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1960 - 43° Giro d’Italia annullo meccanico e guller tappa Treviso/Trieste |
Quest’anno il Giro d’Italia ha posto il traguardo finale in
Piazza Unità d’Italia, una grande festa popolare, per ricordare
il 60° anniversario del ritorno di Trieste all’Italia. E’ la
terza volta che il Giro termina a Trieste, la prima volta nel
1966, con la vittoria di tappa di Bariviera e quella finale
di Gianni Motta, la seconda nel 1973 con Eddy Mercks
in maglia rosa e lo sprint di Marino Basso sull’ultimo traguardo
e infine quest’anno con la vittoria del colombiano
Quintana. Trieste è stata anche sede di diversi arrivi di
tappa fin dal 1919, con la vittoria solitaria di Girardengo
in maglia tricolore di campione d’Italia, qui hanno vinto,
Belloni, Brunero, Van Looy, Basso e Petacchi, ma la tappa
più significativa si svolse nel 1946, l’Italia e lo sport
italiano stava faticosamente uscendo dalla guerra e la
Gazzetta dello Sport, pur nell’incertezza politica e sociale
che regnava a Trieste, decise di far arrivare il Giro d’Italia
della rinascita a Trieste.
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Giovani triestini che inneggiano al Giro d’Italia 1946 |
Giordano Cottur viene portato in trionfo dai Triestini
all’ippodromo di Montebello subito dopo l’arrivo della
tappa del Giro d’Italia 1946 |
“La cronaca di quella giornata”, il 30 giugno 1946, la tappa
Rovigo-Trieste, venne fermata a due km da Pieris, poco
prima di entrare nella zona occupata dagli Anglo-Americani,
alcuni attivisti filo-slavi ancora in armi avevano bloccato
la strada con delle barricate e all’arrivo dei corridori,
accolti da un lancio di pietre, avevano esploso anche dei
colpi d’arma da fuoco che ferirono un agente della Polizia
di Trieste. La corsa fu annullata e mentre la carovana del
Giro si dirigeva verso Udine, 17 corridori, tra i quali tutti
i corridori della Willier-Triestina, capitanati dal triestino
Giordano Cottur, caricarono le biciclette su alcuni camion
e scortati dalle Jeep della Polizia Triestina, giunsero a
Grignano dove iniziarono la corsa verso l’ippodromo di
Montebello, 7km tra due ali di folla festante. Sotto il traguardo
passò per primo Cottur, seguito da Bevilacqua e
Polena in un tripudio di bandiere tricolori. L’indimenticabile
Bruno Roghi, giornalista della Gazzetta dello Sport, il 1 luglio
1946 nel suo editoriale in prima pagina “La promessa
mantenuta”, scrisse “I giardini di Trieste non hanno più fiori,
le campane di Trieste non hanno più suoni. Le bandiere
di Trieste non hanno più palpiti. Le labbra di Trieste non
hanno più baci. I fiori, i suoni, i palpiti e i baci sono stati donati
al Giro d’Italia”. Nei stessi giorni a Versailles, si stava
decidendo il destino di Trieste dell’Istria e della Dalmazia,
ma pur con l’incognita della separazione, l’Italia e il suo
tricolore si faceva sentire con il Giro d’Italia che irrompeva
in città. Alcuni anni fa, Alfredo Cottur, in una intervista
disse, “La vittoria più bella della mia carriera è una vittoria
che non figura negli albi d’oro, il trionfo di Montebello nel
1946”.
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1947 la conferenza di Versailles |
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Blocco foglietto della Slovenia con la divisione in Zona A e in Zona B |
Il 10 febbraio 1947, la città di Trieste e la parte orientale
della Venezia Giulia (Gorizia e l’Istria), con la firma del
trattato di Parigi, venne divisa in due settori, la “Zona A”,
affidata agli Alleati (Inglesi e Americani), mentre la “Zona
B” con l’Istria (Pola, Fiume) vennero affidate alla Jugoslavia.
In quel primo dopoguerra la divisione tra il blocco
degli alleati e le nazioni occupate stava creando molteplici
problemi, anche lo sport subiva queste pressioni politiche,
ma piano piano si stava ritornando alla pace e alla normalità.
