CITTA’ DEL VATICANO – (Usfi) “L’impressione che ho
avuto è stata decisamente positiva, per l'esemplare chiarezza emersa dagli
interventi dei consultori”. Così Pier Paolo Francini, presidente della
Consulta filatelica e numismatica dello Stato della Città del Vaticano ha
commentato la conclusione dei lavori della prima riunione dell’organismo del
quale fanno parte esponenti del collezionismo, del giornalismo e del
commercio.
Come fissa l'articolo 3 dello Statuto della Consulta, l'organismo offre
"considerazioni generali sull'andamento del mercato filatelico e numismatico
vaticano, italiano ed internazionale; valutazioni sulle politiche di
promozione, diffusione, distribuzione e vendita del prodotto filatelico e
numismatico; collaborazione nei rapporti con i collezionisti e gli operatori
commerciali; note di indirizzo su pubblicità ed azioni promozionali in
collaborazione con altre Amministrazioni postali; suggerimenti
sull'estetica, grafica e progettazione dei prodotti filatelici e numismatici
e qualsiasi altro tipo di pareri e/o opinioni utili all'Amministrazione in
materia di filatelia e numismatica".
La seduta plenaria d'insediamento, lunedì 25 maggio, è stata aperta da Pier
Paolo Francini, nella sua qualità di Presidente della Consulta. "Sono
veramente e sinceramente onorato di presiedere questa prima adunanza - ha
dichiarato Francini, che è anche capo dell'Ufficio filatelico e numismatico
e conservatore del Museo dei francobolli e delle monete - della Consulta
dello Stato della Città del Vaticano per la filatelia e la numismatica.
Sono emozionato, perché dopo 40 anni di servizio prestato alla Sede
Apostolica ed allo Stato della Città del Vaticano, di cui ben 31 presso
l'Ufficio filatelico e numismatico, non immaginavo certo che la fiducia
risposta in me dall'eminentissimo cardinale Giovanni Lajolo, Presidente del
Governatorato, sarebbe giunta al punto di conferirmi questa importante
carica così piena di responsabilità. Ma ritengo, che laddove c'è fiducia c'è
anche responsabilità, credo che esse siano imprescindibilmente legate l'una
all'altra".
“Un organo consultivo – non ha mancato a sua volta di precisare il cardinale
Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato della Città del Vaticano - è
molto importante”. Anche perché, in genere, un ufficio tende ad andare
avanti con lo stesso ritmo, le stesse idee. Di per sé un ufficio non è
innovativo, in quanto opera in un ambito chiuso, limitato. Di qui la
necessità di avere un organo consultivo esterno. Che, per quanto riguarda il
settore della filatelia e della numismatica, appare particolarmente utile e
necessario in quanto si tratta di campi che toccano e coinvolgono un po’
tutto il mondo. Con interessi non solo economici, ma anche artistici e
culturali.
La Consulta, si è augurato il Cardinale, potrà dare un contributo artistico
e di strategia a lungo raggio per migliorare, se possibile, in qualità
francobolli e monete. A differenza di altri Stati, il Vaticano, non vive di
tasse, bensì delle entrate proprie: i Musei Vaticani, i negozi, la filatelia
e la numismatica.
Certamente, ha ammesso con molta chiarezza il cardinale Lajolo, le entrate
che derivano dalla vendita dei francobolli e delle monete, sono importanti,
anche se, a lunga scadenza quello che più conta è e resta l’aspetto
artistico e cultuale della produzione dentellata e monetata.
Nella riunione di martedì 26 maggio la Consulta ha preso in esame, offrendo
commenti e osservazioni, la bozza di programma filatelico 2010; l'attuale
situazione del mercato filatelico e affrontati alcuni aspetti legati alla
cessazione della validità postale dei francobolli vaticani in lire, fissata
per il 30 giugno. (Usfi)
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la seduta plenaria d'insediamento con il cardinale Lajolo
e tutti i membri
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