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Rubrica tematica
a cura di
Odino Grubessi

 
la comparsa della vita



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La storia della comparsa e dell'evoluzione della vita sulla Terra è davvero entusiasmante. Sarebbe una storia incredibile, se non fosse per la testimonianza delle centinaia di milioni di esemplari fossili conservati nei musei di tutto il mondo, che i paleontologi studiano per seguire lo sviluppo della vita nelle epoche geologiche.

Una storia affascinante
Negli ultimi 4.600 milioni di anni la Terra è cambiata da una sfera fredda e priva di vita alla complessa rete dell'economia globale in cui oggi viviamo. Come una marea lenta e inesorabile, l'iniziale vita unicellulare si è evoluta, non solo adattandosi all'ambiente circostante, ma modificandolo, contribuendo alla crescita dei livelli di ossigeno nell'atmosfera primitiva.

I pionieri del Precambriano
L'origine della vita probabilmente risale a circa 3,8 miliardi di anni fa, forse in pozze vulcaniche calde, o in pozzi idrotermali, sul fondo del mare, da cui sfuggivano bolle di acqua calda.

Emissioni idrotermali sottomarine

Azzorre (Portogallo), 2006 - Scott 495
Cianobatteri

Groenlandia, 2007 – Scott 504

I primi organismi unicellulari conosciuti sono i procarioti, cellule che non contengono il nucleo, ma il nucloide che contiene il DNA. Sono un esempio i cianobatteri, che contengono clorofilla e producono ossigeno per fotosintesi.

Ancora oggi troviamo le testimonianze di questi microorganismi che nel Neoarcheano costruirono delle strutture sedimentarie, -stromatoliti- costitute da calcari biocostruiti, dovute appunto all'attività dei cianobatteri.

Angola - Stromatoliti

Angola, 1970 - Scott 567
Colombia - Stromatoliti

Canada, 1990 - Scott 1281

Alla fine del Proterozoico, le cellule sviluppano un nucleo –eucarioti– e si evolvono in forme di vita pluricellulare più complesse. Questo processo facilitò lo sviluppo di forme di vita pluricellulari avvenuto nei periodi Ediacarano e Cambriano.

Creature dell'Ediacarano

Australia,2005 - Scott 2382A
Fossili dell'Ediacarano
Swartpuntia

Namibia, 2008 – Scott n.c.
Pteridinium

Namibia, 2008 – Scott n.c.
Rangea

Namibia, 2008 – Scott n.c.

Nasce la vita complessa
Il Paleozoico ebbe inizio con il periodo Cambriano quando esplose la diversità della vita negli oceani. La vita si evolve si adatta sui continenti in continuo movimento, spinta dalla selezione naturale delle forme più adatte alle condizioni ambientali. L'evoluzione di parti dure come le conchiglie ha lasciato una pista chiaramente visibile agli scienziati che studiano le testimonianze fossili.

Ammonite e fossile di pesce

Israele, 2002 – Scott 1483

I predatori sviluppano metodi più elaborati per inseguire e catturare le prede, come la vista, i denti e le appendici artigliate. Le prede rispondono con strategie di difesa più sofisticate, come placche corazzate, gusci, aculei e tossine. I trilobiti, apparsi per la prima volta negli oceani del cambriano, si evolvono in molti tipi diversi prima di estinguersi nel permiano.

Trilobite Ptychopariida - Cambrico

Korea, 1997 - Scott 3641
Trilobite Asaphus – Ordoviciano

Aland, 1996 – Scott 95
Trilobite Redlichia - Ordoviciano

Korea, 1997 - Scott 3642
Trilobite Paladin - Carbonifero

Slovenia, 2000 – Scott 397

Pesci corazzati e squali spadroneggiano nei mari del Devoniano, mentre le piante e gli anfibi colonizzano la terra asciutta, aprendo la via ai rettili. I muschi, evolutisi da alghe verdi che vivevano a riva, furono le prime piante a colonizzare le coste deserte.

