominciate emissioni quasi continue di ceneri, dapprima deboli, poi sempre più abbondanti, accompagnate da piccole scosse di terremoto; poi, il 25 aprile fu la volta di esplosioni dal bacino dell'Etang Sec. Da allora, l'eruzione fu in continuo crescendo, con fitte piogge di ceneri e forte odore di zolfo.
Ma il mattino dell'8 maggio 1902 alle 7.50, una tremenda esplosione fece andare in pezzi la montagna, sprigionando una nerissima nube ardente che, a causa dell'altissima temperatura del gas e della viscosità della lava (circa 1000 gradi!), precipitò verso il mare alla velocità di un uragano mantenendo il contatto col suolo. Nel giro di due minuti, la nube travolse Saint-Pierre, distruggendola completamente e lasciando in piedi solo pochi muri. La città è stata bruciata e sepolta sotto la cenere. Più di 36.000 persone sono state uccise. Solo due sono sopravvissute: un prigioniero nel carcere sotterraneo e un abitante di una casa sotto una rupe. Hanno tutti avuto gravi ustioni. L'uragano incandescente é continuato per diversi minuti, ma le esplosioni e le eruzioni di nubi ardenti si è sono ripetute ancora il 9 giugno, 18 agosto e il 12 settembre. La colonna di cenere e gas ha raggiunto una altezza di 9-12 km il 30 maggio. Le valanghe a caldo e le nubi incandescenti hanno distrutto 114 chilometri quadrati dell'isola. Dopo le esplosioni del 5-8 maggio, una colonna di lava viscosa si è sollevata dal cratere. Il 31 maggio 1903, la sua altezza era di 375 m. ma è crollato quando ha smesso di crescere. Dopo l'attività del 1902 - 1903, il Mont Pelée ritornò in attività nel 1929 - 1932. L'eruzione fu simile alla precedente, anche se con intensità minore. Furono prodotte numerose nube ardenti che precipitarono in mare, e verso la fine del 1931 cominciò a formarsi il domo lavico che, in parte, esiste tuttora. Il Mont Pelé, sebbene sia attualmente in fase di semi-quiescenza, è sorvegliatissimo: il rischio di un'altra eruzione come quella del 1902 è più che possibile. Attività di questo tipo sono state registrate su varie isole di questo arco. Tra tutte ricordiamo un eruzione sull' Isola di Monserrat documentata da un bellissimo foglietto.
America del Nord
L'ultima grandiosa eruzione del St. Helens nel 1980, ha ricordato l'esplosione del Mont Pelé del 1902. L'esplosione ha distrutto la cima della montagna e l'altezza del vulcano è diminuita di 397 m. Con l'Alaska Range e con le Aleutine si completa l'Anello di Fuoco del Pacifico a nord. |
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