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1799-1800: eventi storici in una corrispondenza d’epoca

di Giuseppe Pallini
Le "divise uniformi" degli impiegati
delle Poste Granducali - 1835

Comincio a invecchiare e non me la sento più di frequentare convegni e mercatini, i cataloghi d’asta li leggo solo per informazione e non ritengo opportuno incrementare la mia raccolta di storia postale toscana, per motivi intuibili. Così mi garba passare un po’ di tempo leggendo alcune vecchie lettere e quando ci trovo qualcosa di interessante ne tiro fuori un articolino da mandare all’amico Monticini per Il Postalista. Come in questo caso.

I Francesi avevano abbandonato Firenze nel Giugno 1799 in seguito all’insurrezione popolare del “Viva Maria” e dopo le sconfitte subite dal Moreau da parte degli austro-russi il 30 dello stesso mese erano dovuti fuggire anche da Bologna.
In questa lettera appunto da Bologna del 12 Luglio 1799 colui che ne dà notizia al suo corrispondente di Siena evidentemente non li rimpiange:

Da noi furono mandati via questi Canibali il 30 Giugno già sepolto, può credere qual sia la gioia di queste Contrade ma non universale quale può credere, poiché qui i partiti sono più numerosi; ed il Cielo ce la mandi buona”. Io non posso prolungarmi di vantaggio, perché sono arrivato tardissimo in Bologna per esere dovuto stare fuori 6 giorni, a due cavalli che mi hanno portato via, ed uno solo ne ho riavuto.

Si capisce che i Francesi gli avevano preso due cavalli ed era riuscito a recuperarne solo uno dandosi molto da fare.

 


Proprio “cannibali” i giacobini non lo erano, ma durante la Rivoluzione Francese avevano compiuto certamente orribili misfatti. È noto che in Vandea erano stati realizzati paralumi e altri manufatti con la pelle umana, quella dei realisti massacrati.
L’anno dopo i francesi invasero di nuovo l’Italia al comando di Napoleone e il 14 Giugno 1800 a Marengo inflissero agli austriaci un pesante sconfitta; il giorno seguente il generale Melas chiese un armistizio. La battaglia di Marengo ebbe un'influenza decisiva dal punto di vista militare, ripristinando il predominio francese in Italia, e dal punto di vista politico, consolidando definitivamente il prestigio e il potere del Primo console Bonaparte in Francia.

La Battaglia di Marengo
di Louis-François Lejeune (1775–1848) - pittore, litografo, ufficiale, politico e militare francese


In questa seconda lettera del 20 giugno 1800 il solito corrispondente ne dà la notizia in tono evidentemente dispiaciuto: “Se mai fosse vera la nuova qui sparsa e l’armistizio, o Capitolazione, così tanto svantagiosa, come la dicono, che non par possibile; ma la vogliono vera.

 

Purtroppo la notizia era vera e fino al 1814 l’Italia dovette sottostare ai “Nuvoloni”, come erano stati ribattezzati a Firenze i padroni francesi per la loro arroganza nell’impartire ordini: nous voulons !

Giuseppe Pallini
26-06-2019


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