Eusthenoptren Foordi
Pesce del Devoniano

Canada, 1991 - Scott 1307
Archaeopteris Halliana
Felce del Devoniano-Carbonifero

Canada, 1991 - Scott 1308
Hylonomus Lyelli
Rettile terrestre del carbonifero

Canada, 1991 - Scott 1309

In tutto il mondo fitti stati di fossili danno la fine del Permiano a 251 milioni di anni fa, in seguito ad alla più grande catastrofe geologica mai verificatisi sulla terra. Tale catastrofe sarebbe stata causata da uno squilibrio di massa del pianeta ed avrebbe provocato una rotazione di 90° della crosta, della litosfera e del mantello attorno al nucleo e avrebbe determinato lo scambio tra poli ed equatore.

Glossopteris
Questo albero simile ad una conifera
si diffuse ampiamente prima
di estinguersi alla fine del permiano

Territori Antartici Britannici, 1990 - Scott 158

Il Mesozoico rappresenta un nuovo inizio, dopo l'estinzione quasi totale delle forme di vita del Permiano. Ha inizio con il Triassico, un periodo di rinascita e di nuova diffusione della vita. I rettili predominano sulla terraferma, si impossessano dei mari, sotto forma di notosauri e ittiosauri, e dei cieli, come pterosauri. Appaiono le prime barriere coralline, i primi dinosauri e i primi mammiferi veri e propri.

Dinosauri e minerali

Guyana, 1992 – Scott n.c.

Il regno dei dinosauri
Il Giurassico e il Cretaceo furono periodi di grande evoluzione e diversificazione. Sulla terra prosperano i dinosauri (erbivori e carnivori), dalle dimensioni enormi, mentre i primi mammiferi si affermarono più tardi. I più efficienti rettili marini (ittiosauri, plesiosauri, pliosauri) si svilupparono nei mari tropicali, cacciando pesci, squali, mante e invertebrati.

Dinosauri, minerali, vulcano

Guinea-Bissau, 2008 - Scott n.c.

Compaiono fiori e uccelli
La piante che fioriscono, o angiosperme, compaiono nell'Asia sud-orientale prima del tardo Giurassico e si diffusero entro la fine del Cretaceo, prendendo gradualmente il posto di conifere, cicadacee e felci.

Willimsonia Sewardiana
Giurassico – Cretaceo
(ricostruzione)

India, 1997 – Scott 1625

Pterodactylus Kochi


DDR, 1973 - Scott 1446

Archeopterix litogrphica


DDR, 1973 - Scott 1448

Gli insetti impollinatori e gli uccelli che si nutrono di nettare si evolvettero di pari passo con le angiosperme.

I dinosauri si evolvono per 200 milioni di anni, ma vengono cancellati dall'impatto di un meteorite gigante che segna la fine del Cretaceo.

L'impatto del meteorite che causò la scomparsa dei dinosauri

Madagascar, 1998 – Scott 1349 a-c

Dopo questa estinzione, i mammiferi sfruttarono gli habitat rimasti liberi per diversificarsi. Le foreste tropicali del Paleocene lasciarono il posto alle savane e alle praterie della fine dell'Eocene, dove prosperavano gli erbivori. I predatori, come felini, cani e orsi, fecero presto la loro comparsa. I mammiferi si adattarono anche ai mari, sotto forma di balene.

Sono stati la crescita e lo sviluppo delle piante e dell'erba a permettere l'evoluzione degli erbivori delle pianure, dei loro predatori e quindi di Homo, il cacciatore dotato di intelligenza.

I primi antenati dell'uomo
L'evoluzione dell'uomo iniziò da primati simili ai lemuri, spinti dall'esigenza di sopravvivere su pianure parzialmente alberate, che si formarono con l'inaridirsi della Terra.

L'adattamento portò alla locomozione su due arti, alla postura eretta, alla diminuzione della dimensione di denti e mandibole, alla perdita di pelo corporeo e all'aumento delle dimensioni cerebrali, oltre a modificazioni della struttura cranica. Si svilupparono inoltre il linguaggio e l'uso di strumenti.

Homo Neaderthalensis

Guinea – Bissau, 2005 – Scott n.c.