Dai tesori della Terra a quelli della filatelia Rubrica tematica a cura di Odino Grubessi
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il monte fuji e i vedutisti giapponesi | ||||||||||||||||||
Hiroshige e Hokusai, incisori e pittori, furono celebri maestri giapponesi della natura e del paesaggio. In molte produzioni posero, in primo piano o sullo sfondo il Monte Fuji. Entrambi gli artisti sono molto rappresentati nella filatelia, giapponese e non solo. Il Monte Fuji, noto con il nome non corretto di Fujiyama, è un vulcano alto 3.776 m ed è la montagna più alta del Giappone. È considerato tuttora attivo, anche se a basso rischio di eruzione. L'ultima documentata risale al 1708. Con la sua cima innevata per 10 mesi all'anno, è uno dei simboli del Giappone, e gli shintoisti lo considerano sacro al punto da ritenere doveroso almeno un pellegrinaggio, nella vita, sulle sue pendici. È circondato da cinque laghi: il Lago Kawaguchi, il Lago Yamanaka, il Lago Sai, il Lago Motosu ed il Lago Shoji. Dalle loro rive, come da quelle del vicino Lago Ashi, si possono godere splendide viste del monte. L'area del vulcano è inclusa nel territorio del Parco Nazionale di Fuji-Hakone-Izu.
Utagawa Hiroshige (Edo, 1797 - Edo, 12 ottobre 1858) è stato un incisore e pittore giapponese. La produzione artistica di Hiroshige annovera diversi generi, tra cui stampe di attori, guerrieri, cortigiane, ma l'oggetto principale della sua arte fu la natura nelle sue molteplici espressioni. Nell'arco di tutta sua vita Hiroshige creò circa 400 incisioni. La serie più famosa è Le 100 vedute di Edo. La ricchezza cromatica nelle sue opere, l'architettura delle sue immagini, l'intensa partecipazione della natura e la capacità di trasmetterne il sentimento resero Hiroshige uno degli artisti più apprezzati dagli impressionisti e dai postimpressionisti, soprattutto da Van Gogh, Monet e Whistler, e nell'ambito dell'Art Nouveau, nonché da Frank Lloyd Wright, che del maestro realizzò la prima esposizione in assoluto. Katsushika Hokusai (Edo 23 settembre 1760 – 10 maggio 1849) nasce da una famiglia di artigiani. All'età di diciotto anni, dopo un po' di pratica come intagliatore di legno, entra nello studio di Katsugawa Shunsho, un pittore e disegnatore di stampe a colori. Il disprezzo per i principi artistici del suo maestro causa, nel 1785, la sua espulsione dallo studio Anche se di volta in volta Hokusai studia stili diversi, egli mantiene da allora in poi la sua indipendenza stilistica. Il suo lavoro più noto è la serie degli Ukiyo-e, Trentasei vedute del Monte Fuji, che venne creata tra il 1826 e il 1833, ma che, malgrado il titolo, sono in realtà una serie di quarantasei xilografie policrome (10 vennero aggiunte in seguito). Questa serie rappresenta il Monte Fuji in condizioni meteorologiche e stagioni diverse, visto da posti e distanze variabili. Le prime 36 furono incluse nella pubblicazione originale e, considerata la loro popolarità, altre 10 furono aggiunte dopo la pubblicazione originale. La Grande Onda è la più celebre di queste vedute perché descrive la moderna contrapposizione tra forza della natura e fragilità dell'uomo: sullo sfondo il Monte Fuji. Hokusai, assieme a Hiroshige, suo principale antagonista nella stampa policroma su questi temi, è considerato uno tra i principali vedutisti giapponesi dell'Ottocento e fra i più celebri rappresentanti della corrente artistica Ukiyo-e. Questi due artisti, entrambi molto rappresentati nella filatelia giapponese e non solo, crearono le loro opere con la xilografia. Ognuna delle immagini fu prodotta tramite un processo nel quale un'immagine su carta veniva utilizzata come guida per l'intaglio su legno. Il blocco di legno veniva successivamente coperto di inchiostro e applicato su carta per creare l'opera finita. La complessità di queste immagini è dovuta anche alla grande quantità di colori impiegati, che richiedeva l'utilizzo di una serie di blocchi di legno per ognuno dei colori utilizzati. Si riporta qui una parte di questa ricca produzione con qualche immagine originale a confronto. Notare che il Monte Fuji è sempre presente sullo sfondo.
In primo piano, l'incessante agitarsi dell'onda e, sullo sfondo, l'eterna immobilita' del vulcano. In mezzo, tra mare e vulcano, proprio dove il movimento dell'onda si incava prima di rinchiudersi su se stessa, barche di miseri pescatori.
Il monte Fuji, dipinto di un rosso bruno che verso la cima diventa un marrone scuro, presenta ancora delle lunghe strisce di neve. Esso sembra slanciarsi verso l'immensità di un cielo azzurro in cui compaiono isolati banchi di nuvole. Nel complesso la scena si presenta statica dando così maggior rilievo alla maestosità del vulcano che sembra scaturire da un bosco verdeggiante posto ai suoi piedi.
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