Una delle principali corse ciclistiche per dilettanti, che si
disputò per la prima volta nel 1948, prese proprio il nome
di “Corsa della Pace”, in questa occasione, la corsa venne
divisa in due sezioni ben distinte, la prima sul percorso
Varsavia-Praga (5 tappe) e la seconda sul percorso inverso
Praga-Varsavia (7 tappe). Tutte e due le corse, vennero
vinte dai corridori Jugoslavi, Prosenik e Zoric.
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1948 francobollo commemorativo della prima edizione della corsa della pace Varsavia/Praga e Praga/Varsavia |
Nelle successive
edizioni della corsa, per le vicende politiche del
Maresciallo Tito, la squadra Jugoslavia non venne invitata
e solo nel 1956 i corridori jugoslavi ritornarono alla Corsa
della Pace, che nel frattempo aveva cambiato il percorso
diventando la “Praga-Varsavia-Berlino”, corsa che univa
le capitali dell’Europa dell’Est, rimaste sotto il controllo
dell’Unione Sovietica.
Ciclismo - zona B
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1950 Praga - annullo della corsa ciclistica Varsavia/Praga |
Nel 1950, la città di Trieste iscrisse alla Corsa della Pace
una sua squadra, formata da 5 ciclisti, l’anno successivo,
gli organizzatori invitarono anche una formazione italiana
dell’UISP, (sostenuta dal giornale l’Unità, organo ufficiale
del PCI), che si classificò al terzo posto nella classifica
generale individuale con Ferri, anche la squadra di Trieste
ritornò alla corsa, Bordon arrivò 18° nella classifica generale,
piazzandosi diverse volte nei primi 10 classificati.
La squadra triestina partecipò alla corsa anche nel 1952 e
nel 1953 mentre nel 1954, quando a Trieste si stava preparando
il ritorno alla madre patria, alla Corsa della Pace
partecipò solo un corridore di Trieste, Giordano Dreossi
(a titolo individuale).
In definitiva la squadra di Trieste partecipò alla Corsa della
Pace, con la bandiera Rosso-Alabardata del Territorio
Libero di Trieste per 5 anni. Mentre non partecipò mai ai Campionati Mondiali di Ciclismo e alle Olimpiadi.
Grande merito di questa “mancata partecipazione” di Trieste
alle Olimpiadi e ai Campionati Mondiali, va al Conte
Alberto Bonacossa che in seno al Consiglio Direttivo del
CIO si dichiarò sempre contrario alla nascita di un Comitato
Olimpico di Trieste, ma al contrario sponsorizzo la
partecipazione degli atleti triestini e istriani alle Olimpiadi
con la squadra Italiana.
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Affrancatura meccanica della sede dell’UISP |
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Affrancatura meccanica del giornale l’Unità, organo del Partito Comunista Italiano |
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1951 cartolina della 4 edizione della Corsa della Pace Praga-Varsavia |
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1951 Campionati Mondiali di ciclismo |
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1952 cartolina della 5^ edizione della Corsa della Pace Varsavia/Berlino/Praga |
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Il Conte Alberto Bonacossa |
Anche nel calcio, a Trieste, si sviluppò una situazione complicata, le squadre di calcio che restarono nel territorio sotto
il controllo del Governo Alleato di Trieste, parteciparono
ugualmente ai Campionati Italiani, mentre quelli rimasti
nel territorio occupato dagli jugoslavi, cambiarono nome e
in qualche caso cessarono l’attività, tra queste la Fiumana
diventata Reijka, il Giron Pola che divenne Pula e altre
ancora che parteciparono al Campionato Jugoslavo. Ma
si venne a formare anche una situazione veramente particolare
che aveva dell’incredibile, nel 1946 il ripescaggio e
l’iscrizione della Triestina nel Campionato di serie “A” italiano,
vista la situazione politica e sociale ad alta tensione
in cui si trovava Trieste, in Jugoslavia venne visto come
una vera e propria provocazione. Per rispondere a questa “provocazione”, la Federazione Jugoslava Calcio, sempre
nel 1946 decise di inserire nel suo massimo campionato, la “Prva Liga”, una squadra di calcio di Trieste.
