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Il bombardamento di Grosseto del 26 aprile 1943

Gustavo Cavallini
Le "divise uniformi" degli impiegati
delle Poste Granducali - 1835

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Il bombardamento di Grosseto del 26 aprile 1943, noto come strage di Pasquetta, fu un tragico evento avvenuto a Grosseto nel giorno del lunedì dell'Angelo del 1943, durante la seconda guerra mondiale.

L'episodio si consumò intorno alle ore 14, in un'assolata giornata di festa in piena primavera. L'incursione aerea statunitense non venne preceduta dal suono delle sirene di allarme, non lasciando scampo a molti civili che a quell'ora si trovavano all'aperto, soprattutto bambini che giocavano nelle giostre allestite fuori Porta Vecchia.


Il 26 aprile 1943, giorno del Lunedì dell'Angelo, uno stormo di bombardieri B-17 del 97° e 301° Bomber Group della 12ª Air Force dell'United States Army Air Forces di stanza in Algeria, raggiunse la città di Grosseto proveniente dal mar Tirreno, avendo come obiettivo l'aeroporto Corrado Baccarini.

La base militare di Grosseto costituiva il principale centro strategico e logistico in Italia per le operazioni nel Nordafrica e già dal 1941 era sede di una scuola di addestramento aerosiluranti dell'unità Kampfgeschwader 102 della Luftwaffe: da Grosseto partivano gli attacchi ai convogli britannici nel mar Mediterraneo occidentale e qui facevano inoltre scalo i Messerschmitt Me 323 impiegati nella difesa della Tunisia.

Lo stormo di aerei militari giunse inaspettato e improvviso sopra la città intorno alle ore 14, proveniente da nord-ovest, senza la corretta segnalazione da parte dei sistemi di avvistamento antiaerei. Nel giro di pochi istanti, anziché colpire il bersaglio prestabilito, numerose bombe a frammentazione e cluster bombs caddero in pieno centro abitato. Non avvertiti dalla sirena dell'allarme antiaereo, gli abitanti della città, che si trovavano nel centro nel giorno di festa, non poterono ripararsi nei rifugi che erano stati allestiti nei bastioni delle mura medicee.

Le bombe colpirono diversi edifici tra il centro storico e alcune aree semicentrali al di fuori della cerchia muraria, in particolare nel sobborgo di Porta Vecchia: le vittime civili accertate furono 134, tra cui numerosi bambini tra i cinque e i tredici anni che stavano giocando nelle giostre allestite fuori Porta Vecchia; oltre 200 i feriti.

Sconosciuti sono i motivi che portarono le forze aeree americane a sganciare le bombe sulla città, anziché sull'obiettivo dell'aeroporto. Oltre alle giostre di Porta Vecchia, gli ordigni colpirono anche edifici assistenziali come la casa della Madre e del Bambino di fronte alla ferrovia, e l'ospedale della Croce Rossa Italiana "Ennia Tramontani", ospitato dall'estate 1940 nei locali del seminario vescovile fuori Porta Corsica.



CARTOLINA POST CARD GINO BOCCASILE PROPAGANDA MILITARE n° 97

Fonti:

Wikipedia la libera enciclopedia di internet
www.ebay.it


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