Dai tesori della Terra a quelli della filatelia Rubrica tematica a cura di Odino Grubessi
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il rubino | ||||||||||||||||
Secondo un'antica leggenda persiana le gemme sono frutto dell'ingegnosità del diavolo.
Generalità Il termine rubino, identifica la varietà rossa del corindone Al E' la più rara fra tutte le pietre usate in gioielleria perché sporadico è il rinvenimento di cristalli trasparenti e ben colorati di buone dimensioni.
I rubini possono avere tutte le sfumature del rosso, dal rosso-rosato al rosso-porpora, al rosso-bruno in relazione alla quantità di cromo e di ferro, che in piccole percentuali sostituiscono l'alluminio nell'edificio cristallino. La colorazione, sovente mal ripartita, contrariamente a quanto succede per gli zaffiri, risulta stabile al riscaldamento. La durezza è inferiore solamente a quella del diamante ed è una gemma molto resistente. I cristalli hanno abito prismatico esagonale con terminazioni piramidale o appiattite.
Provenienza Recenti depositi, importanti in prospettiva, sono stati scoperti a Snezhnoye, Pamir Mts., Tajikistan. Cristalli di rubino sono stati trovati a Jagdalak, 50 km da Kabul, Laghman prov., Afghanistan, ed in molti siti nella Hunza Valley, a Nord di Gilgit, Northem Areas, Pakistan.
Ottimi cristalli di rubino provengono dal marmo dolomitico da Chumar e Ruyil, entrambi nel Dhading dist., vicino a Katmandu, Nepal. Senz'altro i migliori rubini del mondo provengono invece dal distretto di Mogok, 120 km NE di Mandalay, e recentemente rubini molto grossi sono stati raccolti a Mong Hsu, 300 km E of Mandalay, Shan State, sempre nel Myanmar. Il marmo è anche la roccia madre di bellissimi rubini in cristalli piramidali a Luc Yen, Yen Bai prov., Vietnam, e nell'area di Morogoro, Uluguru Mts., Tanzania.
Sempre in Tanzania a Longido si trovano grossi cristalli di rubino opaco nella zoisite.
I rubini creati
Ma le prime sperimentazioni per ottenere un vero rubino creato di cui si abbia testimonianza, furono effettuate nel 1869 da Gaudin, che riuscì a produrre minuscole lamelle di rubino cristallizzato in un crogiuolo di argilla. L'esperienza non ebbe alcuna rilevanza commerciale, ma di fatto era l'inizio della storia delle gemme create per uso gioielleria. Nel 1878 i chimici francesi Frémy e Feil annunciarono la creazione di cristalli di rubino di grandezza e trasparenza tali da poter essere utilizzati in gioielleria. Il metodo di Frémy consisteva nel fatto di sciogliere ad alta temperatura i componenti del rubino in un crogiolo in modo da ottenerne, dopo una lenta crescita, il cristallo. I rubini ottenuti con questo metodo hanno una forma cristallina caratteristica, sono trasparenti e il loro aspetto ricorda quello del vetro. Vengono usati per articoli da bigiotteria, orologi e apparecchi scientifici. Dopo Verneuil, la sfida per ottenere rubini creati perfetti continuò, e nel 1917 Czochralski scoprì un metodo - che porta il suo nome - per produrre cristalli di qualità migliore dei Verneuil.
Lo studio di questi metodi era comunque inizialmente finalizzato ad applicazioni industriali sofisticate, come laser o semiconduttori, ma nei primi anni '80 cominciarono ad affermarsi anche produttori che creavano gemme da impiegare in gioielleria come Chatham o Kashan negli USA, Knischka in Austria, Douros in Grecia e Kyocera, con la brand Inamori, in Giappone. All'inizio del 1983 fu dato ufficialmente l'annuncio della nascita di un nuovo rubino creato con il metodo flux dalla Ramaura, divisione della Overland Gems Inc. di Los Angeles, California. In conclusione:nulla può sostituire una splendida pietra naturale, ma un bellissimo frutto di laboratorio può valere ben più di un brutto prodotto della natura.
I rubini nei francobolli |
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