Diversi dirigenti e giocatori della Ponziana, militante nel
Campionato Italiano di serie “C”, accettarono l’offerta della
Federazione Jugoslava e con il nome di Amatori Ponziana,
iscrissero la propria squadra alla “Prva Liga”, mantenendo,
con la formazione “riserve” anche l’affiliazione alla
serie “C” Italiana. Nel Campionato 1946/1947, l’Amatori
Ponziana si classificò 11ª nel Campionato Jugoslavo e
venne retrocessa, ma al pari della Triestina, retrocessa
nel Campionato Italiano di serie “B”, venne ripescata per
motivi politici, mentre la Ponziana Italiana in serie “C” si
classificava 15ª. Le autorità militari Anglo-Americane, che
governavano Trieste, vietarono all’Amatori Ponziana, di
giocare le partite casalinghe del Campionato Jugoslavo in
città e per evitare incidenti e polemiche furono costretti a
vietare anche alla Triestina di giocare a Trieste, nel campionato
1946/1948 le partite casalinghe degli alabardati
si giocarono allo Stadio Moretti di Udine. Nei successivi
campionati la Triestina ritornò a giocare allo stadio Comunale
di Trieste. Nel campionato 1947/1948 l’Amatori
Ponziana si classifica al 7ª nella “Prva Liga”, mentre la
Ponziana “Italiana” venne retrocessa in “Promozione”. Nel
Campionato Italiano la Triestina, guidata dal mitico Nereo
Rocco, si classificò addirittura al 2° posto, preceduta solo
dal “Grande Torino”.
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Annullo commemorativo per il centenario della nascita di Nereo Rocco |
Nel Campionato del 1948/1949 l’Amatori
Ponziana si classifica 10ª e viene definitivamente
retrocessa. Con la firma dei trattati di pace di Londra,
l’annessione di Trieste alla Jugoslavia diventava quasi
impossibile e Il Maresciallo Tito tagliò i finanziamenti che
avevano permesso all’Amatori Ponziana di giocare nella
massima serie Jugoslava. Ai dirigenti della Ponziana non
rimase che rientrare in Italia nella Serie “Promozione”. La
FIGC reintegrò la squadra, che riprese il nome di Circolo
Sportivo Ponziana, non senza squalificare per sei mesi
quelli che si erano tesserati per la Federazione Calcio Jugoslava.
Interessante segnalare che dal vivaio della Ponziana,
in seguito sono saliti agli allori del nostro massimo
campionato il portiere Fabio Cudicini (Ponziana-Udinese-Roma-Brescia-Milan) e il difensore Giorgio Ferrini (Ponziana-Torino-Varese).
Anche in campo filatelico-sportivo, Trieste si distinse sovrastampando
per la zona “A” i francobolli sportivi italiani
con la sigla AMG-FTT, mentre la zona “B” sovrastampò i francobolli sportivi jugoslavi con la sigla STT-VUJA ed
emise anche una propria serie sportiva di sei valori con
tutti gli sport più popolari.
In campo marcofilo, gli annulli
speciali sportivi utilizzati in quel periodo a Trieste riguardarono
alcune manifestazioni veliche e motonautiche che
si svolsero nel golfo di Trieste. Anche le targhette pubblicitarie
utilizzate, sulle macchine obliteratrici meccaniche
in uso presso l’Ufficio Postale di Trieste, riguardavano
avvenimenti sportivi che si svolgevano a Trieste (pur se
organizzati dalle Federazioni sportive italiane), ad eccezione
della targhetta che pubblicizzava le Feste ginniche
che si svolsero a Firenze nel 1951.
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1951 - targhetta
commemorativa delle feste
e concorsi ginnastici
internazionali di Firenze |
1952 - targhetta
commemorativa dei VI
campionati nazionali
Universitari |
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1953 - targhetta
commemorativa del 7
congresso nazionale della
Federazione Italiana
Hockey Prato |
1949 - annullo speciale per il
trofeo Battaglin, Gran Premio
motonautico Internazionale |
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1952 - Trieste, annullo speciale
per il trofeo Battaglin, Gran
Premio motonautico Golfo di
Trieste Campionato Europeo |
1953 - Trieste, XII
settimana Adriatica regate
per il 50° Anniversario del
Yacht Club Adriatico |
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