Dai tesori della Terra a quelli della filatelia Rubrica tematica a cura di Odino Grubessi
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la comparsa della vita | ||||||||||||||||||||||||||||
La storia della comparsa e dell'evoluzione della vita sulla Terra è davvero entusiasmante. Sarebbe una storia incredibile, se non fosse per la testimonianza delle centinaia di milioni di esemplari fossili conservati nei musei di tutto il mondo, che i paleontologi studiano per seguire lo sviluppo della vita nelle epoche geologiche. Una storia affascinante I pionieri del Precambriano
I primi organismi unicellulari conosciuti sono i procarioti, cellule che non contengono il nucleo, ma il nucloide che contiene il DNA. Sono un esempio i cianobatteri, che contengono clorofilla e producono ossigeno per fotosintesi. Ancora oggi troviamo le testimonianze di questi microorganismi che nel Neoarcheano costruirono delle strutture sedimentarie, -stromatoliti- costitute da calcari biocostruiti, dovute appunto all'attività dei cianobatteri.
Alla fine del Proterozoico, le cellule sviluppano un nucleo –eucarioti– e si evolvono in forme di vita pluricellulare più complesse. Questo processo facilitò lo sviluppo di forme di vita pluricellulari avvenuto nei periodi Ediacarano e Cambriano.
Nasce la vita complessa
I predatori sviluppano metodi più elaborati per inseguire e catturare le prede, come la vista, i denti e le appendici artigliate. Le prede rispondono con strategie di difesa più sofisticate, come placche corazzate, gusci, aculei e tossine. I trilobiti, apparsi per la prima volta negli oceani del cambriano, si evolvono in molti tipi diversi prima di estinguersi nel permiano.
Pesci corazzati e squali spadroneggiano nei mari del Devoniano, mentre le piante e gli anfibi colonizzano la terra asciutta, aprendo la via ai rettili. I muschi, evolutisi da alghe verdi che vivevano a riva, furono le prime piante a colonizzare le coste deserte.
In tutto il mondo fitti stati di fossili danno la fine del Permiano a 251 milioni di anni fa, in seguito ad alla più grande catastrofe geologica mai verificatisi sulla terra. Tale catastrofe sarebbe stata causata da uno squilibrio di massa del pianeta ed avrebbe provocato una rotazione di 90° della crosta, della litosfera e del mantello attorno al nucleo e avrebbe determinato lo scambio tra poli ed equatore.
Il Mesozoico rappresenta un nuovo inizio, dopo l'estinzione quasi totale delle forme di vita del Permiano. Ha inizio con il Triassico, un periodo di rinascita e di nuova diffusione della vita. I rettili predominano sulla terraferma, si impossessano dei mari, sotto forma di notosauri e ittiosauri, e dei cieli, come pterosauri. Appaiono le prime barriere coralline, i primi dinosauri e i primi mammiferi veri e propri.
Il regno dei dinosauri
Compaiono fiori e uccelli
Gli insetti impollinatori e gli uccelli che si nutrono di nettare si evolvettero di pari passo con le angiosperme. I dinosauri si evolvono per 200 milioni di anni, ma vengono cancellati dall'impatto di un meteorite gigante che segna la fine del Cretaceo.
Dopo questa estinzione, i mammiferi sfruttarono gli habitat rimasti liberi per diversificarsi. Le foreste tropicali del Paleocene lasciarono il posto alle savane e alle praterie della fine dell'Eocene, dove prosperavano gli erbivori. I predatori, come felini, cani e orsi, fecero presto la loro comparsa. I mammiferi si adattarono anche ai mari, sotto forma di balene. Sono stati la crescita e lo sviluppo delle piante e dell'erba a permettere l'evoluzione degli erbivori delle pianure, dei loro predatori e quindi di Homo, il cacciatore dotato di intelligenza. I primi antenati dell'uomo L'adattamento portò alla locomozione su due arti, alla postura eretta, alla diminuzione della dimensione di denti e mandibole, alla perdita di pelo corporeo e all'aumento delle dimensioni cerebrali, oltre a modificazioni della struttura cranica. Si svilupparono inoltre il linguaggio e l'uso di strumenti.
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